L'impatto della presenza del familiare durante le procedure invasive intraospedaliere sul paziente: conseguenze sugli interventi, percepito dei partecipanti e strategie di miglioramento della pratica.

Background: The presence of family members during invasive procedures is a debated issue in the literature. In a person-centered model of care, where patient and family involvement in clinical pathways is essential, the urgency to act promptly during invasive procedures risks obscuring the big picture. Therefore, it becomes crucial to explore the impact of family members' presence, not only on them, but also on health care providers and the outcomes of the procedures themselves. It is also crucial to identify opportunities to refine this practice, thus ensuring a holistic approach in the setting. Materials and Methods: A literature review was conducted using mainly the following databases: PubMed, Galileo Discovery, ScienceDirect, and Wiley Online Library. The analysis focused mainly on English-language studies available in full-text, mainly within a five-year time interval (2019-2024). The selected studies include a multiplicity of methodological approaches, such as: qualitative analysis, quantitative surveys, experimental studies, and observational research. Experimental studies conducted in cultural settings other than the Western tradition, as well as investigations related to the pediatric population were excluded. Results: Health care professionals present divergent views regarding the presence of family members during invasive procedures. Some providers express fears regarding potential interference, litigation, and negative psychological effects, while others argue that family presence can improve patient understanding and facilitate acceptance of outcomes, thus helping to reduce conflict. Family Presence During Resuscitation (FPDR) supports family members in understanding prognosis and the grieving process, increasing their sense of safety. However, family involvement can generate stress in caregivers. According to patients, family presence is associated with reduced distress and improved quality of care, but conflict and interference can arise. The absence of adequate guidelines and training for FPDR, along with legal, ethical and procedural obstacles, such as lack of space, limits its implementation. The presence of a family presence facilitator would be critical in conducting family members' presence, preparing and supporting them before, during and after critical events. Conclusions: Family member participation during invasive procedures, while offering potential benefits for the patient and the family members themselves, is an area of considerable complexity. It is critical to ensure adequate training for healthcare professionals regarding the presence of the family member during invasive procedures and to establish detailed guidelines that protect all involved. This practice is both a challenge and an opportunity to humanize care, strengthen the bonds between patients, caregivers and family members.

Background: La presenza dei familiari durante le procedure invasive è un tema dibattuto in letteratura. In un modello di assistenza centrata sulla persona, dove il coinvolgimento del paziente e dei familiari nei percorsi clinici è essenziale, l'urgenza di agire con tempestività durante le procedure invasive rischia di oscurare la visione d'insieme. Diventa quindi cruciale esplorare l'impatto della presenza dei familiari, non solo su di essi, ma anche sugli operatori sanitari e sugli esiti delle procedure stesse. È altresì fondamentale individuare opportunità per perfezionare questa pratica, assicurando così un approccio olistico nel contesto di riferimento. Materiali e metodi: È stata condotta una revisione della letteratura avvalendosi principalmente delle seguenti banche dati: PubMed, Galileo Discovery, ScienceDirect e Wiley Online Library. L'analisi si è concentrata prevalentemente su studi in lingua inglese disponibili in full-text, principalmente all'interno di un intervallo temporale di cinque anni (2019-2024). Gli studi selezionati includono una molteplicità di approcci metodologici, quali: analisi qualitative, indagini quantitative, studi sperimentali e ricerche osservazionali. Sono stati esclusi gli studi sperimentali condotti in contesti culturali differenti da quelli della tradizione occidentale, nonché le indagini relative alla popolazione pediatrica. Risultati: Il personale sanitario presenta opinioni divergenti riguardo alla presenza dei familiari durante le procedure invasive. Alcuni operatori esprimono timori relativi a potenziali interferenze, controversie legali e effetti psicologici negativi, mentre altri sostengono che la presenza familiare possa migliorare la comprensione da parte del paziente e facilitare l'accettazione degli esiti, contribuendo così a ridurre i conflitti. La Family Presence During Resuscitation (FPDR) supporta i familiari nella comprensione della prognosi e nel processo di lutto, aumentando il loro senso di sicurezza. Tuttavia, il coinvolgimento familiare può generare stress negli operatori. Secondo i pazienti, la presenza familiare è associata a una riduzione del disagio e una migliore qualità delle cure, ma possono sorgere conflitti e interferenze. L'assenza di linee guida e formazione adeguata per la FPDR, insieme a ostacoli legali, etici e procedurali, come la mancanza di spazio, limita la sua attuazione. La presenza di un family presence facilitator sarebbe fondamentale per condurre la presenza dei familiari, preparandoli e supportandoli prima, durante e dopo eventi critici. Conclusioni: La partecipazione dei familiari durante le procedure invasive, pur offrendo potenziali benefici per il paziente e per i familiari stessi, si configura come un ambito di notevole complessità. È fondamentale garantire un'adeguata formazione ai professionisti sanitari riguardo alla presenza del familiare durante le procedure invasive e definire linee guida dettagliate che proteggano tutti i soggetti coinvolti. Questa pratica costituisce una sfida e un'opportunità per umanizzare le cure, rafforzare i legami tra pazienti, operatori e familiari.