Problema: Il binge drinking è una modalità di uso alcolico originaria dei Paesi del Nord Europa, diffusa principalmente tra i giovani. In Italia con questo termine si vuole indicare il consumo di almeno 6 bicchieri di bevande in un tempo limitato. L’incidenza del fenomeno del binge drinking tra i giovani di età compresa fra 18-24 anni nel 2020 è stata pari al 22,1% tra gli uomini e al 14,3% tra le donne (ISS, 2020). Questi dati risultano essere di molto superiori rispetto ai dati riguardanti la popolazione generale (maggiori di 11 anni) dove osserviamo come praticanti del binge drinking l’11,4% degli uomini e il 3,9% delle donne (ISS, 2020). Il binge drinking, oltre agli effetti dannosi per l’organismo, può portare a comportamenti rischiosi come guida in stato di ebbrezza, drunkoressia (restrizione alimentare con lo scopo di percepire più rapidamente gli effetti dell'alcol o limitare l'assunzione di calorie dal cibo per compensare l'apporto calorico dell'alcol), uso simultaneo di altre sostanze, violenza auto/etero diretta e può portare a dipendenza da alcol vera e propria. Una convinzione erronea diffusa tra i giovani è che bere grandi quantità di sostanze alcoliche poco frequentemente non comporti alcun rischio per la salute e per la sicurezza, invece, il binge drinking rappresenta un serio problema di salute pubblica che si diffonde anche a causa delle scarse conoscenze sugli effetti negativi che tale pratica ha. Per arginare questo fenomeno è fondamentale la prevenzione, in primis attraverso l’informazione. Sono quindi necessari interventi di promozione della salute anche da parte del personale infermieristico, in accordo con l’articolo 6 e 19 del Codice Deontologico. Sulla base delle osservazioni di cui sopra, la domanda guida di questa indagine è: “la conoscenza modifica la percezione del rischio?”. Obiettivi: analizzare la prevalenza, le modalità e i comportamenti rischiosi correlati al fenomeno del binge drinking tra i giovani adulti (di età compresa tra i 18 e i 24 anni), indagando le differenze di conoscenze, percezione del rischio e comportamenti tra studenti di infermieristica del terzo anno della sede di Padova e un campione non sanitario. Materiali e metodi: è stato realizzato uno studio di ricerca osservazionale-descrittiva nei confronti di un campione di 100 giovani adulti tra i 18 e i 24 anni, 50 studenti frequentanti il terzo anno del corso di laurea di infermieristica della sede di Padova e 50 non frequentanti tale corso di laurea. Lo studio è avvenuto dal 7 luglio al 6 agosto 2024. Ai partecipanti allo studio è stato inviato tramite social un questionario anonimo auto compilato con domande a risposta multipla o a risposta breve, previo consenso e nel rispetto della privacy e della normativa vigente. Il questionario creato attraverso il format Google moduli è costituito da due parti: una parte che indaga le abitudini, le conoscenze e la percezione del rischio e una parte riguardante i dati generali dell’intervistato. Risultati: I risultati ottenuti dallo studio, dimostrano che il consumo di alcol nei giovani è sempre più vicino ad un modello nordico-anglosassone e che il fenomeno del binge drinking è molto diffuso. Questo cambio di modalità di consumo alcolico è evidenziato dal fatto che i giovani consumano alcol principalmente nel fine settimana e le motivazioni principali sono divertirsi e socializzare. I giovani intervistati, quando assumono alcol, adottano comportamenti a rischio, in particolare la guida in stato di ebbrezza e il fumo di tabacco. Le conoscenze in materia di alcol risultano sufficienti, ma non sono sufficienti a modificare la percezione del rischio e i comportamenti rischiosi. Infine, non sono emerse differenze significative tra gli studenti di infermieristica del terzo anno e il campione non sanitario.

Nuove modalità di assunzione di alcol nei giovani. La conoscenza modifica la percezione del rischio? Un’indagine.

FERRETTO, ALESSANDRA
2023/2024

Abstract

Problema: Il binge drinking è una modalità di uso alcolico originaria dei Paesi del Nord Europa, diffusa principalmente tra i giovani. In Italia con questo termine si vuole indicare il consumo di almeno 6 bicchieri di bevande in un tempo limitato. L’incidenza del fenomeno del binge drinking tra i giovani di età compresa fra 18-24 anni nel 2020 è stata pari al 22,1% tra gli uomini e al 14,3% tra le donne (ISS, 2020). Questi dati risultano essere di molto superiori rispetto ai dati riguardanti la popolazione generale (maggiori di 11 anni) dove osserviamo come praticanti del binge drinking l’11,4% degli uomini e il 3,9% delle donne (ISS, 2020). Il binge drinking, oltre agli effetti dannosi per l’organismo, può portare a comportamenti rischiosi come guida in stato di ebbrezza, drunkoressia (restrizione alimentare con lo scopo di percepire più rapidamente gli effetti dell'alcol o limitare l'assunzione di calorie dal cibo per compensare l'apporto calorico dell'alcol), uso simultaneo di altre sostanze, violenza auto/etero diretta e può portare a dipendenza da alcol vera e propria. Una convinzione erronea diffusa tra i giovani è che bere grandi quantità di sostanze alcoliche poco frequentemente non comporti alcun rischio per la salute e per la sicurezza, invece, il binge drinking rappresenta un serio problema di salute pubblica che si diffonde anche a causa delle scarse conoscenze sugli effetti negativi che tale pratica ha. Per arginare questo fenomeno è fondamentale la prevenzione, in primis attraverso l’informazione. Sono quindi necessari interventi di promozione della salute anche da parte del personale infermieristico, in accordo con l’articolo 6 e 19 del Codice Deontologico. Sulla base delle osservazioni di cui sopra, la domanda guida di questa indagine è: “la conoscenza modifica la percezione del rischio?”. Obiettivi: analizzare la prevalenza, le modalità e i comportamenti rischiosi correlati al fenomeno del binge drinking tra i giovani adulti (di età compresa tra i 18 e i 24 anni), indagando le differenze di conoscenze, percezione del rischio e comportamenti tra studenti di infermieristica del terzo anno della sede di Padova e un campione non sanitario. Materiali e metodi: è stato realizzato uno studio di ricerca osservazionale-descrittiva nei confronti di un campione di 100 giovani adulti tra i 18 e i 24 anni, 50 studenti frequentanti il terzo anno del corso di laurea di infermieristica della sede di Padova e 50 non frequentanti tale corso di laurea. Lo studio è avvenuto dal 7 luglio al 6 agosto 2024. Ai partecipanti allo studio è stato inviato tramite social un questionario anonimo auto compilato con domande a risposta multipla o a risposta breve, previo consenso e nel rispetto della privacy e della normativa vigente. Il questionario creato attraverso il format Google moduli è costituito da due parti: una parte che indaga le abitudini, le conoscenze e la percezione del rischio e una parte riguardante i dati generali dell’intervistato. Risultati: I risultati ottenuti dallo studio, dimostrano che il consumo di alcol nei giovani è sempre più vicino ad un modello nordico-anglosassone e che il fenomeno del binge drinking è molto diffuso. Questo cambio di modalità di consumo alcolico è evidenziato dal fatto che i giovani consumano alcol principalmente nel fine settimana e le motivazioni principali sono divertirsi e socializzare. I giovani intervistati, quando assumono alcol, adottano comportamenti a rischio, in particolare la guida in stato di ebbrezza e il fumo di tabacco. Le conoscenze in materia di alcol risultano sufficienti, ma non sono sufficienti a modificare la percezione del rischio e i comportamenti rischiosi. Infine, non sono emerse differenze significative tra gli studenti di infermieristica del terzo anno e il campione non sanitario.
2023
New patterns of alcohol consumption among young people. Does knowledge change risk perception? An investigation.
Binge drinking
Giovani
Rischi
Dipendenza
Conoscenze
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/75974