Introduzione: Un importante problema del carcere è il sovraffollamento, nel complesso, in Europa, il numero di detenuti ogni 100 posti disponibili è cresciuto del 2% dal 31 gennaio 2022 al 31 gennaio 2023 (da 91,7 a 93,5 detenuti). Gli ambienti carcerari sono per la loro natura poco salubri e presentano numerose problematiche che influiscono negativamente sulla salute dei detenuti. I punti comuni sono: l’esigenza di una formazione specifica, la difficoltà a stabilire un’ efficace relazione d’aiuto, la completa dipendenza per tutti i bisogni sanitari anche minori (odontalgie, stipsi ,ecc.), la somministrazione della terapia svolta non in sicurezza, i disagi umanitari a volte più che sanitari segnalati agli infermieri in quanto unica figura che entra quotidianamente nelle sezioni detentive. Obiettivo: ricercare in letteratura quale sia lo stato di salute nelle carceri e quale sia il ruolo dell’infermiere al loro interno. In particolare si vogliono evidenziare gli interventi, il ruolo educativo e le iniziative messe in atto per garantire una migliore qualità di vita di una categoria di pazienti così problematica e con un’alta richiesta di assistenza.. Materiali e metodi: per l'effettuazione di questa ricerca sono state svolte le ricerche nelle seguenti banche dati: PubMed, Cochrane Library e Cinahl, nel motore di ricerca Google, integrazioni da altre fonti come siti web e linee guida, ricerca sul sito del Ministero della Salute, Ministero della Giustizia, Ipasvi, WHO, FNOPI. Per quanto riguarda la selezione del materiale di ricerca, sono stati considerati articoli scientifici, in lingua inglese, italiana e spagnola, pubblicati dal 2007 in poi, per una maggiore attendibilità dei risultati rispetto alle continue innovazioni in ambito carcerario ed educativo. Risultati: i risultati degli studi, sostanzialmente sovrapponibili, evidenziano l’importanza di una maggiore formazione infermieristica nel conoscere gli aspetti salienti delle varie culture nonché la necessità di sviluppare competenze di tipo “relazionali” prioritarie in questo contesto, considerato le condizioni di vita del paziente/detenuto. Discussione e conclusione: gli infermieri dovrebbero poter scegliere consapevolmente di lavorare in carcere e dopo aver acquisito esperienza professionale e una formazione mirata, perché all’interno delle carceri questi possono vivere diverse criticità, che possono essere in buona parte gestite grazie all’esperienza professionale maturata e alla formazione specifica. È importante potenziare la coesione del team infermieristico, per fronteggiare il pesante carico emotivo e le impegnative attività da svolgere. Il ruolo dei professionisti sanitari penitenziari consiste nel progettare e implementare interventi di trattamento che forniscano gestione dell’auto-cura, istruzione e supporto per mantenere un’assistenza sanitaria continua sia durante la detenzione che in preparazione al ritorno in patria comunità. Per quanto riguarda la salute nelle carceri, i risultati indicano che gli individui incarcerati soffrono di cattiva salute in un'ampia gamma di condizioni mentali e fisiche, tra le malattie più diffuse si riscontrano malattie infettive quali HIV, HCV, malattie mentali tra cui depressione, psicosi e abuso di sostanze e malattie croniche quali diabete, ipertensione e cardiovascolari. Keywords: “nurse”, “nursing”, “prison”, “relationship”, “education”, “health”, “nursing role", “healthcare promotion strategies”, “nursing prevention of diseases in prisons”, “mental disorder”, “prevention”, “prevalence”, “chronic disorder”.
Ruolo dell'infermiere nel contesto penitenziario
GHITAN, CORINA MADALINA
2023/2024
Abstract
Introduzione: Un importante problema del carcere è il sovraffollamento, nel complesso, in Europa, il numero di detenuti ogni 100 posti disponibili è cresciuto del 2% dal 31 gennaio 2022 al 31 gennaio 2023 (da 91,7 a 93,5 detenuti). Gli ambienti carcerari sono per la loro natura poco salubri e presentano numerose problematiche che influiscono negativamente sulla salute dei detenuti. I punti comuni sono: l’esigenza di una formazione specifica, la difficoltà a stabilire un’ efficace relazione d’aiuto, la completa dipendenza per tutti i bisogni sanitari anche minori (odontalgie, stipsi ,ecc.), la somministrazione della terapia svolta non in sicurezza, i disagi umanitari a volte più che sanitari segnalati agli infermieri in quanto unica figura che entra quotidianamente nelle sezioni detentive. Obiettivo: ricercare in letteratura quale sia lo stato di salute nelle carceri e quale sia il ruolo dell’infermiere al loro interno. In particolare si vogliono evidenziare gli interventi, il ruolo educativo e le iniziative messe in atto per garantire una migliore qualità di vita di una categoria di pazienti così problematica e con un’alta richiesta di assistenza.. Materiali e metodi: per l'effettuazione di questa ricerca sono state svolte le ricerche nelle seguenti banche dati: PubMed, Cochrane Library e Cinahl, nel motore di ricerca Google, integrazioni da altre fonti come siti web e linee guida, ricerca sul sito del Ministero della Salute, Ministero della Giustizia, Ipasvi, WHO, FNOPI. Per quanto riguarda la selezione del materiale di ricerca, sono stati considerati articoli scientifici, in lingua inglese, italiana e spagnola, pubblicati dal 2007 in poi, per una maggiore attendibilità dei risultati rispetto alle continue innovazioni in ambito carcerario ed educativo. Risultati: i risultati degli studi, sostanzialmente sovrapponibili, evidenziano l’importanza di una maggiore formazione infermieristica nel conoscere gli aspetti salienti delle varie culture nonché la necessità di sviluppare competenze di tipo “relazionali” prioritarie in questo contesto, considerato le condizioni di vita del paziente/detenuto. Discussione e conclusione: gli infermieri dovrebbero poter scegliere consapevolmente di lavorare in carcere e dopo aver acquisito esperienza professionale e una formazione mirata, perché all’interno delle carceri questi possono vivere diverse criticità, che possono essere in buona parte gestite grazie all’esperienza professionale maturata e alla formazione specifica. È importante potenziare la coesione del team infermieristico, per fronteggiare il pesante carico emotivo e le impegnative attività da svolgere. Il ruolo dei professionisti sanitari penitenziari consiste nel progettare e implementare interventi di trattamento che forniscano gestione dell’auto-cura, istruzione e supporto per mantenere un’assistenza sanitaria continua sia durante la detenzione che in preparazione al ritorno in patria comunità. Per quanto riguarda la salute nelle carceri, i risultati indicano che gli individui incarcerati soffrono di cattiva salute in un'ampia gamma di condizioni mentali e fisiche, tra le malattie più diffuse si riscontrano malattie infettive quali HIV, HCV, malattie mentali tra cui depressione, psicosi e abuso di sostanze e malattie croniche quali diabete, ipertensione e cardiovascolari. Keywords: “nurse”, “nursing”, “prison”, “relationship”, “education”, “health”, “nursing role", “healthcare promotion strategies”, “nursing prevention of diseases in prisons”, “mental disorder”, “prevention”, “prevalence”, “chronic disorder”.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Ghitan_CorinaMadalina.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.01 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.01 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/75987