Background: Il comfort del paziente può essere considerato una cartina tornasole della qualità dell’assistenza infermieristica. Costituendo il fulcro della presente tesi, è stato esplorato il suo significato nell’ambito del nursing tramite la “Teoria del Comfort” di K. Kolcaba. Il contesto selezionato per la revisione è quello del fine vita, in quanto i pazienti malati terminali, non necessitano più di cure volte alla guarigione della patologia, bensì presentano necessità di cure globali volte al mantenimento della massima qualità di vita possibile, per poter convivere con la patologia, la gestione dei suoi sintomi, e la consapevolezza interiore di una prognosi infausta. Obiettivo: Lo scopo della seguente revisione è quello di individuare quali sono, secondo letteratura, gli interventi infermieristici, includendo quelle che sono note come cure complementari, più efficaci nel fornire comfort e sollievo dai sintomi al paziente in fase terminale. I contesti del comfort interessati dagli interventi infermieristici di natura non farmacologica sono quelli delineati dalla “Teoria del Comfort” di K. Y. Kolcaba: fisico, psicospirituale, sociale, ambientale. Metodi: La revisione di letteratura è stata condotta tramite l’utilizzo dei database Pubmed e Cinhal, inoltre sono stati reperiti articoli dalla Rivista Italiana di Cure Palliative. Sono stati utilizzati i seguenti criteri di inclusione: pertinenza ai quesiti di ricerca, articoli in lingua italiana ed inglese, adulti malati terminali, articoli degli ultimi dieci anni, ricerche delle quali è reperibile la versione “full text”. Risultati: Sono stati selezionati in totale 14 articoli per rispondere ai quesiti di ricerca. È stata ottenuta una tabella contenente le principali esigenze di comfort dei pazienti nei quattro contesti (fisico, psicospirituale, sociale, ambientale). I risultati indicano che l’infermiere, nell’erogazione degli interventi, dovrebbe prestare attenzione a tutti questi contesti in egual modo. L’ambito che risulta maggiormente da potenziare tramite adeguata formazione è quello psicospirituale, nella gestione del quale sono state evidenziate: carenza di formazione del personale infermieristico, assenza di linee guida, e deficit di natura economica-organizzativa. Sono state riportate testimonianze di strumenti validi, quali l’utilizzo della “Revisione della vita” e di un questionario per la valutazione del comfort psicospirituale, che tuttavia si è rivelato adatto principalmente a fini di ricerca. Nella garanzia del comfort sociale ruoli centrali sono rivestiti dalla presenza della famiglia e dall’instaurazione di una relazione autentica col personale sanitario. L’utilizzo di cure complementari ha riportato esiti positivi in termini di benessere e sollievo dai sintomi; tuttavia, sono necessari ulteriori studi a riguardo per costituire un’evidenza scientifica. Conclusione: Per rispondere a determinate esigenze rilevate nel “comfort ambientale” andrebbero ripensate e progettate adeguate strutture sanitarie per il fine vita, che includano spazi verdi usufruibili. Per rispondere alle esigenze del “comfort sociale” andrebbero maggiormente coinvolte le famiglie nel processo assistenziale, permettendo loro di stare vicino al paziente per tutto il tempo di cui egli necessita. Nel “contesto psicospirituale” l’infermiere dovrebbe ricevere maggior preparazione e sensibilizzazione sul tema per poter rispondere adeguatamente alle esigenze del paziente, a maggior ragione negli ambienti assistenziali in cui può trovarsi a gestire direttamente problematiche di questa natura con paziente e caregivers. L’infermiere, per utilizzare interventi di cure complementari volti al sollievo dei sintomi, dovrebbe ricevere una formazione supplementare.

Comfort e nursing nel contesto del fine vita: una revisione di letteratura

GIONCO, AURORA
2023/2024

Abstract

Background: Il comfort del paziente può essere considerato una cartina tornasole della qualità dell’assistenza infermieristica. Costituendo il fulcro della presente tesi, è stato esplorato il suo significato nell’ambito del nursing tramite la “Teoria del Comfort” di K. Kolcaba. Il contesto selezionato per la revisione è quello del fine vita, in quanto i pazienti malati terminali, non necessitano più di cure volte alla guarigione della patologia, bensì presentano necessità di cure globali volte al mantenimento della massima qualità di vita possibile, per poter convivere con la patologia, la gestione dei suoi sintomi, e la consapevolezza interiore di una prognosi infausta. Obiettivo: Lo scopo della seguente revisione è quello di individuare quali sono, secondo letteratura, gli interventi infermieristici, includendo quelle che sono note come cure complementari, più efficaci nel fornire comfort e sollievo dai sintomi al paziente in fase terminale. I contesti del comfort interessati dagli interventi infermieristici di natura non farmacologica sono quelli delineati dalla “Teoria del Comfort” di K. Y. Kolcaba: fisico, psicospirituale, sociale, ambientale. Metodi: La revisione di letteratura è stata condotta tramite l’utilizzo dei database Pubmed e Cinhal, inoltre sono stati reperiti articoli dalla Rivista Italiana di Cure Palliative. Sono stati utilizzati i seguenti criteri di inclusione: pertinenza ai quesiti di ricerca, articoli in lingua italiana ed inglese, adulti malati terminali, articoli degli ultimi dieci anni, ricerche delle quali è reperibile la versione “full text”. Risultati: Sono stati selezionati in totale 14 articoli per rispondere ai quesiti di ricerca. È stata ottenuta una tabella contenente le principali esigenze di comfort dei pazienti nei quattro contesti (fisico, psicospirituale, sociale, ambientale). I risultati indicano che l’infermiere, nell’erogazione degli interventi, dovrebbe prestare attenzione a tutti questi contesti in egual modo. L’ambito che risulta maggiormente da potenziare tramite adeguata formazione è quello psicospirituale, nella gestione del quale sono state evidenziate: carenza di formazione del personale infermieristico, assenza di linee guida, e deficit di natura economica-organizzativa. Sono state riportate testimonianze di strumenti validi, quali l’utilizzo della “Revisione della vita” e di un questionario per la valutazione del comfort psicospirituale, che tuttavia si è rivelato adatto principalmente a fini di ricerca. Nella garanzia del comfort sociale ruoli centrali sono rivestiti dalla presenza della famiglia e dall’instaurazione di una relazione autentica col personale sanitario. L’utilizzo di cure complementari ha riportato esiti positivi in termini di benessere e sollievo dai sintomi; tuttavia, sono necessari ulteriori studi a riguardo per costituire un’evidenza scientifica. Conclusione: Per rispondere a determinate esigenze rilevate nel “comfort ambientale” andrebbero ripensate e progettate adeguate strutture sanitarie per il fine vita, che includano spazi verdi usufruibili. Per rispondere alle esigenze del “comfort sociale” andrebbero maggiormente coinvolte le famiglie nel processo assistenziale, permettendo loro di stare vicino al paziente per tutto il tempo di cui egli necessita. Nel “contesto psicospirituale” l’infermiere dovrebbe ricevere maggior preparazione e sensibilizzazione sul tema per poter rispondere adeguatamente alle esigenze del paziente, a maggior ragione negli ambienti assistenziali in cui può trovarsi a gestire direttamente problematiche di questa natura con paziente e caregivers. L’infermiere, per utilizzare interventi di cure complementari volti al sollievo dei sintomi, dovrebbe ricevere una formazione supplementare.
2023
Comfort and nursing in the end-of-life context: a literature review
Comfort
Nursing
End of life care
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/75988