Problema: I disturbi da uso di sostanze rappresentano un problema globale e pervasivo. In Italia, lo scenario relativo al consumo di sostanze psicotrope è stato caratterizzato, nel 2023, da trend in aumento relativamente ai consumi, ai reati penali e alle domande di trattamento. Nell’anno 2023 i Ser.D. contano un bacino di utenza di 132200 pazienti, mentre le comunità e le carceri di circa 26000 pazienti ciascuna. La dipendenza da sostanze viene definita dall’American Society of Addiction “una malattia medica cronica curabile che coinvolge interazioni complesse tra i circuiti cerebrali, la genetica, l'ambiente e le esperienze di vita di un individuo. Le persone con dipendenza usano sostanze o si impegnano in comportamenti che diventano compulsivi e spesso continuano nonostante le conseguenze dannose”. Considerata la complessa rete di fattori che può por-tare l’insorgere di una dipendenza, è evidente che l’infermiere, figura di importanza cruciale in tale ambito, abbia necessità di possedere adeguati strumenti per porsi in relazione con gli utenti e garantire un’assistenza infermieristica. Nei Ser.D., infatti, la figura professionale numericamente più elevata è proprio quella infermieristica: 2033 gli infermieri, 1238 medici, meno di mille i professionisti per ciascuna delle altre categorie (educatori, psicologi, assi-stenti sociali). Come nelle patologie croniche, anche nell’ambito delle dipendenze da sostanze l’aderenza al trattamento è un elemento cruciale, in particolare considerando che nel processo di cambiamento la ricaduta o la regressione a fasi precedenti sono sempre possibili. Inoltre, le abilità motivazionali dell’operatore sanitario sono importanti per mantenere “agganciato” il paziente ai servizi e ai trattamenti. Scopo: Lo scopo della presente revisione di letteratura è l’individuazione, nella cornice dell’approccio motivazionale al cambiamento, di metodologie ed approcci efficaci applicabili dall’infermiere all’interno del rapporto con il paziente dipendente da sostanze, al fine di promuovere o supportare il processo di cambiamento. Campione: Pazienti di età superiore ai 18 anni con dipendenza da sostanze psicoattive, escludendo i pazienti con diagnosi di patologia psichiatrica (doppia diagnosi). Materiale e metodi: per il lavoro di revisione bibliografica sono stati confrontati e valutatati criticamente gli studi presenti in letteratura relativi agli interventi, appartenenti alla cornice dell’approccio motivazionale, che possono essere applicati dall’infermiere per creare un rapporto efficace con il paziente con dipendenza da sostanze psicoattive. Sono state consultate le banche dati PubMed, Google Scholar e Mendeley. Sono stati selezionati 7 articoli, limitando la ricerca ad una retroattività di 10 anni, in lingua inglese e disponibilità di full-text. Risultati: gli studi analizzati fanno emergere l’applicabilità del colloquio motivazionale in ambito infermieristico come metodo efficace per il trattamento e l’aumento della compliance in pazienti con dipendenza da sostanze psicoattive. Altre metodologie risultate efficaci sono l’intervento motivazionale breve e gli approcci centrati sulla persona. È emersa l’importanza di adottare un atteggiamento non giudicante, tecniche di ascolto attivo e comprensione del-lo stadio motivazionale nei confronti delle persone con dipendenza da sostanze psicoattive. Conclusioni: reperire quali sono gli interventi infermieristici nell’ambito delle dipendenze da sostanze è stato complesso: ciò indica una carenza di ricerca in quest’area, in particolare a livello nazionale. Considerato l’ampio ruolo che l’infermiere ricopre nei sevizi per le dipendenze sarebbe doveroso dedicare ulteriori ricerche per indagare altri approcci efficaci che il professionista sanitario può adottare per accompagnare il paziente nel suo percorso di cura.
L'approccio motivazionale con la persona affetta da dipendenza. Il tempo di relazione come tempo di cura?
NEGRETTO, GIORGIA
2023/2024
Abstract
Problema: I disturbi da uso di sostanze rappresentano un problema globale e pervasivo. In Italia, lo scenario relativo al consumo di sostanze psicotrope è stato caratterizzato, nel 2023, da trend in aumento relativamente ai consumi, ai reati penali e alle domande di trattamento. Nell’anno 2023 i Ser.D. contano un bacino di utenza di 132200 pazienti, mentre le comunità e le carceri di circa 26000 pazienti ciascuna. La dipendenza da sostanze viene definita dall’American Society of Addiction “una malattia medica cronica curabile che coinvolge interazioni complesse tra i circuiti cerebrali, la genetica, l'ambiente e le esperienze di vita di un individuo. Le persone con dipendenza usano sostanze o si impegnano in comportamenti che diventano compulsivi e spesso continuano nonostante le conseguenze dannose”. Considerata la complessa rete di fattori che può por-tare l’insorgere di una dipendenza, è evidente che l’infermiere, figura di importanza cruciale in tale ambito, abbia necessità di possedere adeguati strumenti per porsi in relazione con gli utenti e garantire un’assistenza infermieristica. Nei Ser.D., infatti, la figura professionale numericamente più elevata è proprio quella infermieristica: 2033 gli infermieri, 1238 medici, meno di mille i professionisti per ciascuna delle altre categorie (educatori, psicologi, assi-stenti sociali). Come nelle patologie croniche, anche nell’ambito delle dipendenze da sostanze l’aderenza al trattamento è un elemento cruciale, in particolare considerando che nel processo di cambiamento la ricaduta o la regressione a fasi precedenti sono sempre possibili. Inoltre, le abilità motivazionali dell’operatore sanitario sono importanti per mantenere “agganciato” il paziente ai servizi e ai trattamenti. Scopo: Lo scopo della presente revisione di letteratura è l’individuazione, nella cornice dell’approccio motivazionale al cambiamento, di metodologie ed approcci efficaci applicabili dall’infermiere all’interno del rapporto con il paziente dipendente da sostanze, al fine di promuovere o supportare il processo di cambiamento. Campione: Pazienti di età superiore ai 18 anni con dipendenza da sostanze psicoattive, escludendo i pazienti con diagnosi di patologia psichiatrica (doppia diagnosi). Materiale e metodi: per il lavoro di revisione bibliografica sono stati confrontati e valutatati criticamente gli studi presenti in letteratura relativi agli interventi, appartenenti alla cornice dell’approccio motivazionale, che possono essere applicati dall’infermiere per creare un rapporto efficace con il paziente con dipendenza da sostanze psicoattive. Sono state consultate le banche dati PubMed, Google Scholar e Mendeley. Sono stati selezionati 7 articoli, limitando la ricerca ad una retroattività di 10 anni, in lingua inglese e disponibilità di full-text. Risultati: gli studi analizzati fanno emergere l’applicabilità del colloquio motivazionale in ambito infermieristico come metodo efficace per il trattamento e l’aumento della compliance in pazienti con dipendenza da sostanze psicoattive. Altre metodologie risultate efficaci sono l’intervento motivazionale breve e gli approcci centrati sulla persona. È emersa l’importanza di adottare un atteggiamento non giudicante, tecniche di ascolto attivo e comprensione del-lo stadio motivazionale nei confronti delle persone con dipendenza da sostanze psicoattive. Conclusioni: reperire quali sono gli interventi infermieristici nell’ambito delle dipendenze da sostanze è stato complesso: ciò indica una carenza di ricerca in quest’area, in particolare a livello nazionale. Considerato l’ampio ruolo che l’infermiere ricopre nei sevizi per le dipendenze sarebbe doveroso dedicare ulteriori ricerche per indagare altri approcci efficaci che il professionista sanitario può adottare per accompagnare il paziente nel suo percorso di cura.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76043