PROBLEMA: L’arresto cardiaco è la terza causa di morte in Europa. Ogni anno vi sono circa tra i 67 e i 170 casi di arresto cardiaco extraospedaliero ogni 100.000 abitanti. La rianimazione cardio polmonare viene tentata e portata avanti dal personale sanitario nel 50-60% dei casi (Linea Guida AC, 2023). Se seguita correttamente la catena della sopravvivenza, si può verificare il ritorno della circolazione spontanea (ROSC), il che avviene nel 19% delle rianimazioni iniziate. Una volta raggiunto il ROSC, il paziente necessita di un trattamento immediato post- rianimazione, che prevede la gestione delle vie aeree e della ventilazione, del circolo e il controllo termico. La prognosi complessiva di questi pazienti dipende in gran parte dal livello del danno neurologico iniziale. SCOPO: Lo scopo principale di questa revisione è quello di ricercare e analizzare nella letteratura quanto l’avvio pre-ospedaliero della gestione mirata della temperatura (TTM) nei pazienti con ripresa spontanea del circolo (ROSC), dopo arresto cardiaco extraospedaliero (OHCA), sia ancora condiviso dalla comunità scientifica in termini di contributo per un miglioramento degli outcomes del paziente e se gli interventi necessari per applicarla producano significativi effetti collaterali. CAMPIONE: Pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero con età ≥ 15 anni. MATERIALE E METODI: Per questa revisione bibliografica la ricerca è stata effettuata nelle banche dati scientifiche: Google Scholar, PubMed, ScienceDirect, American Heart Association Journals ed European Resuscitation Council. Google Scholar e PubMed utilizzate maggiormente. Sono stati inclusi dopo un’attenta analisi e scrematura n.10 articoli, di questi, n. 5 sono revisioni sistematiche e meta-analisi; dei restanti, n. 4 sono studi prospettici randomizzati-controllati, e n. 1 è uno studio retrospettivo di coorte. Gli articoli identificati sono stati pubblicati dall’anno 2010 all’anno 2024 e provengono da Nazioni diverse. RISULTATI: Tutti gli articoli si focalizzano sulla gestione mirata della temperatura nel paziente con ripristino della circolazione spontanea dopo arresto cardiocircolatorio, in un contesto extraospedaliero. Dall’analisi di questi studi, sono stati identificati gli elementi che accomunano gli articoli selezionati e successivamente messi a confronto tra loro. I principali elementi di confronto sono stati: l’evento cardiaco extraospedaliero, l’effettiva riduzione della temperatura corporea all’arrivo in ospedale, il miglioramento degli esisti neurologici/ aumento della sopravvivenza, la manifestazione di eventi avversi, l’aumento dell’applicazione del TTM in ospedale, le tecniche di raffreddamento (interno o esterno) ed infine la gestione/ prevenzione della febbre. CONCLUSIONI: In questa revisione della letteratura emerge come negli anni il concetto di gestione mirata della temperatura ha assunto diversi significati. Dall’analisi degli articoli selezionati risulta che l’ipotermia mirata, raccomandata dalle linee guida europee (European Resuscitation Coucil, 2021), messa a confronto con la normotermia, non ha portato risultati significativi da poter dimostrare un effettivo miglioramento degli outcomes. Inoltre, è stato posto in evidenza come alcune metodiche di gestione del raffreddamento possono portare al manifestarsi di eventi avversi. Rimane come ultimo, importante obiettivo, la gestione mirata della temperatura, intesa come prevenzione/gestione della febbre. Parole chiave: “Arresto Cardiaco”, “Ripresa Spontanea del Circolo”, “Extraospedaliero”, “Gestione Mirata della Temperatura”, “Infermiere”. Key words: “Cardiac Arrest”, “Return of Spontaneous Circulation”, “Out of Hospital”, “Target Temperature Management”, “Nurse”.
Gestione mirata della temperatura nel paziente con ripresa spontanea della circolazione: un concetto in evoluzione
PADOVESE, BEATRICE
2023/2024
Abstract
PROBLEMA: L’arresto cardiaco è la terza causa di morte in Europa. Ogni anno vi sono circa tra i 67 e i 170 casi di arresto cardiaco extraospedaliero ogni 100.000 abitanti. La rianimazione cardio polmonare viene tentata e portata avanti dal personale sanitario nel 50-60% dei casi (Linea Guida AC, 2023). Se seguita correttamente la catena della sopravvivenza, si può verificare il ritorno della circolazione spontanea (ROSC), il che avviene nel 19% delle rianimazioni iniziate. Una volta raggiunto il ROSC, il paziente necessita di un trattamento immediato post- rianimazione, che prevede la gestione delle vie aeree e della ventilazione, del circolo e il controllo termico. La prognosi complessiva di questi pazienti dipende in gran parte dal livello del danno neurologico iniziale. SCOPO: Lo scopo principale di questa revisione è quello di ricercare e analizzare nella letteratura quanto l’avvio pre-ospedaliero della gestione mirata della temperatura (TTM) nei pazienti con ripresa spontanea del circolo (ROSC), dopo arresto cardiaco extraospedaliero (OHCA), sia ancora condiviso dalla comunità scientifica in termini di contributo per un miglioramento degli outcomes del paziente e se gli interventi necessari per applicarla producano significativi effetti collaterali. CAMPIONE: Pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero con età ≥ 15 anni. MATERIALE E METODI: Per questa revisione bibliografica la ricerca è stata effettuata nelle banche dati scientifiche: Google Scholar, PubMed, ScienceDirect, American Heart Association Journals ed European Resuscitation Council. Google Scholar e PubMed utilizzate maggiormente. Sono stati inclusi dopo un’attenta analisi e scrematura n.10 articoli, di questi, n. 5 sono revisioni sistematiche e meta-analisi; dei restanti, n. 4 sono studi prospettici randomizzati-controllati, e n. 1 è uno studio retrospettivo di coorte. Gli articoli identificati sono stati pubblicati dall’anno 2010 all’anno 2024 e provengono da Nazioni diverse. RISULTATI: Tutti gli articoli si focalizzano sulla gestione mirata della temperatura nel paziente con ripristino della circolazione spontanea dopo arresto cardiocircolatorio, in un contesto extraospedaliero. Dall’analisi di questi studi, sono stati identificati gli elementi che accomunano gli articoli selezionati e successivamente messi a confronto tra loro. I principali elementi di confronto sono stati: l’evento cardiaco extraospedaliero, l’effettiva riduzione della temperatura corporea all’arrivo in ospedale, il miglioramento degli esisti neurologici/ aumento della sopravvivenza, la manifestazione di eventi avversi, l’aumento dell’applicazione del TTM in ospedale, le tecniche di raffreddamento (interno o esterno) ed infine la gestione/ prevenzione della febbre. CONCLUSIONI: In questa revisione della letteratura emerge come negli anni il concetto di gestione mirata della temperatura ha assunto diversi significati. Dall’analisi degli articoli selezionati risulta che l’ipotermia mirata, raccomandata dalle linee guida europee (European Resuscitation Coucil, 2021), messa a confronto con la normotermia, non ha portato risultati significativi da poter dimostrare un effettivo miglioramento degli outcomes. Inoltre, è stato posto in evidenza come alcune metodiche di gestione del raffreddamento possono portare al manifestarsi di eventi avversi. Rimane come ultimo, importante obiettivo, la gestione mirata della temperatura, intesa come prevenzione/gestione della febbre. Parole chiave: “Arresto Cardiaco”, “Ripresa Spontanea del Circolo”, “Extraospedaliero”, “Gestione Mirata della Temperatura”, “Infermiere”. Key words: “Cardiac Arrest”, “Return of Spontaneous Circulation”, “Out of Hospital”, “Target Temperature Management”, “Nurse”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76047