Nelle unità di Terapia Intensiva, i pazienti necessitano frequentemente di supporto ventilatorio tramite intubazione, che in caso di necessità a lungo termine porta alla tracheostomia. Questi interventi creano inevitabilmente difficoltà comunicative, talvolta anche una perdita prolungata della capacità di comunicare verbalmente. Inoltre, la debolezza acquisita e le comorbilità possono compromettere ulteriormente la comunicazione non verbale. Negli ultimi due decenni, i protocolli di sedazione sono cambiati per mantenere i pazienti in uno stato di coscienza più elevato, portando a una maggiore presenza di pazienti coscienti ma incapaci di comunicare oralmente. Ciò genera ansia, paura e depressione, sottolineando la necessità di sviluppare strategie comunicative efficaci fin dall'inizio del trattamento. La Comunicazione Aumentativa Alternativa rappresenta un'area in evoluzione, studiando e attuando tecniche per supportare la comunicazione in pazienti con disabilità temporanee o permanenti. Questo approccio non sostituisce le modalità comunicative esistenti ma le potenzia, integrando simboli grafici e tecniche multimodali. Formare gli infermieri all'uso di queste tecniche comunicative è cruciale per fornire un'assistenza personalizzata, ridurre l'ansia e migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria. Una comunicazione efficace aiuta a comprendere le esigenze, i vissuti e le priorità dei pazienti, facilitando un supporto adeguato per il loro recupero. I quesiti di ricerca identificano se sia possibile stabilire una comunicazione efficace con pazienti ventilati, le barriere comunicative con gli infermieri e l'influenza delle condizioni fisiche sulla comunicazione. Si richiedono anche strategie per migliorare tale comunicazione e come la tecnologia possa facilitare l'interazione. È necessario esplorare come i fattori che influenzano le capacità comunicative dei pazienti possano essere affrontati, sottolineando infine l'importanza della comunicazione efficace per la prognosi e il recupero dei pazienti in terapia intensiva.
“Esplorare le sfide comunicative nei pazienti in Terapia Intensiva: il ruolo della comunicazione non verbale"
PILON, CORA
2023/2024
Abstract
Nelle unità di Terapia Intensiva, i pazienti necessitano frequentemente di supporto ventilatorio tramite intubazione, che in caso di necessità a lungo termine porta alla tracheostomia. Questi interventi creano inevitabilmente difficoltà comunicative, talvolta anche una perdita prolungata della capacità di comunicare verbalmente. Inoltre, la debolezza acquisita e le comorbilità possono compromettere ulteriormente la comunicazione non verbale. Negli ultimi due decenni, i protocolli di sedazione sono cambiati per mantenere i pazienti in uno stato di coscienza più elevato, portando a una maggiore presenza di pazienti coscienti ma incapaci di comunicare oralmente. Ciò genera ansia, paura e depressione, sottolineando la necessità di sviluppare strategie comunicative efficaci fin dall'inizio del trattamento. La Comunicazione Aumentativa Alternativa rappresenta un'area in evoluzione, studiando e attuando tecniche per supportare la comunicazione in pazienti con disabilità temporanee o permanenti. Questo approccio non sostituisce le modalità comunicative esistenti ma le potenzia, integrando simboli grafici e tecniche multimodali. Formare gli infermieri all'uso di queste tecniche comunicative è cruciale per fornire un'assistenza personalizzata, ridurre l'ansia e migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria. Una comunicazione efficace aiuta a comprendere le esigenze, i vissuti e le priorità dei pazienti, facilitando un supporto adeguato per il loro recupero. I quesiti di ricerca identificano se sia possibile stabilire una comunicazione efficace con pazienti ventilati, le barriere comunicative con gli infermieri e l'influenza delle condizioni fisiche sulla comunicazione. Si richiedono anche strategie per migliorare tale comunicazione e come la tecnologia possa facilitare l'interazione. È necessario esplorare come i fattori che influenzano le capacità comunicative dei pazienti possano essere affrontati, sottolineando infine l'importanza della comunicazione efficace per la prognosi e il recupero dei pazienti in terapia intensiva.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76060