IL TRAPIANTO EPATICO: EDUCAZIONE INFERMIERISTICA AL PAZIENTE, DALL'INSERIMENTO IN LISTA DI ATTESA ALLA DIMISSIONE POST-OPERATORIA

Background: Liver transplant is a surgical operation, approved by the Multidisciplinary Liver Committee after a long series of tests, aimed at people with severe liver diseases. Its goal is to provide a healthy liver to improve the quality and expectancy of life. It is estimated that in the first post-operative year approximately 90% of patients survive and the remaining 80% in the following ten years. The transplant process is a very delicate phase for the life of the patient and the caregiver, for this reason the figure of the nurse is essential in providing emotional support, assisting in the various phases of the disease and promoting self-care. Education is also essential to be carried out by healthcare professionals in order to increase patient survival through the daily intake of immunosuppressive therapy and by adopting a healthy lifestyle. Objective: The case report examined has the objective of evaluating how correct education by the nurse, starting from the initial taking charge, helps the patient and the caregiver in respecting some precautions regarding immunosuppressive therapy, nutrition , physical activity and daily lifestyle habits in order to avoid late complications, promote self-management and guarantee the physical and psychological well-being of the transplant recipient and his or her family. Materials and methods: To develop the thesis, one of the major PubMed databases was consulted, the Code of Ethics, the Italian Liver Transplant Association (National AITF), various laws regarding waiting lists and the professional profile of the nurses, guidelines from the World Health Organization (WHO) and brochures provided by the University Hospital of Padua. Results: Through the analysis of a clinical case, it was possible to see how the importance of carrying out optimal therapeutic education involving the patient and the caregiver from the first hepatological visit up to the first follow-ups has decreased the probability of complications and improved life expectancy. Conclusions: Thanks to the education provided by the nurse and collaborators, it can be stated that adequate knowledge can be of fundamental importance to lead to an effective post-transplant path involving patient and caregiver and guaranteeing a high quality of life.

Background: Il trapianto epatico è un intervento chirurgico, approvato dal Comitato Multidisciplinare Fegato dopo una lunga serie di esami, volto per le persone che presentano severe patologie epatiche. Il suo obiettivo è quello di fornire un fegato sano per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita. Si è stimato che nel primo anno post-operatorio circa il 90% dei pazienti sopravvivono e un restante 80% nei successivi dieci anni. Il percorso trapiantologico è una fase molto delicata per la vita del paziente e del caregiver, per tale motivo la figura dell’infermiere è essenziale nel supporto emotivo, nell’assistenza alle varie fasi della malattia e nella promozione all’autocura. Anche l’educazione è fondamentale che venga eseguita dai professionisti sanitari al fine di aumentare la sopravvivenza del paziente tramite la quotidiana assunzione della terapia immunosoppressiva e adottando uno stile di vita sano. Obiettivo: Il case report preso in esame ha l’obiettivo di valutare come una corretta educazione da parte dell’infermiere, partendo dalla presa in carico iniziale, aiuti il paziente e il caregiver nel rispettare alcune accortezze in merito alla terapia immunosoppressiva, all’alimentazione, all’attività fisica e alle abitudini di vita quotidiane al fine di evitare complicanze tardive, promuovere l’autogestione e garantire il benessere fisico e psicologico del trapiantato e della sua famiglia. Materiali e metodi: Per sviluppare l’elaborato, è stata consultata una delle maggiori banche dati PubMed, il Codice Deontologico, l’Associazione Italiana Trapianti di Fegato (AITF Nazionale), varie leggi in materia di liste d’attesa e profilo professionale dell’infermiere, linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e brochure fornite dall’Azienda Ospedale Università di Padova. Risultati: Tramite l’analisi di un caso clinico, si è potuto constatare come l’importanza di svolgere un’educazione terapeutica ottimale coinvolgendo il paziente e il caregiver già dalla prima visita epatologica fino ai primi follow-up, abbia diminuito la probabilità di complicanze e migliorato l’aspettativa di vita. Conclusioni: Grazie all’educazione fornita da parte dell’infermiere e collaboratori, si può affermare come un’adeguata conoscenza possa essere di fondamentale importanza per portare ad un percorso post-trapianto efficace coinvolgendo paziente e caregiver e garantendo un’alta qualità di vita.