PROBLEMA: Il fenomeno delle aggressioni contro i sanitari sta registrando un significativo aumento, tuttavia, secondo i dati Inail, gli episodi di aggressione e violenza nei confronti degli operatori della sanità sono ancora sottostimati. Nell’intero quinquennio 2016-2020, infatti, sono stati oltre 12 mila i casi di infortunio sul lavoro accertati positivamente dall’Inail e codificati secondo la variabile “sorpresa, violenza, aggressione, minaccia, ecc.”. Una media di infortuni, quindi, di circa 2.500 casi l’anno. La professionalità più colpita dalle aggressioni è quella infermieristica probabilmente perché maggiormente coinvolta nell’assistenza diretta. In parallelo, si è registrato un aumento significativo del fenomeno del burnout, che nel 2019 è stato riconosciuto dall’OMS come problema significativo di salute tra gli operatori sanitari. SCOPO: Verificare se il burnout degli infermieri e le manifestazioni aggressive da parte dell’utenza in ambito sanitario, possono originare da fattori comuni, tanto da poter ritenere il primo sia sia conseguenza che trigger per il secondo. CAMPIONE: Il campione comprende il personale sanitario, soprattutto infermieristico, che lavora in qualsiasi contesto clinico, ad esclusione di quello della salute mentale. MATERIALI E METODI: Sono stati consultati i seguenti database elettronici: PubMed; CINAHL. Sono stati selezionati gli articoli con una retroattività di massimo 10 anni, in lingua inglese o italiana, con abstract e free-full text disponibili. RISULTATI: Dalla revisione della letteratura emerge che tra i trigger che favoriscono lo scatenarsi di un’aggressione, possiamo riconoscere anche alcuni fattori in comune con la sindrome da burnout, ovvero dei trigger che coincidono con le manifestazioni comportamentali e sintomatologiche del burnout dell'operatore. Alcuni trigger, quindi, che provocano l’escalation aggressiva, caratterizzano allo stesso tempo anche il burnout dell’operatore sanitario. CONCLUSIONI: Da quanto emerso nella letteratura, diversi fattori scatenanti l'escalation aggressiva sono comuni con il burnout e per questo motivo quest’ultimo può essere definito elemento favorente o causa delle aggressioni. L’operatore in burnout esprime cinismo, comportamenti negativi insoliti, scarsa comunicazione con gli altri, mancata empatia, tono di voce alto, ingaggio delle provocazioni, atteggiamenti che favoriscono e provocano nuove aggressioni tra utenza e personale infermieristico. PAROLE CHIAVE (KEYWORDS): “violenza sul posto di lavoro” (“workplace violence”), “fattori di rischio” (“risk factors”), “infermieri” (“nurses”), “predittori” (“predictors”), “fattori scatenanti” (“triggers”), “burnout”, “aggressione” (“aggression”).
Aggressioni al personale sanitario: le possibili correlazioni tra triggers e burnout
TEGON, LUIGI
2023/2024
Abstract
PROBLEMA: Il fenomeno delle aggressioni contro i sanitari sta registrando un significativo aumento, tuttavia, secondo i dati Inail, gli episodi di aggressione e violenza nei confronti degli operatori della sanità sono ancora sottostimati. Nell’intero quinquennio 2016-2020, infatti, sono stati oltre 12 mila i casi di infortunio sul lavoro accertati positivamente dall’Inail e codificati secondo la variabile “sorpresa, violenza, aggressione, minaccia, ecc.”. Una media di infortuni, quindi, di circa 2.500 casi l’anno. La professionalità più colpita dalle aggressioni è quella infermieristica probabilmente perché maggiormente coinvolta nell’assistenza diretta. In parallelo, si è registrato un aumento significativo del fenomeno del burnout, che nel 2019 è stato riconosciuto dall’OMS come problema significativo di salute tra gli operatori sanitari. SCOPO: Verificare se il burnout degli infermieri e le manifestazioni aggressive da parte dell’utenza in ambito sanitario, possono originare da fattori comuni, tanto da poter ritenere il primo sia sia conseguenza che trigger per il secondo. CAMPIONE: Il campione comprende il personale sanitario, soprattutto infermieristico, che lavora in qualsiasi contesto clinico, ad esclusione di quello della salute mentale. MATERIALI E METODI: Sono stati consultati i seguenti database elettronici: PubMed; CINAHL. Sono stati selezionati gli articoli con una retroattività di massimo 10 anni, in lingua inglese o italiana, con abstract e free-full text disponibili. RISULTATI: Dalla revisione della letteratura emerge che tra i trigger che favoriscono lo scatenarsi di un’aggressione, possiamo riconoscere anche alcuni fattori in comune con la sindrome da burnout, ovvero dei trigger che coincidono con le manifestazioni comportamentali e sintomatologiche del burnout dell'operatore. Alcuni trigger, quindi, che provocano l’escalation aggressiva, caratterizzano allo stesso tempo anche il burnout dell’operatore sanitario. CONCLUSIONI: Da quanto emerso nella letteratura, diversi fattori scatenanti l'escalation aggressiva sono comuni con il burnout e per questo motivo quest’ultimo può essere definito elemento favorente o causa delle aggressioni. L’operatore in burnout esprime cinismo, comportamenti negativi insoliti, scarsa comunicazione con gli altri, mancata empatia, tono di voce alto, ingaggio delle provocazioni, atteggiamenti che favoriscono e provocano nuove aggressioni tra utenza e personale infermieristico. PAROLE CHIAVE (KEYWORDS): “violenza sul posto di lavoro” (“workplace violence”), “fattori di rischio” (“risk factors”), “infermieri” (“nurses”), “predittori” (“predictors”), “fattori scatenanti” (“triggers”), “burnout”, “aggressione” (“aggression”).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tegon.Luigi.2049017.pdf
accesso riservato
Dimensione
615.88 kB
Formato
Adobe PDF
|
615.88 kB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/76107