Background: La popolazione transgender subisce da sempre innumerevoli barriere nell’accesso ai servizi sanitari. Suddette barriere hanno portato molti individui transgender ad evitare i servizi sanitari ed a posticipare la ricerca di cure. All’interno di linee guida e buone pratiche sull’assistenza a pazienti transgender, tra le barriere evidenziate vi è la mancanza di formazione degli operatori, che attraverso discriminazioni, micoraggressioni e un’assistenza inappropriata contribuiscono a far diminuire l’afflusso di questa popolazione all’interno dei servizi sanitari. Scopo dello studio: Valutare le conoscenze del personale ostetrico in merito all’identità sessuale ed alle buone pratiche circa l’assistenza a pazienti transgender. Indagare inoltre eventuali opinioni, dubbi, timori, degli operatori per poter poi fornire a questa popolazione un’assistenza rispettosa ed appropriata. Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto attraverso un questionario creato su Google forms costituito da un totale di 20 domande, formulate consultando linee guida ed articoli scientifici inerenti l’argomento. Il questionario indaga dapprima le conoscenze degli operatori e successivamente si focalizza sulle esperienze professionali e sulle opinioni personali degli operatori. Il questionario è stato divulgato tramite un link generato dal sistema. Risultati: Tra i partecipanti, la maggior parte sembra non avere le competenze e le conoscenze necessarie per assistere un paziente transgender, come dimostrato dalle risposte ottenute attraverso le domande su identità sessuale e pronomi. Il 75,3% degli intervistati, inoltre, non ha mai approfondito questo ambito durante la propria formazione, nonostante l’87,3% lo ritenga utile. Il 71,5% dei partecipanti non si ritiene pronto ad assistere un paziente transgender, ed il motivo riportato più spesso risulta essere la paura di poter involontariamente, quindi per una mancanza di formazione, mancare di rispetto all’assistito. Conclusione: Essendo l’assistenza a pazienti transgender anche di competenza ostetrica, come si evince dal profilo professionale e dal codice deontologico, si rende necessaria l’implementazione di una formazione universitaria ed aziendale e l’istituzione di protocolli aziendali per poter erogare un’assistenza appropriata alla popolazione transgender, essendo inoltre la relazione assistenziale fondamentale per garantire la salute di questa popolazione. Si sottolinea la necessità di intervistare un campione di operatori più ampio e di studiare l’effetto che la formazione produrrebbe in termini di qualità assistenziale.
Conoscenze e competenze del personale ostetrico sull'assistenza a pazienti transgender: uno studio qualitativo
BORTOLETTO, FILIPPO
2023/2024
Abstract
Background: La popolazione transgender subisce da sempre innumerevoli barriere nell’accesso ai servizi sanitari. Suddette barriere hanno portato molti individui transgender ad evitare i servizi sanitari ed a posticipare la ricerca di cure. All’interno di linee guida e buone pratiche sull’assistenza a pazienti transgender, tra le barriere evidenziate vi è la mancanza di formazione degli operatori, che attraverso discriminazioni, micoraggressioni e un’assistenza inappropriata contribuiscono a far diminuire l’afflusso di questa popolazione all’interno dei servizi sanitari. Scopo dello studio: Valutare le conoscenze del personale ostetrico in merito all’identità sessuale ed alle buone pratiche circa l’assistenza a pazienti transgender. Indagare inoltre eventuali opinioni, dubbi, timori, degli operatori per poter poi fornire a questa popolazione un’assistenza rispettosa ed appropriata. Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto attraverso un questionario creato su Google forms costituito da un totale di 20 domande, formulate consultando linee guida ed articoli scientifici inerenti l’argomento. Il questionario indaga dapprima le conoscenze degli operatori e successivamente si focalizza sulle esperienze professionali e sulle opinioni personali degli operatori. Il questionario è stato divulgato tramite un link generato dal sistema. Risultati: Tra i partecipanti, la maggior parte sembra non avere le competenze e le conoscenze necessarie per assistere un paziente transgender, come dimostrato dalle risposte ottenute attraverso le domande su identità sessuale e pronomi. Il 75,3% degli intervistati, inoltre, non ha mai approfondito questo ambito durante la propria formazione, nonostante l’87,3% lo ritenga utile. Il 71,5% dei partecipanti non si ritiene pronto ad assistere un paziente transgender, ed il motivo riportato più spesso risulta essere la paura di poter involontariamente, quindi per una mancanza di formazione, mancare di rispetto all’assistito. Conclusione: Essendo l’assistenza a pazienti transgender anche di competenza ostetrica, come si evince dal profilo professionale e dal codice deontologico, si rende necessaria l’implementazione di una formazione universitaria ed aziendale e l’istituzione di protocolli aziendali per poter erogare un’assistenza appropriata alla popolazione transgender, essendo inoltre la relazione assistenziale fondamentale per garantire la salute di questa popolazione. Si sottolinea la necessità di intervistare un campione di operatori più ampio e di studiare l’effetto che la formazione produrrebbe in termini di qualità assistenziale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76363