BACKGROUND: Il taglio cesareo è uno degli interventi chirurgici più eseguiti nella pratica ostetrica e negli ultimi decenni il suo tasso è aumentato a livello mondiale, tanto da suscitare numerosi dibattiti. Si inserisce in quella che viene definita “medicalizzazione della nascita”, il processo attraverso il quale il parto, un evento naturale, è sempre più controllato e gestito dalla medicina. Questa evoluzione è stata probabilmente guidata dalle innate e normali paure delle donne inerenti la maternità, a cui la tecnologia ha risposto prontamente con una serie di soluzioni, rendendo la nascita un processo più tecnico che emotivo. Negli ultimi anni, però, si è sviluppato un nuovo interesse nei confronti di pratiche che umanizzano il parto cesareo, ovvero il “cesareo dolce”, la fusione di sicurezza clinica e benessere emotivo materno e neonatale. SCOPO DELLO STUDIO: analizzare l’esperienza ed il vissuto emotivo e fisico delle donne che affrontano un taglio cesareo. Lo studio è stato condotto presso l’Azienda Ospedale-Università di Padova, nel reparto puerperio. MATERIALI E METODI: È stato creato un questionario ad hoc riguardanti vari aspetti della gravidanza e dell’evento parto e post-partum: la preparazione e informazione in merito al parto cesareo, il loro grado di soddisfazione sulle stesse informazioni ricevute e sul personale, e lo stato emotivo conseguente all’intervento. RISULTATI: il campione analizzato comprende 105 donne, principalmente di età compresa tra 32 e 43 anni. Il 60% delle donne si è sottoposto ad un cesareo elettivo, di cui il 26% erano primipare e il 34% pluripare. Il 6% delle donne ha indicato di aver ricevuto poche e inadeguate informazioni sul parto cesareo, e addirittura il 9% non ne ha ricevute affatto, tanto da informarsi tramite gruppi social o internet. Il 39% delle donne ha dichiarato di non avere alcuna aspettativa sul parto cesareo, mentre, il 14% ha espresso di essere rimasta piuttosto delusa rispetto alle aspettative create in precedenza. Il 74% delle intervistate non ha beneficiato dello skin-to-skin precoce in sala cesarei e l’88% non ha avuto con sé il partner durante la nascita, di cui rimane alta la percentuale delle donne che avrebbero voluto entrambe le cose. Il 92% delle donne ha comunque potuto beneficiare della presenza e dell’aiuto del partner dopo l’intervento. L’88% delle donne ha riferito di non sentirsi in difetto rispetto alle donne che hanno partorito per via vaginale. Il 53% delle donne non ha provato alcun disagio durante l’intervento, e a uno o due giorni dall’intervento si rileva che l’89% delle intervistate si sente emotivamente serena. Per quanto riguarda la possibilità di usufruire di un supporto psicologico, il 4% delle donne ha ammesso che ne avrebbero usufruito. CONCLUSIONI: Esiste una linea molto sottile che intercorre tra medicina difensiva e negligenza, tra rischi e benefici derivanti da un parto cesareo. Tra i due estremi va dunque sempre ricercata una soluzione equilibrata, informata e strategica, da valutare caso per caso nell'interesse della salute materna e neonatale. La figura dell’ostetrica si pone in questo contesto per accompagnare, sostenere e supportare la futura madre ed il partner nel loro processo di empowerment per una nascita consapevole ed una genitorialità responsiva.

Vissuto delle donne sottoposte a parto cesareo

PANZETTA, MARICA
2023/2024

Abstract

BACKGROUND: Il taglio cesareo è uno degli interventi chirurgici più eseguiti nella pratica ostetrica e negli ultimi decenni il suo tasso è aumentato a livello mondiale, tanto da suscitare numerosi dibattiti. Si inserisce in quella che viene definita “medicalizzazione della nascita”, il processo attraverso il quale il parto, un evento naturale, è sempre più controllato e gestito dalla medicina. Questa evoluzione è stata probabilmente guidata dalle innate e normali paure delle donne inerenti la maternità, a cui la tecnologia ha risposto prontamente con una serie di soluzioni, rendendo la nascita un processo più tecnico che emotivo. Negli ultimi anni, però, si è sviluppato un nuovo interesse nei confronti di pratiche che umanizzano il parto cesareo, ovvero il “cesareo dolce”, la fusione di sicurezza clinica e benessere emotivo materno e neonatale. SCOPO DELLO STUDIO: analizzare l’esperienza ed il vissuto emotivo e fisico delle donne che affrontano un taglio cesareo. Lo studio è stato condotto presso l’Azienda Ospedale-Università di Padova, nel reparto puerperio. MATERIALI E METODI: È stato creato un questionario ad hoc riguardanti vari aspetti della gravidanza e dell’evento parto e post-partum: la preparazione e informazione in merito al parto cesareo, il loro grado di soddisfazione sulle stesse informazioni ricevute e sul personale, e lo stato emotivo conseguente all’intervento. RISULTATI: il campione analizzato comprende 105 donne, principalmente di età compresa tra 32 e 43 anni. Il 60% delle donne si è sottoposto ad un cesareo elettivo, di cui il 26% erano primipare e il 34% pluripare. Il 6% delle donne ha indicato di aver ricevuto poche e inadeguate informazioni sul parto cesareo, e addirittura il 9% non ne ha ricevute affatto, tanto da informarsi tramite gruppi social o internet. Il 39% delle donne ha dichiarato di non avere alcuna aspettativa sul parto cesareo, mentre, il 14% ha espresso di essere rimasta piuttosto delusa rispetto alle aspettative create in precedenza. Il 74% delle intervistate non ha beneficiato dello skin-to-skin precoce in sala cesarei e l’88% non ha avuto con sé il partner durante la nascita, di cui rimane alta la percentuale delle donne che avrebbero voluto entrambe le cose. Il 92% delle donne ha comunque potuto beneficiare della presenza e dell’aiuto del partner dopo l’intervento. L’88% delle donne ha riferito di non sentirsi in difetto rispetto alle donne che hanno partorito per via vaginale. Il 53% delle donne non ha provato alcun disagio durante l’intervento, e a uno o due giorni dall’intervento si rileva che l’89% delle intervistate si sente emotivamente serena. Per quanto riguarda la possibilità di usufruire di un supporto psicologico, il 4% delle donne ha ammesso che ne avrebbero usufruito. CONCLUSIONI: Esiste una linea molto sottile che intercorre tra medicina difensiva e negligenza, tra rischi e benefici derivanti da un parto cesareo. Tra i due estremi va dunque sempre ricercata una soluzione equilibrata, informata e strategica, da valutare caso per caso nell'interesse della salute materna e neonatale. La figura dell’ostetrica si pone in questo contesto per accompagnare, sostenere e supportare la futura madre ed il partner nel loro processo di empowerment per una nascita consapevole ed una genitorialità responsiva.
2023
Experience of women undergoing cesarean section
parto cesareo
ostetrica
vissuto psicologico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/76374