La correlazione tra disbiosi microbica e patologie sistemiche risulta essere, con il passare degli anni, sempre più evidente. Infatti, il microbiota orale è responsabile del mantenimento dello stato di salute dell’ospite sia a livello locale che sistemico. Viceversa, diverse condizioni patologiche del cavo orale sono in stretto rapporto con uno stato di disequilibrio microbico. Inoltre, alcuni batteri tipici dei biofilm orali sono stati ritrovati in distretti anatomici, come cervello, cuore, polmoni ed intestino. Anche nel microbiota fecale di pazienti affetti da malattia infiammatoria cronica e colangite sclerosante primaria, sono stati individuati batteri tipici della bocca. Per di più, la cavità orale può fungere da serbatoio per patogeni opportunisti in grado di insediarsi nell'intestino e causare processi infiammatori, contribuendo alla trasformazione tumorale. La presenza di una elevata vascolarizzazione facilita la migrazione dei microrganismi residenti e dei loro prodotti, attraverso il flusso sanguigno, in direzione di diversi distretti corporei. Conseguentemente, questi possono provocare patologie sistemiche, come l’artrite reumatoide. È stata anche dimostrata un'associazione tra parodontite e capacità cognitive e demenza. In particolare, la presenza di P. gingivalis è stata individuata in campioni di liquido cerebrospinale di pazienti affetti da Alzheimer. Tale batterio può indurre processi neurodegenerativi depositandosi nel cervello e precipitando con altre proteine. Dunque, il microbiota orale non solo è associato alla patogenesi e ai meccanismi patologici di varie malattie, ma risulta anche, grazie alla sua disponibilità e alla sua caratteristica stabilità, di fondamentale importanza per l'individuazione di nuovi biomarcatori di malattie locali o sistemiche Nonostante la comunità microbica intestinale sia quella maggiormente studiata per l’importanza che ricopre a livello di salute generale, quella orale ha dimostrato essere altrettanto rilevante. In quanto tale, merita maggior studio. Inoltre, l’analisi del microbiota intestinale è dispendiosa, articolata e richiede una formazione avanzata degli operatori, mentre quella della cavità orale si può eseguire più rapidamente con l’ausilio di biomarcatori salivari. In quest’ultimo caso il disagio per il paziente sarà minore come anche la difficoltà operativa per il professionista. Per cui, l’uso prossimo del microbioma orale per mantenere e migliorare la salute umana sarà una conseguenza diretta di un’ulteriore conferma dei biomarcatori propri della malattia e della loro incorporazione in programmi diagnostici e di prevenzione sensibili e specifici che diano risultati rapidi e siano economicamente vantaggiosi per un'applicazione diffusa. Con il complementare di genomica umana, proteomica, trascrittomica, metabolomica, il microbioma orale dei bambini potrebbe svolgere un ruolo centrale nella futura medicina personalizzata e di precisione. La somministrazione di probiotici fornisce un valido supporto al mantenimento dell'equilibrio microbico nell'organismo. Studi recenti sottolineano l'efficacia dei probiotici nella prevenzione e nella cura di patologie orali come gengivite, parodontite, carie, alitosi e mucosite. Lo scopo principale dei probiotici, infatti, è quello di ripristinare l'equilibrio del microbiota orale inibendo la proliferazione delle specie patogene.
L'utilizzo dei probiotici in odontoiatria - una revisione narrativa della letteratura
MIELE, ASMARE
2023/2024
Abstract
La correlazione tra disbiosi microbica e patologie sistemiche risulta essere, con il passare degli anni, sempre più evidente. Infatti, il microbiota orale è responsabile del mantenimento dello stato di salute dell’ospite sia a livello locale che sistemico. Viceversa, diverse condizioni patologiche del cavo orale sono in stretto rapporto con uno stato di disequilibrio microbico. Inoltre, alcuni batteri tipici dei biofilm orali sono stati ritrovati in distretti anatomici, come cervello, cuore, polmoni ed intestino. Anche nel microbiota fecale di pazienti affetti da malattia infiammatoria cronica e colangite sclerosante primaria, sono stati individuati batteri tipici della bocca. Per di più, la cavità orale può fungere da serbatoio per patogeni opportunisti in grado di insediarsi nell'intestino e causare processi infiammatori, contribuendo alla trasformazione tumorale. La presenza di una elevata vascolarizzazione facilita la migrazione dei microrganismi residenti e dei loro prodotti, attraverso il flusso sanguigno, in direzione di diversi distretti corporei. Conseguentemente, questi possono provocare patologie sistemiche, come l’artrite reumatoide. È stata anche dimostrata un'associazione tra parodontite e capacità cognitive e demenza. In particolare, la presenza di P. gingivalis è stata individuata in campioni di liquido cerebrospinale di pazienti affetti da Alzheimer. Tale batterio può indurre processi neurodegenerativi depositandosi nel cervello e precipitando con altre proteine. Dunque, il microbiota orale non solo è associato alla patogenesi e ai meccanismi patologici di varie malattie, ma risulta anche, grazie alla sua disponibilità e alla sua caratteristica stabilità, di fondamentale importanza per l'individuazione di nuovi biomarcatori di malattie locali o sistemiche Nonostante la comunità microbica intestinale sia quella maggiormente studiata per l’importanza che ricopre a livello di salute generale, quella orale ha dimostrato essere altrettanto rilevante. In quanto tale, merita maggior studio. Inoltre, l’analisi del microbiota intestinale è dispendiosa, articolata e richiede una formazione avanzata degli operatori, mentre quella della cavità orale si può eseguire più rapidamente con l’ausilio di biomarcatori salivari. In quest’ultimo caso il disagio per il paziente sarà minore come anche la difficoltà operativa per il professionista. Per cui, l’uso prossimo del microbioma orale per mantenere e migliorare la salute umana sarà una conseguenza diretta di un’ulteriore conferma dei biomarcatori propri della malattia e della loro incorporazione in programmi diagnostici e di prevenzione sensibili e specifici che diano risultati rapidi e siano economicamente vantaggiosi per un'applicazione diffusa. Con il complementare di genomica umana, proteomica, trascrittomica, metabolomica, il microbioma orale dei bambini potrebbe svolgere un ruolo centrale nella futura medicina personalizzata e di precisione. La somministrazione di probiotici fornisce un valido supporto al mantenimento dell'equilibrio microbico nell'organismo. Studi recenti sottolineano l'efficacia dei probiotici nella prevenzione e nella cura di patologie orali come gengivite, parodontite, carie, alitosi e mucosite. Lo scopo principale dei probiotici, infatti, è quello di ripristinare l'equilibrio del microbiota orale inibendo la proliferazione delle specie patogene.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76423