Al fine di evitare un cambiamento climatico di proporzioni sempre più considerevoli e che la temperatura media globale non superi di 1,5°C i valori precedenti alla prima rivoluzione industriale, è necessario l’abbandono progressivo di tutte le tecnologie che alla base hanno come fonte di energia primaria i combustibili fossili. Nello specifico, il settore della produzione dell’energia elettrica contribuisce a circa il 60% delle emissioni totali di gas serra di tutte le attività umane. È dunque più che giusto pensare automaticamente che, se riuscissimo a togliere le emissioni di anidride carbonica (CO2) dal settore energetico, della stessa percentuale avremo tolto le emissioni. Da questo risulta che nei successivi anni si vedrà una netta crescita nell’utilizzo di fonti rinnovabili per il settore energetico, in particolar modo per l’eolico e il fotovoltaico.Non dobbiamo dimenticar ci che queste comportino un costo: non solo ambientale, perché gli strumenti andranno ad essere costruiti con materie prime e con un utilizzo di energia, ma anche economico, data la loro caratteristica di non essere sincrone, ovvero senza la possibilità di essere modulate nelle ore della giornata più favorevoli rispetto alla domanda di energia elettrica. Le fonti rinnovabili, inoltre, son strettamente dipendenti dalle condizioni meteorologiche della zona geografica in cui vengo installate. Avendo i dati forniti da Entsoe, riusciamo a vedere queste varino nelle 6 macroregioni geografiche considerante tra cui: Nord, Centro Nord, Centro Sud, Sud Italia, Sicilia e Sardegna Ecco che l’obiettivo della ricerca allora si basa sull’osservare come queste variazioni incidano su un mix energetico italiano decarbonizzato. In particolare, siamo interessati a distinguere le situazioni in cui vi è un mix energetico italiano composto dal 100% di energie rinnovabili, mentre il secondo considera un baseload energetico fornito da fonte nucleare a fusione. Attraverso l’uso del codice COMESE vedremo come l’indice LCOTE, un parametro che rappresenta il costo del sistema elettrico, vari e di quanta energia verrà “tagliata”, ovvero non sfruttata dal sistema, a seconda delle situazioni prese in esame.

L'impatto di diversi anni meteorologici tipo su scenari italiani decarbonizzati

CERATO, NICOLA
2023/2024

Abstract

Al fine di evitare un cambiamento climatico di proporzioni sempre più considerevoli e che la temperatura media globale non superi di 1,5°C i valori precedenti alla prima rivoluzione industriale, è necessario l’abbandono progressivo di tutte le tecnologie che alla base hanno come fonte di energia primaria i combustibili fossili. Nello specifico, il settore della produzione dell’energia elettrica contribuisce a circa il 60% delle emissioni totali di gas serra di tutte le attività umane. È dunque più che giusto pensare automaticamente che, se riuscissimo a togliere le emissioni di anidride carbonica (CO2) dal settore energetico, della stessa percentuale avremo tolto le emissioni. Da questo risulta che nei successivi anni si vedrà una netta crescita nell’utilizzo di fonti rinnovabili per il settore energetico, in particolar modo per l’eolico e il fotovoltaico.Non dobbiamo dimenticar ci che queste comportino un costo: non solo ambientale, perché gli strumenti andranno ad essere costruiti con materie prime e con un utilizzo di energia, ma anche economico, data la loro caratteristica di non essere sincrone, ovvero senza la possibilità di essere modulate nelle ore della giornata più favorevoli rispetto alla domanda di energia elettrica. Le fonti rinnovabili, inoltre, son strettamente dipendenti dalle condizioni meteorologiche della zona geografica in cui vengo installate. Avendo i dati forniti da Entsoe, riusciamo a vedere queste varino nelle 6 macroregioni geografiche considerante tra cui: Nord, Centro Nord, Centro Sud, Sud Italia, Sicilia e Sardegna Ecco che l’obiettivo della ricerca allora si basa sull’osservare come queste variazioni incidano su un mix energetico italiano decarbonizzato. In particolare, siamo interessati a distinguere le situazioni in cui vi è un mix energetico italiano composto dal 100% di energie rinnovabili, mentre il secondo considera un baseload energetico fornito da fonte nucleare a fusione. Attraverso l’uso del codice COMESE vedremo come l’indice LCOTE, un parametro che rappresenta il costo del sistema elettrico, vari e di quanta energia verrà “tagliata”, ovvero non sfruttata dal sistema, a seconda delle situazioni prese in esame.
2023
The impact of different meteorological years on decarbonized Italian scenarios
LCOTE
Rinnovabili
Nucleare
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Cerato_Nicola.pdf

accesso aperto

Dimensione 739.71 kB
Formato Adobe PDF
739.71 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/76506