Introduzione: Lo studio ha esaminato la percezione musicale nei pazienti con impianto cocleare e ha messo in evidenza le principali sfide e i punti di forza relativi alla loro capacità di riconoscere vari parametri musicali. Sono stati analizzati parametri spettrali (pitch, melodia e armonia), temporali (ritmo, tempo e metro) e spettrotemporali (timbro). Materiali e metodi: sono stati coinvolti 28 pazienti portatori di IC di età compresa tra gli 11 e i 72 anni e un campione di controllo composto da 20 partecipanti normoudenti di età compresa tra i 20 e i 58 anni. Sono stati somministrati test musicali riguardanti il ritmo, l'intensità, le sequenze musicali, e il timbro, oltre a esercizi di riconoscimento della voce cantata. Risultati: risultati positivi sono stati osservati nella percezione del ritmo e del timbro, i pazienti hanno mostrato buone prestazioni nei compiti più semplici. Tuttavia, con l’aumento della complessità musicale, come nel caso della percezione di sequenze sonore o scale musicali, le difficoltà sono aumentate significativamente. Ciò è dovuto principalmente alle limitazioni degli impianti cocleari nella trasmissione delle informazioni spettrali e dinamiche, fondamentali per la percezione di melodie e variazioni d’intensità. La percezione della voce cantata e della prosodia ha dimostrato un margine di miglioramento, specialmente nel riconoscimento di variazioni d’intonazione complesse. Rispetto ai normoudenti, i pazienti con impianto cocleare hanno evidenziato prestazioni inferiori, soprattutto quando si trattava di riconoscere le caratteristiche più sfumate del suono. Conclusioni: un vantaggio chiave di questo studio è stato l’approccio multidimensionale che ha permesso di esplorare la percezione di vari aspetti musicali nei pazienti con impianto cocleare, fornendo una visione completa delle loro capacità percettive. Questo ha consentito di identificare chiaramente le aree di forza e debolezza, offrendo indicazioni per futuri interventi terapeutici. L'inclusione di un campione di controllo normoudente ha inoltre permesso di mettere in evidenza le differenze tra i due gruppi, rendendo i risultati più robusti e utilizzabili per ulteriori sviluppi. Tra i limiti, si segnala la dimensione ridotta del campione, che potrebbe non riflettere completamente la varietà di risultati ottenibili da una popolazione più ampia. Lo studio non ha inoltre tenuto conto di variabili come il tempo di utilizzo dell’impianto o la durata della riabilitazione, che potrebbero influire sulle prestazioni percettive. Le future ricerche dovrebbero concentrarsi sul miglioramento delle tecnologie degli impianti cocleari, con particolare attenzione alla risoluzione spettrale e temporale per garantire una migliore percezione musicale. Inoltre, lo sviluppo di applicazioni di training musicale, finalizzate a migliorare le capacità percettive dei pazienti, rappresenta una promettente direzione per la riabilitazione.
percezione musicale in pazienti portatori di impianto cocleare: studio trasversale di coorte
FORTINI, CELESTE
2023/2024
Abstract
Introduzione: Lo studio ha esaminato la percezione musicale nei pazienti con impianto cocleare e ha messo in evidenza le principali sfide e i punti di forza relativi alla loro capacità di riconoscere vari parametri musicali. Sono stati analizzati parametri spettrali (pitch, melodia e armonia), temporali (ritmo, tempo e metro) e spettrotemporali (timbro). Materiali e metodi: sono stati coinvolti 28 pazienti portatori di IC di età compresa tra gli 11 e i 72 anni e un campione di controllo composto da 20 partecipanti normoudenti di età compresa tra i 20 e i 58 anni. Sono stati somministrati test musicali riguardanti il ritmo, l'intensità, le sequenze musicali, e il timbro, oltre a esercizi di riconoscimento della voce cantata. Risultati: risultati positivi sono stati osservati nella percezione del ritmo e del timbro, i pazienti hanno mostrato buone prestazioni nei compiti più semplici. Tuttavia, con l’aumento della complessità musicale, come nel caso della percezione di sequenze sonore o scale musicali, le difficoltà sono aumentate significativamente. Ciò è dovuto principalmente alle limitazioni degli impianti cocleari nella trasmissione delle informazioni spettrali e dinamiche, fondamentali per la percezione di melodie e variazioni d’intensità. La percezione della voce cantata e della prosodia ha dimostrato un margine di miglioramento, specialmente nel riconoscimento di variazioni d’intonazione complesse. Rispetto ai normoudenti, i pazienti con impianto cocleare hanno evidenziato prestazioni inferiori, soprattutto quando si trattava di riconoscere le caratteristiche più sfumate del suono. Conclusioni: un vantaggio chiave di questo studio è stato l’approccio multidimensionale che ha permesso di esplorare la percezione di vari aspetti musicali nei pazienti con impianto cocleare, fornendo una visione completa delle loro capacità percettive. Questo ha consentito di identificare chiaramente le aree di forza e debolezza, offrendo indicazioni per futuri interventi terapeutici. L'inclusione di un campione di controllo normoudente ha inoltre permesso di mettere in evidenza le differenze tra i due gruppi, rendendo i risultati più robusti e utilizzabili per ulteriori sviluppi. Tra i limiti, si segnala la dimensione ridotta del campione, che potrebbe non riflettere completamente la varietà di risultati ottenibili da una popolazione più ampia. Lo studio non ha inoltre tenuto conto di variabili come il tempo di utilizzo dell’impianto o la durata della riabilitazione, che potrebbero influire sulle prestazioni percettive. Le future ricerche dovrebbero concentrarsi sul miglioramento delle tecnologie degli impianti cocleari, con particolare attenzione alla risoluzione spettrale e temporale per garantire una migliore percezione musicale. Inoltre, lo sviluppo di applicazioni di training musicale, finalizzate a migliorare le capacità percettive dei pazienti, rappresenta una promettente direzione per la riabilitazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76584