Il seguente elaborato si propone di spiegare, al netto di alcune necessarie ipotesi semplificative, il comportamento statico e a fatica di una struttura in acciaio erta più di un secolo fa, vale a dire il ponte Dom Luis I di Porto, in Portogallo. Di particolare interesse, infatti, è il modo in cui negli anni il ponte sia stato riadattato sui suoi due livelli per sopportare dapprima carichi più esigui, come pochi pedoni, cavalli e le prime automobili, fino a dover resistere al traffico di mezzi moderni e più pesanti ed alla nuova linea della metropolitana. Esplorare le caratteristiche di una simile struttura significa ripercorrere alcuni necessari stadi della progettazione del ponte; questi nel corso della tesi verranno studiati sia tornando indietro nel tempo, cioè alla fase di prima stesura del progetto, sia arrivando ai giorni nostri per predisporre un restauro. Dopo alcuni cenni storici sia sul ponte sia sulle tecniche costruttive utilizzate per realizzare lo stesso, oltre ad una spiegazione delle ipotesi fatte, l’elaborato si può considerare diviso in due macro-sezioni. Nella prima ci si occuperà dello studio della svolgendo i calcoli così come fatto nel corso di Costruzione di Macchine I, vale a dire “con carta e penna” e non attraverso moderni programmi di simulazione degli sforzi. Questo approccio, oltre che essere obbligato dalle nozioni apprese in triennale, consente in un certo senso di avvicinarsi a quanto fatto realmente al tempo dai progettisti del ponte. In questa parte, oltretutto, verranno assunti carichi sulla base dei fruitori del ponte attuali, dal momento che i carichi cui è soggetto il ponte non possono che essere aumentati negli anni. Fare ciò è importante dal momento che l’uso che viene fatto oggi del ponte, in particolar modo del livello superiore, è ben diverso da quello pensato originariamente. Nella seconda parte, invece, verranno presi come sollecitazioni i dati forniti dall’ente del traffico portoghese per ipotizzare una storia di carico verosimile. Questo consentirà di fare uno studio a posteriori che non poteva essere fatto al tempo, e che interessa particolarmente una struttura di oltre un secolo di età. Verranno infine fatte alcune considerazioni sul tipo di restauro fatto a inizio millennio per adeguare la struttura alle esigenze moderne della città.
Analisi ingegneristica della resistenza statica e a fatica del ponte Dom Luis I di Porto
FRANCESCHINI, MATTEO
2023/2024
Abstract
Il seguente elaborato si propone di spiegare, al netto di alcune necessarie ipotesi semplificative, il comportamento statico e a fatica di una struttura in acciaio erta più di un secolo fa, vale a dire il ponte Dom Luis I di Porto, in Portogallo. Di particolare interesse, infatti, è il modo in cui negli anni il ponte sia stato riadattato sui suoi due livelli per sopportare dapprima carichi più esigui, come pochi pedoni, cavalli e le prime automobili, fino a dover resistere al traffico di mezzi moderni e più pesanti ed alla nuova linea della metropolitana. Esplorare le caratteristiche di una simile struttura significa ripercorrere alcuni necessari stadi della progettazione del ponte; questi nel corso della tesi verranno studiati sia tornando indietro nel tempo, cioè alla fase di prima stesura del progetto, sia arrivando ai giorni nostri per predisporre un restauro. Dopo alcuni cenni storici sia sul ponte sia sulle tecniche costruttive utilizzate per realizzare lo stesso, oltre ad una spiegazione delle ipotesi fatte, l’elaborato si può considerare diviso in due macro-sezioni. Nella prima ci si occuperà dello studio della svolgendo i calcoli così come fatto nel corso di Costruzione di Macchine I, vale a dire “con carta e penna” e non attraverso moderni programmi di simulazione degli sforzi. Questo approccio, oltre che essere obbligato dalle nozioni apprese in triennale, consente in un certo senso di avvicinarsi a quanto fatto realmente al tempo dai progettisti del ponte. In questa parte, oltretutto, verranno assunti carichi sulla base dei fruitori del ponte attuali, dal momento che i carichi cui è soggetto il ponte non possono che essere aumentati negli anni. Fare ciò è importante dal momento che l’uso che viene fatto oggi del ponte, in particolar modo del livello superiore, è ben diverso da quello pensato originariamente. Nella seconda parte, invece, verranno presi come sollecitazioni i dati forniti dall’ente del traffico portoghese per ipotizzare una storia di carico verosimile. Questo consentirà di fare uno studio a posteriori che non poteva essere fatto al tempo, e che interessa particolarmente una struttura di oltre un secolo di età. Verranno infine fatte alcune considerazioni sul tipo di restauro fatto a inizio millennio per adeguare la struttura alle esigenze moderne della città.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76630