Scopo: La rottura del legamento crociato anteriore (LCA) è uno degli infortuni più comuni e gravi in ambito sportivo. Questo caso di studio ha lo scopo di proporre un confronto tra diverse tecniche di analisi del movimento per lo studio del rischio di infortunio del LCA e per la pianificazione del “return on field”. Materiali e Metodi: Un’atleta (età: 17, peso: 74,5Kg, altezza: 171cm) giocatore di rugby, che ha subito una lesione al crociato anteriore, inizialmente parziale, e successivamente completa, è stato sottoposto a quattro acquisizioni: una sul campo, a seguito della lesione parziale; e tre in laboratorio, una prima e una dopo la rottura completa del legamento, mentre l’ultima è stata eseguita a seguito dell’intervento chirurgico. L’atleta è stato valutato sul campo mediante test funzionali, con registrazione simultanea tramite quattro telecamere commerciali e due pedane di forza. In laboratorio, è stato valutato tramite task dinamici (squat, drop, gait), utilizzando la stereofotogrammetria, con il sistema Vicon Nexus, integrato con pedane di forza ed elettromiografia di superficie (EMG). I task sono stati anche filmati per l’analisi markerless. Risultati: Dai report del laboratorio è emerso che, durante i task monopodalici sull’arto infortunato, il soggetto mostrava una minore flessione di ginocchio e di anca al tempo T1 rispetto al tempo T0. Questo suggerisce che il secondo infortunio abbia limitato la stabilità e la forza del ginocchio. Tra T1 e T2 si è osservato un recupero della flessibilità di anca e ginocchio nello stesso task. Sembrerebbe che il protocollo di riabilitazione stia funzionando. I test funzionali hanno mostrato che nei salti verticali (SJ, CMJ) l’atleta flette e carica maggiormente l’arto sano, evidenziando asimmetrie di forza verticale tra la gamba sinistra e destra. Dai report del markerless, non sono emerse differenze statisticamente significative nella camminata tra la registrazione eseguita dal markerless a T0 e quella a T1, mentre, confrontando il markerless con la stereofotogrammetria, sono stati evidenziati i limiti noti del markerless. Conclusioni: Il caso di studio ha evidenziato come sia possibile valutare quantitativamente le alterazioni della mobilità articolari e delle forze di reazione al suolo conseguenti a un infortunio al LCA. Queste informazioni possono essere utilizzate per valutare il recupero e per integrare gli score standard dei test funzionali.

Traslazione "dal laboratorio al campo" di tecniche per la valutazione biomeccanica dell'infortunio al LCA: un caso di studio pre e post intervento chirurgico

MARAGNO, GIORDANO
2023/2024

Abstract

Scopo: La rottura del legamento crociato anteriore (LCA) è uno degli infortuni più comuni e gravi in ambito sportivo. Questo caso di studio ha lo scopo di proporre un confronto tra diverse tecniche di analisi del movimento per lo studio del rischio di infortunio del LCA e per la pianificazione del “return on field”. Materiali e Metodi: Un’atleta (età: 17, peso: 74,5Kg, altezza: 171cm) giocatore di rugby, che ha subito una lesione al crociato anteriore, inizialmente parziale, e successivamente completa, è stato sottoposto a quattro acquisizioni: una sul campo, a seguito della lesione parziale; e tre in laboratorio, una prima e una dopo la rottura completa del legamento, mentre l’ultima è stata eseguita a seguito dell’intervento chirurgico. L’atleta è stato valutato sul campo mediante test funzionali, con registrazione simultanea tramite quattro telecamere commerciali e due pedane di forza. In laboratorio, è stato valutato tramite task dinamici (squat, drop, gait), utilizzando la stereofotogrammetria, con il sistema Vicon Nexus, integrato con pedane di forza ed elettromiografia di superficie (EMG). I task sono stati anche filmati per l’analisi markerless. Risultati: Dai report del laboratorio è emerso che, durante i task monopodalici sull’arto infortunato, il soggetto mostrava una minore flessione di ginocchio e di anca al tempo T1 rispetto al tempo T0. Questo suggerisce che il secondo infortunio abbia limitato la stabilità e la forza del ginocchio. Tra T1 e T2 si è osservato un recupero della flessibilità di anca e ginocchio nello stesso task. Sembrerebbe che il protocollo di riabilitazione stia funzionando. I test funzionali hanno mostrato che nei salti verticali (SJ, CMJ) l’atleta flette e carica maggiormente l’arto sano, evidenziando asimmetrie di forza verticale tra la gamba sinistra e destra. Dai report del markerless, non sono emerse differenze statisticamente significative nella camminata tra la registrazione eseguita dal markerless a T0 e quella a T1, mentre, confrontando il markerless con la stereofotogrammetria, sono stati evidenziati i limiti noti del markerless. Conclusioni: Il caso di studio ha evidenziato come sia possibile valutare quantitativamente le alterazioni della mobilità articolari e delle forze di reazione al suolo conseguenti a un infortunio al LCA. Queste informazioni possono essere utilizzate per valutare il recupero e per integrare gli score standard dei test funzionali.
2023
Toward translating ACL injury biomechanical assessment from laboratory settings to on field monitoring: a case study before and after ACL reconstruction surgery
Acl
Test
Sport
Prevenzione
Video Analysis
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/76870