Introduzione. A 4 anni di distanza dallo scoppio della pandemia COVID-19, il focus epidemiologico si è spostato dalla fase acuta dell’infezione agli effetti postumi che, cronicizzandosi, possono precludere lo svolgimento di una vita normale da parte dei soggetti che ne soffrono Obiettivo: determinare l’efficacia dei protocolli di allenamento adottabili per migliorare le condizioni dei soggetti post-COVID, e valutare l’utilità della figura chinesiologa Metodi: analisi di studi RCT ricavati da PubMed e GoogleScholar sull’efficacia dell’allenamento respiratorio o di un protocollo combinato, composto da allenamento aerobico e allenamento di forza, in soggetti con positività ai test PCR/RT-PCR e con situazioni di discomfort, dispnea e fatica generalizzata confermati. Valutazione della qualità di vita (questionari soggettivi), delle capacità respiratorie (MIP/MEP e dati spirometrici), di esercizio (6MWT, 1-min STS, Chester Step Test, test sub-massimali al cicloergometro, espressioni di forza e potenza), dello stato di dispnea, discomfort e fatica (questionari soggettivi) Risultati: l’utilizzo di un allenamento respiratorio apporta miglioramenti significativi alla maggior parte dei parametri analizzati (p <0,05), soprattutto lavorando sulla rieducazione all’utilizzo dei pattern respiratori. L’utilizzo di un protocollo combinato ha migliorato maggiormente le capacità respiratorie e prestative dei soggetti in termini di dispnea e fatica. La supervisione delle sessioni di allenamento da parte di un esperto dell’esercizio, in maniera attiva o passiva, ha apportato benefici ai soggetti sotto un punto di vista motivazionale, sia nell’approccio respiratorio che combinato Conclusione: i protocolli combinati sembrano influire maggiormente sulla maggior parte dei parametri analizzati, con maggiori stimolazioni nella sfera psicosociale sotto supervisione di professionisti. Ulteriori studi potrebbero consentire di individuare protocolli adeguati alla situazione sintomatologica specifica dei soggetti, e metodiche con carichi e intensità maggiori per testare il limite di beneficio dell’allenamento e non affaticare i soggetti in maniera controproducente
Valutazione di diversi protocolli di allenamento per un efficace recupero post-COVID
RIGOBON, FILIPPO
2023/2024
Abstract
Introduzione. A 4 anni di distanza dallo scoppio della pandemia COVID-19, il focus epidemiologico si è spostato dalla fase acuta dell’infezione agli effetti postumi che, cronicizzandosi, possono precludere lo svolgimento di una vita normale da parte dei soggetti che ne soffrono Obiettivo: determinare l’efficacia dei protocolli di allenamento adottabili per migliorare le condizioni dei soggetti post-COVID, e valutare l’utilità della figura chinesiologa Metodi: analisi di studi RCT ricavati da PubMed e GoogleScholar sull’efficacia dell’allenamento respiratorio o di un protocollo combinato, composto da allenamento aerobico e allenamento di forza, in soggetti con positività ai test PCR/RT-PCR e con situazioni di discomfort, dispnea e fatica generalizzata confermati. Valutazione della qualità di vita (questionari soggettivi), delle capacità respiratorie (MIP/MEP e dati spirometrici), di esercizio (6MWT, 1-min STS, Chester Step Test, test sub-massimali al cicloergometro, espressioni di forza e potenza), dello stato di dispnea, discomfort e fatica (questionari soggettivi) Risultati: l’utilizzo di un allenamento respiratorio apporta miglioramenti significativi alla maggior parte dei parametri analizzati (p <0,05), soprattutto lavorando sulla rieducazione all’utilizzo dei pattern respiratori. L’utilizzo di un protocollo combinato ha migliorato maggiormente le capacità respiratorie e prestative dei soggetti in termini di dispnea e fatica. La supervisione delle sessioni di allenamento da parte di un esperto dell’esercizio, in maniera attiva o passiva, ha apportato benefici ai soggetti sotto un punto di vista motivazionale, sia nell’approccio respiratorio che combinato Conclusione: i protocolli combinati sembrano influire maggiormente sulla maggior parte dei parametri analizzati, con maggiori stimolazioni nella sfera psicosociale sotto supervisione di professionisti. Ulteriori studi potrebbero consentire di individuare protocolli adeguati alla situazione sintomatologica specifica dei soggetti, e metodiche con carichi e intensità maggiori per testare il limite di beneficio dell’allenamento e non affaticare i soggetti in maniera controproducenteFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76886