Il seguente elaborato mira ad individuare i punti di forza, ma più marcatamente i punti di debolezza, insiti nel sistema del welfare state italiano nei confronti della genitorialità. Il momento in cui si diventa genitori è speciale e completamente personale; tuttavia, in un Paese in cui la fecondità è ai livelli tra i più bassi d’Europa la riproduzione diventa di interesse sociologico e politologico al fine di evitare un’instabilità economica futura. Dopo aver analizzato le caratteristiche del welfare state italiano e le motivazioni per cui il calo demografico e altri fattori sociali hanno modificato in modo drastico la scelta di divenire genitori in Italia, si esamineranno le figure ritenute più idonee alla cura nel nostro Paese: la donna e la famiglia, principali appoggi a causa della mancanza statale che interviene quasi esclusivamente in un’ottica di supporto rispetto alla sanità e all’istruzione. Ciò è stato il risultato dell’adozione ripetitiva di politiche per la famiglia e per il supporto alla genitorialità frammentate e disordinate. Si procederà all’analisi dell’evoluzione delle politiche per la famiglia attraverso l’esame dei congedi e delle misure più attuali, individuando anche quali siano le nuove sfide che attendono la politica italiana. La mancanza dello Stato italiano non consente una liberazione dall’idea che la famiglia tradizionale sia l’organizzazione sociale per eccellenza, tenuta insieme da rapporti di sangue e da un’interdipendenza inscindibile, relegando però l’obbligo di cura esclusivamente al genere femminile, etichettando i padri devoti alla parità di genere “mammi” rallentando un progresso già in atto e auspicabile. Infine, verranno esaminate le radici del welfare aziendale, che, in vista della mancanza statale, è presente, oltre alle famiglie, per sostenere i neo-genitori con strategie differenti: orario flessibile, permessi, nidi aziendali, centri estivi per i figli dei dipendenti,…
Genitorialità e Lavoro in Italia: Politiche, Iniziative e Prospettive Future
BORTOLUSSI, MARTINA
2023/2024
Abstract
Il seguente elaborato mira ad individuare i punti di forza, ma più marcatamente i punti di debolezza, insiti nel sistema del welfare state italiano nei confronti della genitorialità. Il momento in cui si diventa genitori è speciale e completamente personale; tuttavia, in un Paese in cui la fecondità è ai livelli tra i più bassi d’Europa la riproduzione diventa di interesse sociologico e politologico al fine di evitare un’instabilità economica futura. Dopo aver analizzato le caratteristiche del welfare state italiano e le motivazioni per cui il calo demografico e altri fattori sociali hanno modificato in modo drastico la scelta di divenire genitori in Italia, si esamineranno le figure ritenute più idonee alla cura nel nostro Paese: la donna e la famiglia, principali appoggi a causa della mancanza statale che interviene quasi esclusivamente in un’ottica di supporto rispetto alla sanità e all’istruzione. Ciò è stato il risultato dell’adozione ripetitiva di politiche per la famiglia e per il supporto alla genitorialità frammentate e disordinate. Si procederà all’analisi dell’evoluzione delle politiche per la famiglia attraverso l’esame dei congedi e delle misure più attuali, individuando anche quali siano le nuove sfide che attendono la politica italiana. La mancanza dello Stato italiano non consente una liberazione dall’idea che la famiglia tradizionale sia l’organizzazione sociale per eccellenza, tenuta insieme da rapporti di sangue e da un’interdipendenza inscindibile, relegando però l’obbligo di cura esclusivamente al genere femminile, etichettando i padri devoti alla parità di genere “mammi” rallentando un progresso già in atto e auspicabile. Infine, verranno esaminate le radici del welfare aziendale, che, in vista della mancanza statale, è presente, oltre alle famiglie, per sostenere i neo-genitori con strategie differenti: orario flessibile, permessi, nidi aziendali, centri estivi per i figli dei dipendenti,…| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/76894