POLARISATION IN THE MEDIA NARRATIVE OF THE PALESTINIAN AND ISRAELI CIVILIAN POPULATION IN THE MIDDLE EAST CONFLICT

The aim of this thesis is to investigate into the narrative methods portraying the civilian population during the Israeli-Palestinian conflict by some of the most important global newspapers: The Economist, New York Times, BBC, Al Jazeera, Jerusalem Post, Haeertz, The Independent and Middle East Eye. To undertake a representative sample of articles a dataset was chosen - the period selected runs from October 7th, coinciding with Hamas’s attack on Israel, till February 4th - this time frame was chosen to avoid digressing too much and keeping the focus on the words. The articles were chosen by determining their relevance to the portrayal of the civilian population, both on the Israelis and Palestinian side. The analysis process involved qualitative and quantitative methods. Tools from corpus linguistics as “Sketch Engine” were used to dive into a detailed examination of word frequency, repetition patterns, text length and sentence structures. Central to the analytical framework of this study is the investigation of single word choices. Great attention is focused on the use of descriptive words which play a significant role in shaping readers’ perceptions of the events described. The study aims to reveal the underlying editorial agendas and ideological influences that shape the narrative construction of the civilian population. It's important to state that the Israeli-Palestinian conflict did not start the 7th of October and that it goes way back in time. The aim of this study is not presenting a point of view or taking a side, but rather trying to analyse aseptically the media articles, in order to bring an analysis that is as transparent as possible on the use of words and how these can shape people's vision and sometimes even unintentionally “rewrite history”.

Lo scopo di questa tesi è quello di indagare i metodi narrativi che ritraggono la popolazione civile nel conflitto israelo-palestinese da parte di alcuni dei più importanti quotidiani mondiali: The Economist, New York Times, BBC, Al Jazeera, Jerusalem Post, Haeertz, The Independent e Occhio del Medio Oriente. Per raccogliere un campione rappresentativo di articoli è stato scelto un “dataset” - il periodo selezionato va dal 7 ottobre, in coincidenza con l'attacco di Hamas a Israele, fino al 4 febbraio - questo intervallo temporale è stato scelto per evitare di divagare troppo e mantenere l'attenzione circa l’uso delle parole. Gli articoli sono stati scelti in base alla loro rilevanza rispetto alla rappresentazione della popolazione civile, sia da parte israeliana che palestinese. Il processo di analisi ha coinvolto metodi qualitativi e quantitativi. Strumenti della linguistica dei corpora come “Sketch Engine” sono stati utilizzati per approfondire la frequenza delle parole, i modelli di ripetizione, la lunghezza del testo e la struttura delle frasi. Grande attenzione è stata posta sull'uso degli aggettivi che svolgono un ruolo significativo nel plasmare la percezione degli eventi agli occhi dei lettori. È importante precisare che il conflitto israelo-palestinese non è iniziato il 7 ottobre e che risale a molto tempo fa. Lo scopo di questo studio non è presentare un punto di vista e non è una presa di posizione, bensì si propone di analizzare in modo asettico gli articoli dei media, al fine di riportare un'analisi che sia il più possibile trasparente sull'uso delle parole e su come queste possano plasmare il pensiero delle persone.