L’elaborato di questa tesi, strutturata in tre capitoli, mira a chiarire il significato di conflitto, procedendo poi con l’analisi di un caso concreto e concludendo con l’esame di un aspetto specifico pertinente al conflitto trattato. Nel primo capitolo approfondirò il significato di conflitto a livello internazionale. I conflitti internazionali rappresentano uno dei fenomeni più complessi e critici nel panorama globale contemporaneo, coinvolgendo nazioni, attori non statali, e organizzazioni internazionali in dinamiche di potere che possono portare conseguenze incalcolabili a livello economico, politico, sociale e umanitario, difatti l’impatto che questi conflitti hanno sulla popolazione civile e sull’ambiente è sconvolgente, milioni di persone vengono sfollate ogni anno, le infrastrutture vengono distrutte, le economie locali subiscono gravi perdite e l’accesso a servizi essenziali come sanità e istruzione vengono interrotti. L’effetto sull’ambiente è altrettanto grave con habitat naturali devastati, inquinamento causato da armi chimiche e disastri ecologici dovuti alle operazioni militari. La conflittualità può presentarsi e sorgere per una varietà di motivi, tra questi: ambizioni territoriali, differenze etniche o religiose, controllo delle risorse naturali, e rivalità ideologiche o geopolitiche. Le interconnessioni, l’interdipendenza tra gli Stati, frutto dell’influenza della globalizzazione, ha reso le dispute locali più suscettibili a escalation su scala globale. Nel secondo capitolo procederò nell’esaminare un conflitto internazionale: la Guerra del Golfo del 1990-1991, le motivazioni che hanno spinto gli attori coinvolti: Stati, coalizioni, l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Consiglio di Sicurezza, a intraprendere una guerra armata. L’escalation che ha portato a questo, le sue fasi: crisi, tensione e violenza e la soluzione finale della guerra. La Guerra del Golfo è stata la prima guerra trasmessa in tutto il mondo, una guerra in diretta: le immagini riprodotte o portate alla luce in tempo reale, l’invasione irachena e mezzo milione di profughi kuwaitiani che attraversano il confine con l’Arabia Saudita; si sentono in lontananza le esplosioni e i rumori delle bombe. La risoluzione del conflitto è stata resa possibile quando l’ONU emise un ultimatum, ordinando all’Iraq di liberare l’emirato entro il 15 gennaio 1991. Il presidente degli Stati d’Uniti d’America George Bush riuscì a formare una coalizione di 35 Stati, della quale facevano parte i Paesi occidentali e alcuni Stati arabi, schierando un potente esercito nell’area del Golfo. L’Italia parte attiva della coalizione prestò il suo contributo, inviando forze aeree e navali. Il Presidente Bush, inoltre, si garantì, attraverso un’azione diplomatica la neutralità dell’Unione Sovietica. Nel terzo capitolo metterò in evidenza l’importanza dell’ONU e in particolare il Consiglio di Sicurezza quale organismo permanente dello stesso.
I CONFLITTI INTERNAZIONALI: IL RUOLO DELL'ONU NELLA PRIMA GUERRA DEL GOLFO (1990-91)
GAGGETTA, PIETRO
2023/2024
Abstract
L’elaborato di questa tesi, strutturata in tre capitoli, mira a chiarire il significato di conflitto, procedendo poi con l’analisi di un caso concreto e concludendo con l’esame di un aspetto specifico pertinente al conflitto trattato. Nel primo capitolo approfondirò il significato di conflitto a livello internazionale. I conflitti internazionali rappresentano uno dei fenomeni più complessi e critici nel panorama globale contemporaneo, coinvolgendo nazioni, attori non statali, e organizzazioni internazionali in dinamiche di potere che possono portare conseguenze incalcolabili a livello economico, politico, sociale e umanitario, difatti l’impatto che questi conflitti hanno sulla popolazione civile e sull’ambiente è sconvolgente, milioni di persone vengono sfollate ogni anno, le infrastrutture vengono distrutte, le economie locali subiscono gravi perdite e l’accesso a servizi essenziali come sanità e istruzione vengono interrotti. L’effetto sull’ambiente è altrettanto grave con habitat naturali devastati, inquinamento causato da armi chimiche e disastri ecologici dovuti alle operazioni militari. La conflittualità può presentarsi e sorgere per una varietà di motivi, tra questi: ambizioni territoriali, differenze etniche o religiose, controllo delle risorse naturali, e rivalità ideologiche o geopolitiche. Le interconnessioni, l’interdipendenza tra gli Stati, frutto dell’influenza della globalizzazione, ha reso le dispute locali più suscettibili a escalation su scala globale. Nel secondo capitolo procederò nell’esaminare un conflitto internazionale: la Guerra del Golfo del 1990-1991, le motivazioni che hanno spinto gli attori coinvolti: Stati, coalizioni, l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Consiglio di Sicurezza, a intraprendere una guerra armata. L’escalation che ha portato a questo, le sue fasi: crisi, tensione e violenza e la soluzione finale della guerra. La Guerra del Golfo è stata la prima guerra trasmessa in tutto il mondo, una guerra in diretta: le immagini riprodotte o portate alla luce in tempo reale, l’invasione irachena e mezzo milione di profughi kuwaitiani che attraversano il confine con l’Arabia Saudita; si sentono in lontananza le esplosioni e i rumori delle bombe. La risoluzione del conflitto è stata resa possibile quando l’ONU emise un ultimatum, ordinando all’Iraq di liberare l’emirato entro il 15 gennaio 1991. Il presidente degli Stati d’Uniti d’America George Bush riuscì a formare una coalizione di 35 Stati, della quale facevano parte i Paesi occidentali e alcuni Stati arabi, schierando un potente esercito nell’area del Golfo. L’Italia parte attiva della coalizione prestò il suo contributo, inviando forze aeree e navali. Il Presidente Bush, inoltre, si garantì, attraverso un’azione diplomatica la neutralità dell’Unione Sovietica. Nel terzo capitolo metterò in evidenza l’importanza dell’ONU e in particolare il Consiglio di Sicurezza quale organismo permanente dello stesso.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi Pietro Gaggetta ultima stesura.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.16 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.16 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/76964