“Le popolazioni indigene sono composte dai discendenti esistenti delle persone che abitavano nel territorio attuale di un paese interamente o parzialmente nel momento in cui persone di una cultura o origini etniche diverse ci arrivarono da altre parti del mondo [...], sotto una struttura statale che incorpora principalmente le caratteristiche nazionali, sociali e culturali di altri segmenti della popolazione che è predominate.” (Mr. José R. Martinez Cobo, 1972) All’interno della comunità internazionale, ci sono degli esempi di spicco di queste comunità: una di queste è la popolazione Māori in Nuova Zelanda. La relazione tre le persone Māori e i Pākehā inizia nel 1840 con il Trattato di Waitangi, sigillato fra la Regina Vittoria e la Confederazione di Capi - tribù della Nuova Zelanda. Col tempo il trattato ha acquisito sempre più significato nella legislazione neozelandese, diventando anche il punto di partenza per la creazione del Tribunale di Waitangi - che tratta le inchieste su atti, ordinanze e politiche che potrebbero affliggere le persone Māori, ma determina anche il significato e gli effetti del Trattato - e la Corte della Terra Māori. Nonostante questa importanza, il suo status legale deve tuttora ancora essere definito. La difficoltà del governo di riconoscere tale documento è che avrebbe un impatto molto grande sulla sovranità e integrità territoriale della Nuova Zelanda. La comunità internazionale ha provato a dare un quadro di riferimento a questi gruppi di persone che spesso non si sentono appartenenti alla stessa categoria del resto della popolazione. Nel diritto internazionale dei diritti umani non ci sono documenti vincolanti che danno diritti collettivi a questi gruppi, ma recentemente ci sono stati due importanti momenti per i popoli indigeni: nel 1989 con la Convenzione ILO n.169 e nel 2007 con l’adozione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni.
Land, treaties and tribunals: the evolution of Māori Indigenous Rights in Aotearoa/New Zealand
GREEN, JULIA
2023/2024
Abstract
“Le popolazioni indigene sono composte dai discendenti esistenti delle persone che abitavano nel territorio attuale di un paese interamente o parzialmente nel momento in cui persone di una cultura o origini etniche diverse ci arrivarono da altre parti del mondo [...], sotto una struttura statale che incorpora principalmente le caratteristiche nazionali, sociali e culturali di altri segmenti della popolazione che è predominate.” (Mr. José R. Martinez Cobo, 1972) All’interno della comunità internazionale, ci sono degli esempi di spicco di queste comunità: una di queste è la popolazione Māori in Nuova Zelanda. La relazione tre le persone Māori e i Pākehā inizia nel 1840 con il Trattato di Waitangi, sigillato fra la Regina Vittoria e la Confederazione di Capi - tribù della Nuova Zelanda. Col tempo il trattato ha acquisito sempre più significato nella legislazione neozelandese, diventando anche il punto di partenza per la creazione del Tribunale di Waitangi - che tratta le inchieste su atti, ordinanze e politiche che potrebbero affliggere le persone Māori, ma determina anche il significato e gli effetti del Trattato - e la Corte della Terra Māori. Nonostante questa importanza, il suo status legale deve tuttora ancora essere definito. La difficoltà del governo di riconoscere tale documento è che avrebbe un impatto molto grande sulla sovranità e integrità territoriale della Nuova Zelanda. La comunità internazionale ha provato a dare un quadro di riferimento a questi gruppi di persone che spesso non si sentono appartenenti alla stessa categoria del resto della popolazione. Nel diritto internazionale dei diritti umani non ci sono documenti vincolanti che danno diritti collettivi a questi gruppi, ma recentemente ci sono stati due importanti momenti per i popoli indigeni: nel 1989 con la Convenzione ILO n.169 e nel 2007 con l’adozione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Green Julia (1).pdf
accesso riservato
Dimensione
661.33 kB
Formato
Adobe PDF
|
661.33 kB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/76981