La Sindrome del Bambino Scosso, interventi di prevenzione e prospettive future per l’educatore professionale

The Shaken Baby Syndrome is a major form of physical abuse that affects children under the age of two, with a peak incidence between 2 and 6 months of age (Cartocci et al., 2021). The consequences that it involves are devastating for their health, to the point of compromising their survival. The damage involves cerebral hemorrhages, retinal hemorrhages, cognitive and motor disabilities, blindness, seizures, developmental delays, paralysis, quadriplegia, and hemiplegia (Joyce et al., 2023; Rosa-Rizzotto et al., 2022; Hung, 2020; Nuño et al., 2018). The consequences are also conditioned by the extent and number of shaking. This situation affects between 20 and 40 infants per 100,000 inhabitants (Wilson et al., 2021). The survey conducted in Italy in 2023 shows that the number of children victims of this form of maltreatment from 2018 to 2022 is 47, with five deaths (Terres Des Hommes, 2023). The serious consequences that this form of maltreatment can bring are devastating, so it is necessary to investigate how this syndrome is being prevented and what prevention programs are being done. The Shaken Baby Syndrome can be prevented in several ways, therefore there are many different prevention programs. The aim of this study is to understand which programmes are most effective and whether the social health educator can be incorporated in the teams that deal with this. The objective of the study will be achieved through the study of prevention programs. It was therefore necessary to study some shaking prevention programmes such as “The Period of PURPLE Crying”, “All baby cry” and others such as PIPPI and home visiting interventions. These studies allowed us to understand that for good prevention it is important to do educational interventions in the hospital and at home in order to provide support to the couple or single person just entering the world of parenting. It is essential that these preventive interventions include training the parents as to what this syndrome is and what the consequences are for the child so that they know how to better manage the child's crying and the times when the child is most in need. Only in one of the studies analysed concerning the prevention of Shaken Baby Syndrome was the social health educator present as a trainer on this subject and in support of new parenthood. This study therefore allows us to understand how the social health educator could be included in prevention programmes to support neo-parenting, on a national level the educator accompanies and supports families and children in vulnerable situations, to prevent maltreatment and to promote the healthy and safe growth of the child.

La Sindrome del Bambino Scosso è un’importante forma di maltrattamento fisico che colpisce i bambini generalmente sotto i due anni di età, con un picco di incidenza tra i 2 e 4 mesi di vita (Cartocci et al., 2021). Le conseguenze che lo scuotimento comporta per i bambini possono essere molto gravi per la loro salute fino a comprometterne la sopravvivenza. I danni riguardano infatti emorragie celebrali, retiniche, disabilità cognitive e motorie, cecità, crisi epilettiche, ritardi dello sviluppo, paralisi, tetraplegie, emiplegie. (Joyce et al., 2023; Rosa-Rizzotto et al., 2022; Hung, 2020; Nuño et al., 2018). Le conseguenze sono condizionate anche dall’entità e dal numero degli scuotimenti. Questo fenomeno colpisce dai 20 ai 40 neonati ogni 100.000 abitanti (Wilson et al., 2021). Dall’indagine condotta in Italia nel 2023 emerge che i bambini vittima di questa forma di maltrattamento dal 2018 al 2022 siano 47, di cui 5 morti (Terres Des Hommes, 2023). A fronte delle gravi conseguenze che questo maltrattamento può portare è necessario interrogarsi sulle modalità di prevenzione di questa sindrome e sui programmi di prevenzione che vengono fatti. La Sindrome del Bambino Scosso può essere prevenuta in diversi modi, tant’è che ci sono diversi programmi di prevenzione. Lo scopo dello studio è comprendere quali sono i programmi più efficaci e le loro caratteristiche, se l’educatore professionale possa partecipare come professionista con un ruolo specifico all’interno di questi programmi. L’obiettivo dello studio verrà raggiunto attraverso lo studio dei programmi di prevenzione. È stato pertanto possibile studiare alcuni programmi di prevenzione dello scuotimento quali “The Period of PURPLE Crying”, “All baby cry” e altri come il PIPPI e gli interventi di home visiting. Questi studi ci hanno permesso di capire che per una buona prevenzione è importante fare degli interventi educativi in ospedale e a domicilio in modo da fornire supporto alla coppia o single appena entrati nel mondo della genitorialità. È fondamentale che questi interventi di prevenzione comprendano la formazione dei genitori riguardo a che cos’è questa sindrome e quali sono le conseguenze per il bambino affinché sappiano gestire meglio il pianto del bambino e i momenti in cui il bambino è più bisognoso. Solo in uno degli studi analizzati riguardo la prevenzione della Sindrome del Bambino era presente la figura dell’educatore come formatore riguardo questo tema e a supporto della neo-genitorialità. Questo studio ci permette quindi di comprendere come l’educatore professionale potrebbe essere inserito nei programmi di prevenzione a supporto alla neo-genitorialità, a livello nazionale l’educatore accompagna e sostiene famiglie e bambini in situazione di vulnerabilità, per prevenire il maltrattamento e favorire la crescita in salute e sicurezza del bambino.