LA PERSONA USTIONATA: GESTIONE INFERMIERISTICA DELLA FASE ACUTA

Introduction: Despite prevention and surveillance of the population, burns represent the fourth most frequent type of injury and the WHO estimates that 11 million burns occur every year, of which 180,000 are fatal. Although progress has increased survival with the creation of guidelines for evaluating the injury and the victim, first aid and transport to large burn centers, fluid resuscitation and the use of analgesics; the risk that the person develops complications that prolong hospital stay, increasing mortality and costs is high; it is therefore required that the nurse is competent and trained in his actions to improve people's health. Objective: The aim of the thesis is to analyze the effectiveness of the main emergency first aid nursing interventions in improving personal health outcomes.Materials and methods: a literature review was carried out guided by the question: "What is the effectiveness of treatments and interventions in thermal burns: such as infusion of liquids, cooling, pain therapy and transfer to the burned person in the pre-hospital, in improving the expected outcomes in terms of reduction in mortality, hospitalization and number of hospitalizations, improvement of the lesion and pain; limiting complications?”. MEDLINE databases were used for the search. The following keywords were used: Burns, burned patient, burn dressing, Analgesia, morphine, Infusions, Intraosseous, Emergency Medical Services, Airway Management, Parkland, Fluid Therapy, First Aid, prehospital, outcome, effects. 16 articles in the 2014 to 2024 range were included while 180 articles that were not relevant due to title, abstract or did not answer the research question were excluded. Results:The best method to cool a thermal burn is the use of running water for 20 minutes within three hours, reducing the depth and extent of the lesion, reducing edema and promoting re-epithelialization with fewer long-term complications such as scars. There are also alternative methods such as hydrogel if there is no availability of running water. In emergency fluid resuscitation, the Parkland formula is the most used for ease of use and reliability but has a high probability of error, other guidelines for fluid resuscitation are as effective as 15-B. The intraosseous route to infuse drugs or liquids into the burn victim with extensive lesions is a choice supported by the better benefits found in the literature than CVP and CVC.The gold standard for burn analgesia is opioid therapy, a combination of ketamine, tramadol and a sedative has been found to be effective, limiting the side effects of opioids. In addition to treatments, the "centralization" of the person is also fundamental, which influences their prognosis and it has been observed that the mortality of the subjects decreases. Conclusions: From this thesis work it can be deduced how the complexity of the management of the burn victim entails the need for the nurse professional to always be updated with the best scientific evidence and also to know the organizational context in which he fits. Therefore it is important for the nurse to recognize the severity of the clinical picture and ensure timely treatment to improve people's outcomes. The training of nurses in the field of burns requires constant updating, to guarantee better assistance from competent professionals.

Introduzione: Nonostante la prevenzione e la sorveglianza verso la popolazione, le ustioni rappresentano il quarto tipo di lesione più frequente e l'OMS stima che ogni anno si verificano 11 milioni di ustioni, di cui 180.000 mortali. Per quanto il progresso abbia aumentato la sopravvivenza con la creazione di linee guida per valutare la lesione e la vittima, il primo soccorso e il trasporto ai centri grandi ustioni, la rianimazione con liquidi e uso di analgesici; il rischio che la persona sviluppi complicanze che prolungano la degenza, aumentando la mortalità e i costi è alto; è quindi richiesto che l’infermiere sia competente e formato nel suo agire per migliorare la salute delle persone. Obiettivo: Lo scopo della tesi è quello di analizzare l'efficacia dei principali interventi infermieristici di primo soccorso in emergenza nel migliorare gli esiti per la salute della persona. Materiali e metodi: è stata effettuata una revisione della letteratura guidata dal quesito: ”Qual è l’efficacia dei trattamenti e interventi nelle ustioni termiche: come l’infusione di liquidi, il raffreddamento, la terapia del dolore e il trasferimento sulla persona ustionata nel pre-ospedaliero, nel migliorare gli outcome attesi in termini di riduzione della mortalità, degenza e numero ricoveri, del miglioramento della lesione e del dolore; limitando le complicanze?”. Per la ricerca sono state utilizzate le banche dati di MEDLINE. Sono state utilizzate le seguenti parole chiave: Burns, burned patient, burn dressing, Analgesia, morphine, Infusions, Intraosseous, Emergency Medical Services, Airway Management, Parkland, Fluid Therapy, First Aid, prehospital, outcome, effects. Sono stati inclusi 16 articoli nella fascia 2014 al 2024 mentre sono stati esclusi 180 articoli non pertinenti per titolo, abstract o che non rispondevano al quesito di ricerca. Risultati:Il metodo migliore per raffreddare un ustione termica è l’uso di acqua corrente per 20 minuti entro tre ore, riducendo la profondità e l’estensione della lesione, riducendo l’edema e favorendo la riepitelizzazione con minori complicanze a lungo termine come le cicatrici. Esistono anche metodi alternativi come hydrogel se non c’è la disponibilità di acqua corrente. Nella rianimazione con fluidi in emergenza la formula Parkland risulta la più utilizzata per comodità d’uso e affidabilità ma presenta alta probabilità di errore, altre linee guida per la rianimazione con liquidi sono efficaci come la 15-B. La via intraossea per infondere farmaci o liquidi nel ustionato con lesioni estese è una scelta supportata dai benefici riscontrati in letteratura migliori dei CVP e CVC. Il gold standard per l’analgesia di ustioni è la terapia con oppioidi, una combinazione di ketamina, tramadolo e un sedativo è risultata efficace, limitando gli effetti collaterali degli oppioidi. Accanto ai trattamenti risulta fondamentale anche "la centralizzazione" della persona che influisce sulla sua prognosi e si è osservato che diminuisce la mortalità dei soggetti. Conclusioni: Da questo lavoro di tesi si può evincere come la complessità della gestione della persona ustionata comporti la necessità che il professionista infermiere sia sempre aggiornato rispetto alle migliori evidenze scientifiche e che conosca anche il contesto organizzativo in cui si inserisce. Quindi è importante che l’infermiere riconosca la gravità del quadro clinico e garantisca un trattamento tempestivo per migliorare gli esiti delle persone. La formazione degli infermieri nel campo delle ustioni necessita di un costante aggiornamento, per garantire una migliore assistenza da professionisti competenti.