Abbandono della professione: il ruolo della violenza

Workplace violence represents one of the most significant challenges in the nursing profession, with profoundly negative effects on the physical and psychological well-being of nurses. This study aims to explore how violence experienced by nurses influences their decision to leave the profession. The research was conducted through a quantitative analysis using a questionnaire administered to 30 nurses currently employed in various hospital units. The questionnaire was structured to gather data on three main aspects: the demographic and professional characteristics of the participants, their experiences of workplace violence, and the psychological and professional impact of those experiences. The results of the study show that 80% of nurses have experienced at least one episode of violence during their careers, with verbal violence being the most common form (90% of cases), followed by physical violence (50%). The psychological impact of violence was significant: over 70% of nurses reported high levels of stress, and more than 50% exhibited symptoms of burnout. Additionally, 40% of participants stated that they had seriously considered leaving the profession due to the violence experienced, with a strong correlation between the lack of organizational support and the intention to resign. This study confirms the findings of previous research, indicating that workplace violence is a widespread and pervasive issue in the healthcare sector. The practical implications of the results suggest the need for targeted organizational interventions, such as the implementation of safety policies, specific training on violence management, and psychological support for nurses. In conclusion, improving the work environment and supporting the psychological well-being of nurses are essential to reducing turnover in the nursing profession and ensuring the quality of healthcare services.

La violenza sul luogo di lavoro rappresenta una delle sfide più significative nel settore infermieristico, con effetti profondamente negativi sul benessere fisico e psicologico degli infermieri. Questo studio si propone di esplorare in che modo la violenza subita dagli infermieri influisce sulla loro decisione di abbandonare la professione. La ricerca è stata condotta attraverso un'analisi quantitativa, utilizzando un questionario somministrato a 30 infermieri attualmente impiegati diverse unità operative. Il questionario è stato strutturato per raccogliere dati su tre aspetti principali: le caratteristiche demografiche e professionali dei partecipanti, le loro esperienze di violenza sul luogo di lavoro, e l'impatto psicologico e professionale di tali esperienze.I risultati dello studio evidenziano che l'80% degli infermieri ha subito almeno un episodio di violenza durante la carriera, con la violenza verbale che emerge come la forma più comune (90% dei casi), seguita dalla violenza fisica (50%). L'impatto psicologico della violenza è stato significativo: oltre il 70% degli infermieri ha riportato livelli elevati di stress e più del 50% ha manifestato sintomi di burnout. Inoltre, il 40% dei partecipanti ha dichiarato di aver considerato l'idea di abbandonare la professione a causa della violenza subita, con una correlazione significativa tra la mancanza di supporto organizzativo e l'intenzione di lasciare il lavoro. Questo studio conferma le conclusioni di ricerche precedenti, che indicano come la violenza sul lavoro sia un fenomeno diffuso e pervasivo nel settore sanitario. Le implicazioni pratiche dei risultati suggeriscono la necessità di interventi organizzativi mirati, come l'implementazione di politiche di sicurezza, la formazione specifica sulla gestione della violenza e il supporto psicologico per gli infermieri. In conclusione, il miglioramento dell'ambiente di lavoro e il supporto al benessere psicologico degli infermieri sono essenziali per ridurre il turnover nel settore infermieristico e garantire la qualità dell'assistenza sanitaria.