Tutti gli aspetti che concernono la sfera sessuale sono di per sè caratterizzati da numerosi tabù, ma i pregiudizi della società aumentano ulteriormente quando la sessualità è legata alle persone con disabilità. Questi individui, infatti, sono spesso considerati angeli asessuati o eterni bambini, come se la sessualità non facesse parte delle loro vite o fosse qualcosa di estremamente lontano dalla loro quotidianità: è una questione che spesso si preferisce ignorare o sminuire. Ciò però può causare molti dilemmi e difficoltà, soprattutto nel momento in cui la sessualità si presenta attraverso modalità inappropriate (per esempio la masturbazione in pubblico) o "comportamenti problema" (come dondolii in carrozzina o atteggiamenti auto e etero lesivi). Nel corso degli anni diverse normative, in particolare internazionali, hanno sottolineato la centralità di questo ambito nella vita delle persone con disabilità. In Italia vi è stata la proposta del Disegno di Legge n. 1442/2014, mai trasformato in legge, al fine di istituire (come è già avvenuto in altri Paesi europei) la figura dell'assistente sessuale. In questa cornice l'assistente sociale può svolgere un ruolo di promotore dell'empowerment e dell'autodeterminazione delle persone con disabilità, fungendo da punto d'incontro tra istituzioni, famiglie, caregiver, professionisti che lavorano a contatto con la disabilità e bisogni e diritti delle persone con disabilità stesse.
Il diritto all'affettività e alla sessualità per le persone con disabilità: analisi dei pregiudizi sociali e il ruolo dei caregivers nella promozione della vita adulta indipendente
CHIUMENTI, MARTA
2023/2024
Abstract
Tutti gli aspetti che concernono la sfera sessuale sono di per sè caratterizzati da numerosi tabù, ma i pregiudizi della società aumentano ulteriormente quando la sessualità è legata alle persone con disabilità. Questi individui, infatti, sono spesso considerati angeli asessuati o eterni bambini, come se la sessualità non facesse parte delle loro vite o fosse qualcosa di estremamente lontano dalla loro quotidianità: è una questione che spesso si preferisce ignorare o sminuire. Ciò però può causare molti dilemmi e difficoltà, soprattutto nel momento in cui la sessualità si presenta attraverso modalità inappropriate (per esempio la masturbazione in pubblico) o "comportamenti problema" (come dondolii in carrozzina o atteggiamenti auto e etero lesivi). Nel corso degli anni diverse normative, in particolare internazionali, hanno sottolineato la centralità di questo ambito nella vita delle persone con disabilità. In Italia vi è stata la proposta del Disegno di Legge n. 1442/2014, mai trasformato in legge, al fine di istituire (come è già avvenuto in altri Paesi europei) la figura dell'assistente sessuale. In questa cornice l'assistente sociale può svolgere un ruolo di promotore dell'empowerment e dell'autodeterminazione delle persone con disabilità, fungendo da punto d'incontro tra istituzioni, famiglie, caregiver, professionisti che lavorano a contatto con la disabilità e bisogni e diritti delle persone con disabilità stesse.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/77212