Negli ultimi anni, sono stati condotti molti studi che descrivono l'andamento demografico dell'Italia. In queste ricerche si sottolinea quanto il nostro paese stia invecchiando progressivamente. Si tratta di una regressione che coinvolge nel suo complesso un progressivo rallentamento di tutto l'organismo e che verrà trattata nello specifico sotto l'aspetto uditivo e cognitivo. Lo scopo di questo elaborato è quello di analizzare le alterazioni anatomiche e funzionali cerebrali che avvengono con l’evoluzione fisiologica del corpo. Chiarire il concetto di presbiacusia e evidenziare il fatto che non si tratta unicamente di una sordità derivata dall’invecchiamento del corpo, ma può differire in diverse tipologie che hanno conseguenze diverse soprattutto per l’intellezione e la discriminazione durante la conversazione. Le capacità di comprensione vedremo avere un ruolo fondamentale per la socializzazione, per evitare casi di isolamento e depressione ma soprattutto per la protesizzazione, una buona discriminazione vocale è un fattore indispensabile per poter ottenere dei buoni risultati con l’utilizzo degli apparecchi acustici. Verranno analizzate quattro possibili relazioni che intercorrono tra presbiacusia e declino cognitivo, analizzando studi che sono stati condotti in tutto il mondo allo scopo di comprendere se realmente esiste una correlazione tra queste due patologie e, nel caso di esito positivo, quanto, il trattamento dell’ipoacusia, possa essere un fattore preventivo. Comprendere, esaminando due diversi casi, se l’utilizzo degli apparecchi acustici o dell’impianto cocleare può diminuire l’incidenza di demenza in soggetti presbiacusici. Infine verrà evidenziata l’importanza del counseling nel percorso di protesizzazione acustica di un paziente. Usato dall’audioprotesista come supporto per contribuire a prevenire o limitare, il più possibile, il declino cognitivo e tutte le problematiche che ne derivano, per guidare l’anziano ipoacusico ad affrontare tutte le dinamiche relative al deficit uditivo e all’uso di una protesi acustica.
DEFICIT UDITIVO E FUNZIONE COGNITIVA:LA RELAZIONE TRA UDITO E CERVELLO
BRUNO, MATTIA
2023/2024
Abstract
Negli ultimi anni, sono stati condotti molti studi che descrivono l'andamento demografico dell'Italia. In queste ricerche si sottolinea quanto il nostro paese stia invecchiando progressivamente. Si tratta di una regressione che coinvolge nel suo complesso un progressivo rallentamento di tutto l'organismo e che verrà trattata nello specifico sotto l'aspetto uditivo e cognitivo. Lo scopo di questo elaborato è quello di analizzare le alterazioni anatomiche e funzionali cerebrali che avvengono con l’evoluzione fisiologica del corpo. Chiarire il concetto di presbiacusia e evidenziare il fatto che non si tratta unicamente di una sordità derivata dall’invecchiamento del corpo, ma può differire in diverse tipologie che hanno conseguenze diverse soprattutto per l’intellezione e la discriminazione durante la conversazione. Le capacità di comprensione vedremo avere un ruolo fondamentale per la socializzazione, per evitare casi di isolamento e depressione ma soprattutto per la protesizzazione, una buona discriminazione vocale è un fattore indispensabile per poter ottenere dei buoni risultati con l’utilizzo degli apparecchi acustici. Verranno analizzate quattro possibili relazioni che intercorrono tra presbiacusia e declino cognitivo, analizzando studi che sono stati condotti in tutto il mondo allo scopo di comprendere se realmente esiste una correlazione tra queste due patologie e, nel caso di esito positivo, quanto, il trattamento dell’ipoacusia, possa essere un fattore preventivo. Comprendere, esaminando due diversi casi, se l’utilizzo degli apparecchi acustici o dell’impianto cocleare può diminuire l’incidenza di demenza in soggetti presbiacusici. Infine verrà evidenziata l’importanza del counseling nel percorso di protesizzazione acustica di un paziente. Usato dall’audioprotesista come supporto per contribuire a prevenire o limitare, il più possibile, il declino cognitivo e tutte le problematiche che ne derivano, per guidare l’anziano ipoacusico ad affrontare tutte le dinamiche relative al deficit uditivo e all’uso di una protesi acustica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/77269