Il carcinoma mammario è il primo tumore per incidenza nella popolazione femminile, rappresentando circa un terzo di tutti i tumori che colpiscono le donne. Tra i fattori di rischio si riconoscono quelli modificabili, legati maggiormente alla sfera dietetico-comportamentale, e quelli non modificabili. Tra gli ultimi, si distinguono le mutazioni in linea germinale dei geni oncosoppressori BRCA1 e BRCA2 come principali cause delle forme tumorali ereditarie. Per questo motivo e per il forte impatto epidemiologico del carcinoma mammario, risulta fondamentale applicare strategie di prevenzione oncologica nella popolazione ad alto rischio. Come per la popolazione generale, è importante aderire alle raccomandazioni WCRF/AICR e alla Dieta Mediterranea, in associazione a uno stile di vita attivo, in quanto potrebbero contribuire alla riduzione del rischio oncologico. Altre strategie preventive valide nelle donne ad alto rischio sono la chemio-prevenzione, con farmaci inibitori degli estrogeni come il Tamoxifene e la mastectomia bilaterale profilattica. Emergenti evidenze sostengono la restrizione calorica intermittente come forma di prevenzione oncologica, per gli effetti derivati dalla riduzione del tessuto adiposo e i meccanismi attivati durante il periodo di digiuno modificato. Il recentemente approvato studio TOLERANT (Tamoxifene a basse dosi e modifiche dello stile di vita per la prevenzione del carcinoma mammario: studio randomizzato di fase II con biomarcatori in soggetti ad alto rischio) ha l’obiettivo di verificare quale sia l’approccio di prevenzione migliore nella popolazione ad alto rischio. Verrà utilizzata la variazione positiva di SHBG sierico per stabilire se il tamoxifene a basse dosi (LDT) ha un effetto migliore rispetto a un intervento sullo stile di vita (LI), con o senza restrizione calorica intermittente (ICR). Nel corso dei sei mesi di intervento sono previste tre visite (T1, T4, T6) e tre monitoraggi telefonici (T2, T3, T5), articolati in base al braccio di appartenenza. Nell’ambito della presente tesi, si descrivono le caratteristiche antropometriche e di composizione corporea, le abitudini alimentari, il livello di attività fisica e la qualità di vita di otto donne ad alto rischio di sviluppare tumore alla mammella, arruolate nel protocollo TOLERANT. L’obiettivo primario è indagare l’aderenza alle raccomandazioni WCRF/AICR, alla Dieta Mediterranea e alle Linee Guida nazionali ed internazionali su alimentazione e attività fisica. In secondo luogo, ci si propone di confrontare le caratteristiche e le abitudini della popolazione ad alto rischio con i dati disponibili per la popolazione generale, e per altri gruppi di soggetti ad aumentato rischio di tumore della mammella, al fine di individuare eventuali similitudini e differenze nel grado di aderenza. Nonostante la limitata numerosità del campione, le abitudini alimentari e lo stile di vita osservati risultano in linea con quanto riportato in letteratura per gruppi di popolazione analoghi. Le principali criticità comuni includono uno scarso apporto di fibra e un consumo eccessivo di dolci e carne processata. Tra gli aspetti positivi si segnalano un consumo di carne rossa entro i limiti raccomandati e un livello di attività fisica almeno moderato nella maggior parte dei soggetti. Tuttavia, l’assunzione di alcol nel nostro campione si distingue negativamente rispetto ad altre popolazioni a rischio oncologico elevato, con consumi più elevati. Nel confronto con la popolazione generale, emergono somiglianze in gran parte dei comportamenti, ad eccezione del consumo di frutta e verdura, migliore nella popolazione generale, e del livello di attività fisica, più alto nel nostro campione. Nel complesso, lo stile di vita e l’alimentazione delle donne ad alto rischio non risultano migliori rispetto a quelli della popolazione generale, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare dato il rischio aumentato.
Modifiche dietetico-comportamentali e prevenzione oncologica: revisione di letteratura sulle strategie di prevenzione oncologica e analisi delle abitudini alimentari, composizione corporea e attività fisica in una corte di donne ad alto rischio di tumore della mammella
PIRRO, VANESSA
2023/2024
Abstract
Il carcinoma mammario è il primo tumore per incidenza nella popolazione femminile, rappresentando circa un terzo di tutti i tumori che colpiscono le donne. Tra i fattori di rischio si riconoscono quelli modificabili, legati maggiormente alla sfera dietetico-comportamentale, e quelli non modificabili. Tra gli ultimi, si distinguono le mutazioni in linea germinale dei geni oncosoppressori BRCA1 e BRCA2 come principali cause delle forme tumorali ereditarie. Per questo motivo e per il forte impatto epidemiologico del carcinoma mammario, risulta fondamentale applicare strategie di prevenzione oncologica nella popolazione ad alto rischio. Come per la popolazione generale, è importante aderire alle raccomandazioni WCRF/AICR e alla Dieta Mediterranea, in associazione a uno stile di vita attivo, in quanto potrebbero contribuire alla riduzione del rischio oncologico. Altre strategie preventive valide nelle donne ad alto rischio sono la chemio-prevenzione, con farmaci inibitori degli estrogeni come il Tamoxifene e la mastectomia bilaterale profilattica. Emergenti evidenze sostengono la restrizione calorica intermittente come forma di prevenzione oncologica, per gli effetti derivati dalla riduzione del tessuto adiposo e i meccanismi attivati durante il periodo di digiuno modificato. Il recentemente approvato studio TOLERANT (Tamoxifene a basse dosi e modifiche dello stile di vita per la prevenzione del carcinoma mammario: studio randomizzato di fase II con biomarcatori in soggetti ad alto rischio) ha l’obiettivo di verificare quale sia l’approccio di prevenzione migliore nella popolazione ad alto rischio. Verrà utilizzata la variazione positiva di SHBG sierico per stabilire se il tamoxifene a basse dosi (LDT) ha un effetto migliore rispetto a un intervento sullo stile di vita (LI), con o senza restrizione calorica intermittente (ICR). Nel corso dei sei mesi di intervento sono previste tre visite (T1, T4, T6) e tre monitoraggi telefonici (T2, T3, T5), articolati in base al braccio di appartenenza. Nell’ambito della presente tesi, si descrivono le caratteristiche antropometriche e di composizione corporea, le abitudini alimentari, il livello di attività fisica e la qualità di vita di otto donne ad alto rischio di sviluppare tumore alla mammella, arruolate nel protocollo TOLERANT. L’obiettivo primario è indagare l’aderenza alle raccomandazioni WCRF/AICR, alla Dieta Mediterranea e alle Linee Guida nazionali ed internazionali su alimentazione e attività fisica. In secondo luogo, ci si propone di confrontare le caratteristiche e le abitudini della popolazione ad alto rischio con i dati disponibili per la popolazione generale, e per altri gruppi di soggetti ad aumentato rischio di tumore della mammella, al fine di individuare eventuali similitudini e differenze nel grado di aderenza. Nonostante la limitata numerosità del campione, le abitudini alimentari e lo stile di vita osservati risultano in linea con quanto riportato in letteratura per gruppi di popolazione analoghi. Le principali criticità comuni includono uno scarso apporto di fibra e un consumo eccessivo di dolci e carne processata. Tra gli aspetti positivi si segnalano un consumo di carne rossa entro i limiti raccomandati e un livello di attività fisica almeno moderato nella maggior parte dei soggetti. Tuttavia, l’assunzione di alcol nel nostro campione si distingue negativamente rispetto ad altre popolazioni a rischio oncologico elevato, con consumi più elevati. Nel confronto con la popolazione generale, emergono somiglianze in gran parte dei comportamenti, ad eccezione del consumo di frutta e verdura, migliore nella popolazione generale, e del livello di attività fisica, più alto nel nostro campione. Nel complesso, lo stile di vita e l’alimentazione delle donne ad alto rischio non risultano migliori rispetto a quelli della popolazione generale, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare dato il rischio aumentato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/77321