Le basi ideologiche della Repubblica Italiana furono il risultato della tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Quella che fu costruita dai padri costituenti fu una memoria storica orientata da un lato a legittimare i nuovi valori democratici, dall’altro a delegittimare quei valori che avevano caratterizzati gli anni del Regime Fascista. La memoria storica istituzionale ufficiale sin dall’immediato dopoguerra va però scontrandosi con le memorie personali di numerosissime famiglie, spesso confliggenti tra loro e spesso sostituenti la memoria nazionale o gli stessi eventi storici, portando a numerosi conflitti ideologici esplosi soprattutto in seguito alla fine della Prima Repubblica. L’obbiettivo di questo studio è determinare con quali modalità e in quale misura I presidenti Ciampi, Napolitano e Mattarella siano riusciti a contenere il culmine di questi scontri ideologici e della divisione circa la memoria storica, simbolizzata dalla celebrazione di due eventi: il 25 Aprile e il Giorno del Ricordo e come loro stessi si siano posti nei confronti di questi eventi, considerando il loro chiaro schieramento ideologico. Per rispondere a questi quesiti è stata effettuata un’attenta analisi circa la memoria storica italiana basandosi su autorevoli testi storici. L’approccio dei tre presidenti è stato analizzato consultando direttamente discorsi ufficiali, interventi ed interviste da essi rilasciate. La ricerca è stata completata attraverso un’analisi del pensiero e delle opinioni a riguardo di autorevoli storici e ricercatori. La ricerca ha evidenziato un’evoluzione nell’approccio dei presidenti e anche all’interno delle stesse presidenze di pari passo con il mutamento del contesto storico, inseguendo la riconciliazione della memoria nazionale, facendo anche dei passi indietro circa il passato approccio istituzionale, ma senza piegare i propri principi in favore di questa pacificazione.
Memoria storica tra conflitto e riconciliazione: il 25 Aprile e il Giorno del Ricordo nelle politiche di Ciampi, Napolitano e Mattarella
BALDISSERI, GUGLIELMO
2023/2024
Abstract
Le basi ideologiche della Repubblica Italiana furono il risultato della tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Quella che fu costruita dai padri costituenti fu una memoria storica orientata da un lato a legittimare i nuovi valori democratici, dall’altro a delegittimare quei valori che avevano caratterizzati gli anni del Regime Fascista. La memoria storica istituzionale ufficiale sin dall’immediato dopoguerra va però scontrandosi con le memorie personali di numerosissime famiglie, spesso confliggenti tra loro e spesso sostituenti la memoria nazionale o gli stessi eventi storici, portando a numerosi conflitti ideologici esplosi soprattutto in seguito alla fine della Prima Repubblica. L’obbiettivo di questo studio è determinare con quali modalità e in quale misura I presidenti Ciampi, Napolitano e Mattarella siano riusciti a contenere il culmine di questi scontri ideologici e della divisione circa la memoria storica, simbolizzata dalla celebrazione di due eventi: il 25 Aprile e il Giorno del Ricordo e come loro stessi si siano posti nei confronti di questi eventi, considerando il loro chiaro schieramento ideologico. Per rispondere a questi quesiti è stata effettuata un’attenta analisi circa la memoria storica italiana basandosi su autorevoli testi storici. L’approccio dei tre presidenti è stato analizzato consultando direttamente discorsi ufficiali, interventi ed interviste da essi rilasciate. La ricerca è stata completata attraverso un’analisi del pensiero e delle opinioni a riguardo di autorevoli storici e ricercatori. La ricerca ha evidenziato un’evoluzione nell’approccio dei presidenti e anche all’interno delle stesse presidenze di pari passo con il mutamento del contesto storico, inseguendo la riconciliazione della memoria nazionale, facendo anche dei passi indietro circa il passato approccio istituzionale, ma senza piegare i propri principi in favore di questa pacificazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/77457