Introduzione: Le attuali conoscenze sulla plasticità cerebrale, le crescenti evidenze sull’efficacia delle terapie non farmacologiche unite al non ancora risolutivo effetto dei trattamenti farmacologici nella persona con Disturbo Neurocognitivo, rappresentano i principali fattori di interesse verso approcci riabilitativi. Scopo: Il presente lavoro ha l’obiettivo di analizzare, mediante una revisione sistematica, lo stato dell’arte in merito ai trattamenti non farmacologici logopedici utilizzati nella riabilitazione della persona con difficoltà comunicativo-linguistiche dovute a Mild Cognitive Impairment (MCI), Alzheimer's Disease (AD) e Vascular Dementia(VD). Metodi: Per la seguente revisione sono stati raccolti 1298 articoli tramite PubMed, utilizzando il modello PICO per la formulazione della domanda di ricerca e il diagramma di flusso PRISMA per la selezione degli studi. I vincoli relativi a ciascun componente PICO sono stati così applicati: P= partecipanti con MCI, con AD e con VD; I= intervento riabilitativo logopedico sulle abilità comunicativo-linguistiche; C= studi con e senza controllo ; O= non sono state applicate restrizioni per i risultati. Dopo aver rimosso i duplicati, sono stati analizzati 1233 articoli tramite la piattaforma Covidence, selezionando 164 abstract da cui sono stati estratti i 46 articoli inclusi nella revisione, suddivisi in: 12 con popolazione mista, 8 per MCI, 25 per AD e 1 per VD. I 46 articoli selezionati sono stati poi sottoposti ad un'analisi della qualità attraverso la lista di controllo modificata di Downs and Black (Downs and Black checklist). Risultati: Gli studi inclusi riguardano interventi cognitivi e linguistici, con particolare attenzione alla conversazione e agli approcci multimodali, che combinano esercizi cognitivi, attività fisiche e stimolazione cerebrale non invasiva. Per le persone con MCI gli interventi emersi sono cognitivi, cognitivo-linguistici e multimodali. La riabilitazione cognitiva e il training cognitivo, anche da remoto, hanno mostrato miglioramenti nella memoria, linguaggio e abilità visuo-costruttive, mentre gli approcci cognitivo-linguistici hanno migliorato la fluenza verbale. Gli interventi multimodali, che combinano esercizi cognitivi con attività fisiche o stimolazione cerebrale, hanno mostrato miglioramenti nelle funzioni esecutive, nel linguaggio e nelle abilità visuospaziali. Per le persone con AD, numerosi studi si sono concentrati su trattamenti cognitivi via computer, terapie linguistiche (es: terapie lessicali e semantiche) e formazione dei caregiver. Questi interventi hanno portato a miglioramenti significativi nelle abilità cognitive e linguistiche delle persone con AD lieve-moderata, favorendo anche una migliore interazione tra pazienti e caregiver. Gli approcci multimodali, che combinano diverse terapie, hanno mostrato miglioramenti nel linguaggio, nella memoria e nella qualità della vita. Per le persone con VD, è stato incluso uno studio che ha analizzato l’efficacia del training cognitivo in un caso di CADASIL (una forma genetica di VD), con risultati positivi su attenzione, autostima e capacità cognitive. Conclusioni: La revisione evidenzia l'importanza e la varietà degli interventi non farmacologici per la riabilitazione comunicativo linguistica nelle persone con DNC, ma evidenzia anche le limitazioni metodologiche presenti nelle ricerche attuali, che suggeriscono aree di potenziamento per studi futuri. Emerge inoltre un numero ridotto di studi che prendono in esame trattamenti comunicativi e linguistici specifici, rispetto a quelli rivolti alla cognitività in generale. E’ stata osservata un'elevata eterogeneità clinica, statistica e metodologica che rende necessari studi metodologicamente più rigorosi per chiarire l'efficacia di ciascun protocollo e modalità di intervento.
Revisione sistematica: la riabilitazione comunicativo-linguistica nelle persone che vivono con Malattia di Alzheimer, Mild Cognitive Impairment e Demenza Vascolare
BADIA, VALERIA
2023/2024
Abstract
Introduzione: Le attuali conoscenze sulla plasticità cerebrale, le crescenti evidenze sull’efficacia delle terapie non farmacologiche unite al non ancora risolutivo effetto dei trattamenti farmacologici nella persona con Disturbo Neurocognitivo, rappresentano i principali fattori di interesse verso approcci riabilitativi. Scopo: Il presente lavoro ha l’obiettivo di analizzare, mediante una revisione sistematica, lo stato dell’arte in merito ai trattamenti non farmacologici logopedici utilizzati nella riabilitazione della persona con difficoltà comunicativo-linguistiche dovute a Mild Cognitive Impairment (MCI), Alzheimer's Disease (AD) e Vascular Dementia(VD). Metodi: Per la seguente revisione sono stati raccolti 1298 articoli tramite PubMed, utilizzando il modello PICO per la formulazione della domanda di ricerca e il diagramma di flusso PRISMA per la selezione degli studi. I vincoli relativi a ciascun componente PICO sono stati così applicati: P= partecipanti con MCI, con AD e con VD; I= intervento riabilitativo logopedico sulle abilità comunicativo-linguistiche; C= studi con e senza controllo ; O= non sono state applicate restrizioni per i risultati. Dopo aver rimosso i duplicati, sono stati analizzati 1233 articoli tramite la piattaforma Covidence, selezionando 164 abstract da cui sono stati estratti i 46 articoli inclusi nella revisione, suddivisi in: 12 con popolazione mista, 8 per MCI, 25 per AD e 1 per VD. I 46 articoli selezionati sono stati poi sottoposti ad un'analisi della qualità attraverso la lista di controllo modificata di Downs and Black (Downs and Black checklist). Risultati: Gli studi inclusi riguardano interventi cognitivi e linguistici, con particolare attenzione alla conversazione e agli approcci multimodali, che combinano esercizi cognitivi, attività fisiche e stimolazione cerebrale non invasiva. Per le persone con MCI gli interventi emersi sono cognitivi, cognitivo-linguistici e multimodali. La riabilitazione cognitiva e il training cognitivo, anche da remoto, hanno mostrato miglioramenti nella memoria, linguaggio e abilità visuo-costruttive, mentre gli approcci cognitivo-linguistici hanno migliorato la fluenza verbale. Gli interventi multimodali, che combinano esercizi cognitivi con attività fisiche o stimolazione cerebrale, hanno mostrato miglioramenti nelle funzioni esecutive, nel linguaggio e nelle abilità visuospaziali. Per le persone con AD, numerosi studi si sono concentrati su trattamenti cognitivi via computer, terapie linguistiche (es: terapie lessicali e semantiche) e formazione dei caregiver. Questi interventi hanno portato a miglioramenti significativi nelle abilità cognitive e linguistiche delle persone con AD lieve-moderata, favorendo anche una migliore interazione tra pazienti e caregiver. Gli approcci multimodali, che combinano diverse terapie, hanno mostrato miglioramenti nel linguaggio, nella memoria e nella qualità della vita. Per le persone con VD, è stato incluso uno studio che ha analizzato l’efficacia del training cognitivo in un caso di CADASIL (una forma genetica di VD), con risultati positivi su attenzione, autostima e capacità cognitive. Conclusioni: La revisione evidenzia l'importanza e la varietà degli interventi non farmacologici per la riabilitazione comunicativo linguistica nelle persone con DNC, ma evidenzia anche le limitazioni metodologiche presenti nelle ricerche attuali, che suggeriscono aree di potenziamento per studi futuri. Emerge inoltre un numero ridotto di studi che prendono in esame trattamenti comunicativi e linguistici specifici, rispetto a quelli rivolti alla cognitività in generale. E’ stata osservata un'elevata eterogeneità clinica, statistica e metodologica che rende necessari studi metodologicamente più rigorosi per chiarire l'efficacia di ciascun protocollo e modalità di intervento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/77715