Background: Gli stereotipi e le false credenze riguardo alla balbuzie sono molto diffusi tra la popolazione generale a livello globale e cominciano a radicarsi fin dall’età prescolare per consolidarsi nel corso del tempo a causa di conoscenze limitate e scarsa informazione sull’argomento. Il logopedista è la figura professionale più adatta per intervenire sia nel trattamento di questo disturbo, sia per prevenire la formazione di stereotipi sensibilizzando la popolazione generale. L’Attitude Change & Tolerance program – InterACT (Weidner, 2015) è uno strumento sviluppato con l’idea di intervenire precocemente, per evitare lo sviluppo di preconcetti legati alla disfluenza in particolare e alla diversità in generale, rivolgendosi e sensibilizzando i bambini in età prescolare, grazie a incontri condotti da logopedisti o persone informate e istruite sul tema della balbuzie. Il progetto InterACT in America (Weidner et al., 2018) e Polonia (Węsierska, Weidner, 2022) ha portato a notevoli miglioramenti negli atteggiamenti e nelle opinioni che i bambini normofluenti riservavano ai pari con balbuzie. Lo scopo di questo studio è verificare l’efficacia del programma InterACT in Italia e confrontare i risultati con i dati internazionali, ricercando la presenza di somiglianze e differenze rilevanti nella concezione della balbuzie. Metodi: Questo studio è stato condotto replicando le modalità di esecuzione dell’indagine statunitense e polacca. I partecipanti all’indagine italiana sono bambini in età prescolare, frequentanti il secondo e terzo anno di scuola dell’infanzia, provenienti da tre scuole del Veneto. Nel corso degli incontri, le attività previste dall’InterACT espongono i bambini alle differenze interpersonali e ai tratti che distinguono un individuo dall’altro, inclusa la balbuzie. A quest’ultima viene riservata particolare enfasi, fornendo ai bambini una spiegazione di cosa sia e di come interagire al meglio con una persona che balbetta. Per registrare le risposte e fare una comparazione oggettiva pre-post intervento è stato utilizzato un questionario, il Public Opinion Survey of Human Attributes- Stuttering/Child – POSHA-S (Weidner , St. Louis, 2014), nella traduzione italiana. I dati del campione italiano sono stati confrontati con quelli ottenuti in diversi studi internazionali, tra cui quelli condotti negli Stati Uniti e in Polonia. Risultati: L’analisi dei dati pre e post intervento ha mostrato miglioramenti in tutte le sezioni principali del questionario POSHA-S/Child, compreso il punteggio generale, dimostrando che l’InterACT può essere uno strumento utile per la prevenzione e la sensibilizzazione. Il confronto con i dati internazionali ha mostrato che la concezione della balbuzie dei bambini italiani, seppur lievemente peggiore, risulta essere in linea con quella polacca e statunitense. Dall’analisi per età è emerso che i risultati tendono a peggiorare con la crescita, dimostrando che più passa il tempo più si sviluppano e si fortificano gli stereotipi e i pregiudizi che sono classicamente legati alla balbuzie. Conclusioni: Questo studio ha confermato la diffusione interculturale degli stereotipi legati alla balbuzie e come essi si fortifichino con il passare del tempo. Grazie a programmi di intervento e di sensibilizzazione, come l’InterACT, che si è dimostrato efficace anche nella sua traduzione italiana, è però possibile invertire la rotta.
InterACT, un programma per prevenire lo stereotipo sulla balbuzie in età prescolare: confronto tra un campione di prescolari del Nord Italia e la letteratura internazionale
CAZZOLA, MATILDE
2023/2024
Abstract
Background: Gli stereotipi e le false credenze riguardo alla balbuzie sono molto diffusi tra la popolazione generale a livello globale e cominciano a radicarsi fin dall’età prescolare per consolidarsi nel corso del tempo a causa di conoscenze limitate e scarsa informazione sull’argomento. Il logopedista è la figura professionale più adatta per intervenire sia nel trattamento di questo disturbo, sia per prevenire la formazione di stereotipi sensibilizzando la popolazione generale. L’Attitude Change & Tolerance program – InterACT (Weidner, 2015) è uno strumento sviluppato con l’idea di intervenire precocemente, per evitare lo sviluppo di preconcetti legati alla disfluenza in particolare e alla diversità in generale, rivolgendosi e sensibilizzando i bambini in età prescolare, grazie a incontri condotti da logopedisti o persone informate e istruite sul tema della balbuzie. Il progetto InterACT in America (Weidner et al., 2018) e Polonia (Węsierska, Weidner, 2022) ha portato a notevoli miglioramenti negli atteggiamenti e nelle opinioni che i bambini normofluenti riservavano ai pari con balbuzie. Lo scopo di questo studio è verificare l’efficacia del programma InterACT in Italia e confrontare i risultati con i dati internazionali, ricercando la presenza di somiglianze e differenze rilevanti nella concezione della balbuzie. Metodi: Questo studio è stato condotto replicando le modalità di esecuzione dell’indagine statunitense e polacca. I partecipanti all’indagine italiana sono bambini in età prescolare, frequentanti il secondo e terzo anno di scuola dell’infanzia, provenienti da tre scuole del Veneto. Nel corso degli incontri, le attività previste dall’InterACT espongono i bambini alle differenze interpersonali e ai tratti che distinguono un individuo dall’altro, inclusa la balbuzie. A quest’ultima viene riservata particolare enfasi, fornendo ai bambini una spiegazione di cosa sia e di come interagire al meglio con una persona che balbetta. Per registrare le risposte e fare una comparazione oggettiva pre-post intervento è stato utilizzato un questionario, il Public Opinion Survey of Human Attributes- Stuttering/Child – POSHA-S (Weidner , St. Louis, 2014), nella traduzione italiana. I dati del campione italiano sono stati confrontati con quelli ottenuti in diversi studi internazionali, tra cui quelli condotti negli Stati Uniti e in Polonia. Risultati: L’analisi dei dati pre e post intervento ha mostrato miglioramenti in tutte le sezioni principali del questionario POSHA-S/Child, compreso il punteggio generale, dimostrando che l’InterACT può essere uno strumento utile per la prevenzione e la sensibilizzazione. Il confronto con i dati internazionali ha mostrato che la concezione della balbuzie dei bambini italiani, seppur lievemente peggiore, risulta essere in linea con quella polacca e statunitense. Dall’analisi per età è emerso che i risultati tendono a peggiorare con la crescita, dimostrando che più passa il tempo più si sviluppano e si fortificano gli stereotipi e i pregiudizi che sono classicamente legati alla balbuzie. Conclusioni: Questo studio ha confermato la diffusione interculturale degli stereotipi legati alla balbuzie e come essi si fortifichino con il passare del tempo. Grazie a programmi di intervento e di sensibilizzazione, come l’InterACT, che si è dimostrato efficace anche nella sua traduzione italiana, è però possibile invertire la rotta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/77718