Negli ultimi anni, grazie all'aumento dell'interesse nei confronti del deficit pragmatico nelle patologie neurodegenerative, sono stati sviluppati test standardizzati per la comprensione e la produzione del linguaggio figurato da utilizzare nella pratica clinica. L'analisi del linguaggio figurato, data la sua interconnessione con altri domini linguistici e cognitivi, rappresenta un indicatore sensibile al deterioramento cognitivo (Chakrabarty, 2023). La letteratura attualmente disponibile si concentra principalmente sulle differenze evolutive del linguaggio non letterale in relazione alle diverse fasi della malattia, mentre non sono state approfondite le differenze nell’elaborazione pragmatica tra pazienti con Early Onset Alzheimer Disease (EOAD) e quelli con Late Onset Alzheimer Disease (LOAD). Il presente lavoro si fonda sull'ipotesi che i sintomi linguistici nelle persone con AD a esordio precoce possano manifestarsi a livello del linguaggio figurato già nelle fasi iniziali di malattia; si propone di analizzare i meccanismi di elaborazione pragmatica dei soggetti con EOAD e LOAD, considerando la tipologia di errori in relazione al tipo di item osservato (idiomi, metafore e proverbi), alla scolarità e all’età dei pazienti, al fine di evidenziare analogie e differenze. Nel periodo da settembre 2021 a dicembre 2023 sono state selezionate 9 persone afferenti l’Unità Operativa Semplice Dipartimentale - Centro Regionale per l’Invecchiamento Cerebrale (UOSD CRIC) di Padova: 3 con diagnosi di EOAD e 6 con diagnosi di LOAD, nelle fasi iniziali di malattia. I pazienti sono stati sottoposti a valutazione neuropsicologica e logopedica approfondite, e le abilità pragmatiche sono state indagate attraverso la sotto prova “Linguaggio Figurato II” dell’Assessment of Pragmatic Abilities and Cognitive Substrates (Test APACS, Arcara et al, 2016). Le risposte della prova di Linguaggio Figurato II del test APACS sono state classificate in cieco e analizzate da tre logopediste esperte. Successivamente, è stata condotta un’analisi qualitativa degli errori, classificandoli in sette categorie: corretto, esempio concreto, risposta errata, parafrasi, incompleto, interpretazione letterale e risposta non data. Questa classificazione è stata applicata ai due campioni osservando la distribuzione in percentuale degli errori in base al tipo di item, all’età e al livello di scolarità. I risultati più interessanti mostrano differenze nelle abilità di comprensione e produzione del linguaggio figurato tra i gruppi EOAD e LOAD. Entrambi i gruppi mostrano maggiori difficoltà con i proverbi rispetto agli idiomi e alle metafore. A livello qualitativo, si osserva inoltre, una tipologia di errore più frequente a seconda della diagnosi: le persone con EOAD tenderebbero ad utilizzare maggiormente risposte sbagliate o incomplete, mentre i soggetti LOAD, oltre a tali risposte ricorrono all'interpretazione letterale e all’uso di parafrasi. Un’analisi specifica sulla categoria delle metafore mostra che i soggetti EOAD tendono a dare maggiormente risposte parafrasate e incomplete, mentre nei LOAD prevalgono risposte sbagliate e incomplete. In entrambi i gruppi, in accordo con la letteratura, i soggetti con un livello di scolarità più elevato mostrano prestazioni migliori. I risultati raccolti nei soggetti LOAD sono in linea con le aspettative, mentre quelli dei soggetti EOAD solo parzialmente: in particolare sono in accordo con i dati relativi all’interpretazione dei proverbi, ma non con quelli delle metafore (Chakrabarty, 2023; Fujimoto, 2019). Lo studio evidenzia la presenza di difficoltà nell'elaborazione del linguaggio figurato, in particolare dei proverbi, nelle fasi iniziali di malattia dell'AD, sia a esordio precoce sia tardivo, con differenze prototipiche di qualità degli errori. Questo studio suggerisce che la valutazione degli aspetti comunicativi pragmatici potrebbe rappresentare uno strumento utile nella pratica
L'importanza della valutazione del linguaggio figurato: analisi del linguaggio non letterale nei soggetti con malattia di Alzheimer ad esordio precoce ed esordio tardivo
LATINI, MADDALENA
2023/2024
Abstract
Negli ultimi anni, grazie all'aumento dell'interesse nei confronti del deficit pragmatico nelle patologie neurodegenerative, sono stati sviluppati test standardizzati per la comprensione e la produzione del linguaggio figurato da utilizzare nella pratica clinica. L'analisi del linguaggio figurato, data la sua interconnessione con altri domini linguistici e cognitivi, rappresenta un indicatore sensibile al deterioramento cognitivo (Chakrabarty, 2023). La letteratura attualmente disponibile si concentra principalmente sulle differenze evolutive del linguaggio non letterale in relazione alle diverse fasi della malattia, mentre non sono state approfondite le differenze nell’elaborazione pragmatica tra pazienti con Early Onset Alzheimer Disease (EOAD) e quelli con Late Onset Alzheimer Disease (LOAD). Il presente lavoro si fonda sull'ipotesi che i sintomi linguistici nelle persone con AD a esordio precoce possano manifestarsi a livello del linguaggio figurato già nelle fasi iniziali di malattia; si propone di analizzare i meccanismi di elaborazione pragmatica dei soggetti con EOAD e LOAD, considerando la tipologia di errori in relazione al tipo di item osservato (idiomi, metafore e proverbi), alla scolarità e all’età dei pazienti, al fine di evidenziare analogie e differenze. Nel periodo da settembre 2021 a dicembre 2023 sono state selezionate 9 persone afferenti l’Unità Operativa Semplice Dipartimentale - Centro Regionale per l’Invecchiamento Cerebrale (UOSD CRIC) di Padova: 3 con diagnosi di EOAD e 6 con diagnosi di LOAD, nelle fasi iniziali di malattia. I pazienti sono stati sottoposti a valutazione neuropsicologica e logopedica approfondite, e le abilità pragmatiche sono state indagate attraverso la sotto prova “Linguaggio Figurato II” dell’Assessment of Pragmatic Abilities and Cognitive Substrates (Test APACS, Arcara et al, 2016). Le risposte della prova di Linguaggio Figurato II del test APACS sono state classificate in cieco e analizzate da tre logopediste esperte. Successivamente, è stata condotta un’analisi qualitativa degli errori, classificandoli in sette categorie: corretto, esempio concreto, risposta errata, parafrasi, incompleto, interpretazione letterale e risposta non data. Questa classificazione è stata applicata ai due campioni osservando la distribuzione in percentuale degli errori in base al tipo di item, all’età e al livello di scolarità. I risultati più interessanti mostrano differenze nelle abilità di comprensione e produzione del linguaggio figurato tra i gruppi EOAD e LOAD. Entrambi i gruppi mostrano maggiori difficoltà con i proverbi rispetto agli idiomi e alle metafore. A livello qualitativo, si osserva inoltre, una tipologia di errore più frequente a seconda della diagnosi: le persone con EOAD tenderebbero ad utilizzare maggiormente risposte sbagliate o incomplete, mentre i soggetti LOAD, oltre a tali risposte ricorrono all'interpretazione letterale e all’uso di parafrasi. Un’analisi specifica sulla categoria delle metafore mostra che i soggetti EOAD tendono a dare maggiormente risposte parafrasate e incomplete, mentre nei LOAD prevalgono risposte sbagliate e incomplete. In entrambi i gruppi, in accordo con la letteratura, i soggetti con un livello di scolarità più elevato mostrano prestazioni migliori. I risultati raccolti nei soggetti LOAD sono in linea con le aspettative, mentre quelli dei soggetti EOAD solo parzialmente: in particolare sono in accordo con i dati relativi all’interpretazione dei proverbi, ma non con quelli delle metafore (Chakrabarty, 2023; Fujimoto, 2019). Lo studio evidenzia la presenza di difficoltà nell'elaborazione del linguaggio figurato, in particolare dei proverbi, nelle fasi iniziali di malattia dell'AD, sia a esordio precoce sia tardivo, con differenze prototipiche di qualità degli errori. Questo studio suggerisce che la valutazione degli aspetti comunicativi pragmatici potrebbe rappresentare uno strumento utile nella praticaFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/77724