Introduzione La selettività alimentare è un comportamento che porta a limitazioni e rigidità nella scelta e nel consumo del cibo. Questo fenomeno può accompagnare in modo del tutto fisiologico alcuni bambini durante l’infanzia, ma assume particolare importanza nei bambini affetti dal disturbo dello Spettro dell’Autismo vista la complessità del quadro. La mancanza di una definizione specifica e le cause sconosciute della selettività alimentare (indagate a livello genetico, sensoriale, comportamentale) fanno sì che in letteratura vi siano diversi strumenti di valutazione e metodologie di trattamento. Ciononostante, gli studi con i risultati di maggior efficacia concordano in una presa in carico precoce e multidisciplinare attraverso l’impiego di tecniche cognitivo-comportamentali. In questo contesto, il ruolo del logopedista riveste un ruolo fondamentale. Obiettivo Il presente studio di Tesi si propone di analizzare l’efficacia del trattamento logopedico relativo alla selettività alimentare nel bambino con ASD con l’utilizzo di alcune tecniche comportamentali. Materiali e metodi Nel presente progetto di Tesi è stato utilizzato un campione di 3 bambini con ASD noto (2 soggetti con ASD livello 2, ed 1 soggetto con ASD livello 1) e con riferita selettività alimentare. La valutazione è stata svolta tenendo conto dei principali strumenti standardizzati presenti in letteratura che tengano in considerazione il punto di vista del caregiver, essendo la principale figura di riferimento per il bambino durante il momento del pasto. Sono stati somministrati i seguenti questionari: BAMBI (Lukens C.L., Linscheid T.R., “Brief Autism Mealtime Behavior Inventory”, 2008), ChOMPS (Pados B., “Child Oral and Motor Proficiency Scale”, 2017) e Sensory Profile-2 (Dunn W., “Sensory Profile – 2”, 2004), per indagare le aree relative rispettivamente al comportamento, la motricità e la sensorialità del bambino. I bambini sono stati valutati all’inizio (T1), a metà (T2) e alla fine (T3) del trattamento logopedico. Gli obiettivi sono stati definiti sulla base dei dati ottenuti dai tre strumenti di assessment previo colloquio con i genitori. Le sedute di trattamento condotte in totale sono state 20 per ciascun bambino, della durata di 1 ora a cadenza settimanale. Le tecniche maggiormente utilizzate sono state il rinforzo positivo, l’estinzione, il prompting ed il fading, il modeling e lo chaining. Per monitorare la risposta del bambino durante le sedute e per analizzare l’efficacia del trattamento è stata predisposta una presa dati e si è considerato raggiunto l’obiettivo quando presente nell’80% o più dei casi per 3 sedute consecutive. Risultati In tutti i casi clinici presi in esame è stata riscontrata una riduzione della selettività alimentare indagata attraverso il questionario BAMBI: tutti i fattori presi in considerazione dal test (varietà limitata, rifiuto del cibo, caratteristiche dell’autismo) mettono in luce un miglioramento tra la valutazione condotta a T1 e T3. Altresì le capacità di coordinazione e sensorialità orale indagate con gli strumenti ChOMPS e Sensory Profile – 2 risultano migliorate a seguito del trattamento logopedico. Nello specifico, rispetto agli obiettivi posti durante le sedute logopediche, il campione raggiunge una media di 4,3 obiettivi. Conclusione I dati dimostrano che vi sia un riscontro concreto e positivo nell’utilizzo delle tecniche comportamentali durante il trattamento logopedico per la riduzione della selettività alimentare. È, tuttavia, di fondamentale importanza l’inclusione e la partecipazione attiva al trattamento di tutte le figure con cui il bambino è in contatto, in primis il caregiver di riferimento. La collaborazione con le famiglie si è rivelata fondamentale per la partecipazione al trattamento e per il raggiungimento degli obiettivi posti.

L'uso di tecniche comportamentali in Logopedia nel trattamento della selettività alimentare del bambino con disturbo dello Spettro Autistico

PERISSINOTTO, GIADA
2023/2024

Abstract

Introduzione La selettività alimentare è un comportamento che porta a limitazioni e rigidità nella scelta e nel consumo del cibo. Questo fenomeno può accompagnare in modo del tutto fisiologico alcuni bambini durante l’infanzia, ma assume particolare importanza nei bambini affetti dal disturbo dello Spettro dell’Autismo vista la complessità del quadro. La mancanza di una definizione specifica e le cause sconosciute della selettività alimentare (indagate a livello genetico, sensoriale, comportamentale) fanno sì che in letteratura vi siano diversi strumenti di valutazione e metodologie di trattamento. Ciononostante, gli studi con i risultati di maggior efficacia concordano in una presa in carico precoce e multidisciplinare attraverso l’impiego di tecniche cognitivo-comportamentali. In questo contesto, il ruolo del logopedista riveste un ruolo fondamentale. Obiettivo Il presente studio di Tesi si propone di analizzare l’efficacia del trattamento logopedico relativo alla selettività alimentare nel bambino con ASD con l’utilizzo di alcune tecniche comportamentali. Materiali e metodi Nel presente progetto di Tesi è stato utilizzato un campione di 3 bambini con ASD noto (2 soggetti con ASD livello 2, ed 1 soggetto con ASD livello 1) e con riferita selettività alimentare. La valutazione è stata svolta tenendo conto dei principali strumenti standardizzati presenti in letteratura che tengano in considerazione il punto di vista del caregiver, essendo la principale figura di riferimento per il bambino durante il momento del pasto. Sono stati somministrati i seguenti questionari: BAMBI (Lukens C.L., Linscheid T.R., “Brief Autism Mealtime Behavior Inventory”, 2008), ChOMPS (Pados B., “Child Oral and Motor Proficiency Scale”, 2017) e Sensory Profile-2 (Dunn W., “Sensory Profile – 2”, 2004), per indagare le aree relative rispettivamente al comportamento, la motricità e la sensorialità del bambino. I bambini sono stati valutati all’inizio (T1), a metà (T2) e alla fine (T3) del trattamento logopedico. Gli obiettivi sono stati definiti sulla base dei dati ottenuti dai tre strumenti di assessment previo colloquio con i genitori. Le sedute di trattamento condotte in totale sono state 20 per ciascun bambino, della durata di 1 ora a cadenza settimanale. Le tecniche maggiormente utilizzate sono state il rinforzo positivo, l’estinzione, il prompting ed il fading, il modeling e lo chaining. Per monitorare la risposta del bambino durante le sedute e per analizzare l’efficacia del trattamento è stata predisposta una presa dati e si è considerato raggiunto l’obiettivo quando presente nell’80% o più dei casi per 3 sedute consecutive. Risultati In tutti i casi clinici presi in esame è stata riscontrata una riduzione della selettività alimentare indagata attraverso il questionario BAMBI: tutti i fattori presi in considerazione dal test (varietà limitata, rifiuto del cibo, caratteristiche dell’autismo) mettono in luce un miglioramento tra la valutazione condotta a T1 e T3. Altresì le capacità di coordinazione e sensorialità orale indagate con gli strumenti ChOMPS e Sensory Profile – 2 risultano migliorate a seguito del trattamento logopedico. Nello specifico, rispetto agli obiettivi posti durante le sedute logopediche, il campione raggiunge una media di 4,3 obiettivi. Conclusione I dati dimostrano che vi sia un riscontro concreto e positivo nell’utilizzo delle tecniche comportamentali durante il trattamento logopedico per la riduzione della selettività alimentare. È, tuttavia, di fondamentale importanza l’inclusione e la partecipazione attiva al trattamento di tutte le figure con cui il bambino è in contatto, in primis il caregiver di riferimento. La collaborazione con le famiglie si è rivelata fondamentale per la partecipazione al trattamento e per il raggiungimento degli obiettivi posti.
2023
The use of behavioral techniques in Speech Therapy in the treatment of food selectivity of the child affected by autism spectrum disorder
Spettro Autistico
Logopedia
selettività
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/77730