INTRODUZIONE: Le abilità percettive e di produzione orale sono spesso trattate separatamente e le ricerche che le mettono in relazione tra loro sono scarse: il presente studio ha come obiettivo di lavoro proprio questo aspetto. Infatti, si inserisce all’interno di un progetto, nato ormai quasi 10 anni fa, che mira a testare le abilità fonetico-fonologiche in percezione e in produzione in campioni di bambini prescolari, a sviluppo tipico, normoudenti (in base allo screening audiometrico). METODI E MATERIALI: La valutazione di tali competenze avviene attraverso: 1. Prova di discriminazione uditiva di coppie di non-parole, ideata dal Dr. Claudio Zmarich e i suoi collaboratori; 2. Prova di ripetizione di non-parole, composta da stimoli tratti dal test di discriminazione precedentemente citato; 3. Prova di digit span (diretto e inverso), derivante dal test BVN 5-11. I bambini presi in esame sono 11 e appartengono alle fasce d’età 60-66 mesi e 66-72 mesi. I dati sono stati raccolti e analizzati tramite l’utilizzo di due ausili informatici (PRAAT e PHON) e saranno usati per analizzare se, e in che modo, le capacità fonologiche in produzione e in percezione sono correlate tra loro e la possibile influenza della memoria di lavoro a breve termine sulle due prove linguistiche. Inoltre, un obiettivo metodologico sarà costituito dalla verifica della validità del nuovo test in produzione eseguita attraverso il confronto con il test di ripetizione di non parole standardizzato di Piazzalunga. RISULTATI: Dai dati non è emersa alcuna correlazione lineare tra abilità percettive e di produzione; tuttavia, va considerato che il campione di riferimento è molto limitato, lo sviluppo delle due abilità non procede parallelamente e le prove utilizzate sono ancora in fase di validazione. Per quanto riguarda la memoria di lavoro a breve termine è emersa una relazione significativa esclusivamente tra la prova di digit span diretto e quella di discriminazione uditiva. I risultati della nuova prova di ripetizione di non parole sono stati confrontati con quelli emersi dal test di Piazzalunga: sebbene il confronto sulla misura standard della percentuale di parole corrette abbia evidenziato una differenza statisticamente significativa, non è stata rilevata una differenza significativa tra i due campioni quando non vengono considerati gli errori relativi alle vocali e all’uso di allofoni, dimostrando che i due test si comportano in modo simile nella ricerca delle semplificazioni fonetico-fonologiche relative alle consonanti, che attuano i bambini del campione, validando quindi l’efficacia del nuovo test. Il presente lavoro fornisce alcuni spunti importanti, in quanto, se spesso le abilità di percezione e di produzione vengono studiate separatamente, con questo progetto si tenta di mettere in relazione l’analisi di queste due capacità attraverso la ricerca di strumenti il più possibile confrontabili: il valore dei nuovi test di discriminazione e ripetizione di non parole sta proprio nel fatto che siano pensati per essere applicati insieme e permettere un confronto. Inoltre un altro punto forte della tesi riguarda l’uso di strumenti informatici come Praat, Phon e WebMouse, che, quando integrati, permettono una procedura di codifica e analisi relativamente rapide e automatiche.
Abilità fonetico-fonologiche dei bambini prescolari: uno studio sperimentale sulla relazione tra percezione e produzione linguistica
ROZZATO, ASIA
2023/2024
Abstract
INTRODUZIONE: Le abilità percettive e di produzione orale sono spesso trattate separatamente e le ricerche che le mettono in relazione tra loro sono scarse: il presente studio ha come obiettivo di lavoro proprio questo aspetto. Infatti, si inserisce all’interno di un progetto, nato ormai quasi 10 anni fa, che mira a testare le abilità fonetico-fonologiche in percezione e in produzione in campioni di bambini prescolari, a sviluppo tipico, normoudenti (in base allo screening audiometrico). METODI E MATERIALI: La valutazione di tali competenze avviene attraverso: 1. Prova di discriminazione uditiva di coppie di non-parole, ideata dal Dr. Claudio Zmarich e i suoi collaboratori; 2. Prova di ripetizione di non-parole, composta da stimoli tratti dal test di discriminazione precedentemente citato; 3. Prova di digit span (diretto e inverso), derivante dal test BVN 5-11. I bambini presi in esame sono 11 e appartengono alle fasce d’età 60-66 mesi e 66-72 mesi. I dati sono stati raccolti e analizzati tramite l’utilizzo di due ausili informatici (PRAAT e PHON) e saranno usati per analizzare se, e in che modo, le capacità fonologiche in produzione e in percezione sono correlate tra loro e la possibile influenza della memoria di lavoro a breve termine sulle due prove linguistiche. Inoltre, un obiettivo metodologico sarà costituito dalla verifica della validità del nuovo test in produzione eseguita attraverso il confronto con il test di ripetizione di non parole standardizzato di Piazzalunga. RISULTATI: Dai dati non è emersa alcuna correlazione lineare tra abilità percettive e di produzione; tuttavia, va considerato che il campione di riferimento è molto limitato, lo sviluppo delle due abilità non procede parallelamente e le prove utilizzate sono ancora in fase di validazione. Per quanto riguarda la memoria di lavoro a breve termine è emersa una relazione significativa esclusivamente tra la prova di digit span diretto e quella di discriminazione uditiva. I risultati della nuova prova di ripetizione di non parole sono stati confrontati con quelli emersi dal test di Piazzalunga: sebbene il confronto sulla misura standard della percentuale di parole corrette abbia evidenziato una differenza statisticamente significativa, non è stata rilevata una differenza significativa tra i due campioni quando non vengono considerati gli errori relativi alle vocali e all’uso di allofoni, dimostrando che i due test si comportano in modo simile nella ricerca delle semplificazioni fonetico-fonologiche relative alle consonanti, che attuano i bambini del campione, validando quindi l’efficacia del nuovo test. Il presente lavoro fornisce alcuni spunti importanti, in quanto, se spesso le abilità di percezione e di produzione vengono studiate separatamente, con questo progetto si tenta di mettere in relazione l’analisi di queste due capacità attraverso la ricerca di strumenti il più possibile confrontabili: il valore dei nuovi test di discriminazione e ripetizione di non parole sta proprio nel fatto che siano pensati per essere applicati insieme e permettere un confronto. Inoltre un altro punto forte della tesi riguarda l’uso di strumenti informatici come Praat, Phon e WebMouse, che, quando integrati, permettono una procedura di codifica e analisi relativamente rapide e automatiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/77734