I corsi d’acqua rappresentano un elemento fortemente soggetto a variazioni, soprattutto se caratterizzati da un fondo mobile. Essi vengono condizionati in particolar modo dai differenti eventi di piena, e questo, comporta la variazione delle unità morfologiche che vanno a costituire il sistema fluviale. Si riscontra, poi, una forte variabilità ed efficacia in determinate intensità di portate. In particolare, la portata che più incide nelle dinamiche del canale attivo, è quella che riempie da riva a riva il canale, ovvero la portata a piene rive. Le analisi svolte nel presente studio hanno l’obiettivo di definire le variazioni morfologiche che hanno interessato tre sottotratti del Fiume Piave tra il 2011 ed il 2023, nelle vicinanze della località di Nogarè (BL), in riferimento a due principali eventi caratterizzati da regimi con valori al di sopra della portata a piene rive. Il primo evento si è verificato nel novembre del 2014 ed il secondo nell’ottobre del 2018, in corrispondenza della tempesta Vaia. La prima analisi, si è svolta mediante fotointerpretazione multitemporale da ortofoto, con l’impiego del software ArcGIS Pro, con il quale è stata eseguita la digitalizzazione delle unità morfologiche considerate, ovvero: barre nude, barre vegetate, isole, canali bagnati e piane alluvionali. La digitalizzazione è stata svolta per tre diversi periodi, ovvero per il 2011, il 2015 ed il 2023; così da conoscere la configurazione morfologica di ogni sottotratto prima e dopo gli eventi del 2014 e del 2018. Grazie a questo procedimento, è stato possibile individuare quali variazioni sono state prevalenti, in base a cambiamenti della superficie occupata dalla singola unità morfologica, ed è stata fornita una visione generale delle dinamiche che si sono susseguite dopo gli eventi. La seconda tipologia di analisi, di tipo morfologico-topografica, è stata svolta con l’impiego del software GCD (Geomorphic Change Detection). Questo software, attraverso un’elaborazione di DEM (Digital Elevation Model) permette di ottenere un DoD (DEM of Difference), ovvero una differenza tra modelli digitali di periodi differenti. Sottraendo il modello più recente a quello più datato, si ottiene un terzo modello digitale nel quale vengono evidenziati i fenomeni di erosione e deposizione che si sono verificati. Per lo svolgimento di questa analisi sono stati presi in considerazione i DEM relativi al 2011 ed al 2023. Con questo metodo è possibile ottenere ed analizzare le variazioni complessive riscontrate tra i due periodi, evidenziando così i cambiamenti rispetto ad una situazione iniziale. È stato possibile poi, implementare l’analisi grazie ai differenti risultati numerici ottenuti, in particolare, sono stati analizzati i risultati volumetrici, areali e di quota all’interno dei sottotratti presi in esame. Infine, le due metodologie sono state integrate, sia per svolgere un confronto dei risultati ottenuti, che per comprendere in modo più preciso ed affidabile quanto accaduto all’interno dei sottotratti. Tali analisi permettono di meglio comprendere la dinamica dei corsi d’acqua a seguito di eventi ad elevata intensità, al fine di affrontare in maniera più adeguata eventuali criticità e favorire una gestione del corridoio fluviale più attento.
Variazioni morfologiche di medio periodo lungo un tratto del Fiume Piave (Nogarè, BL)
ZOCCOLETTO, LEONARDO
2023/2024
Abstract
I corsi d’acqua rappresentano un elemento fortemente soggetto a variazioni, soprattutto se caratterizzati da un fondo mobile. Essi vengono condizionati in particolar modo dai differenti eventi di piena, e questo, comporta la variazione delle unità morfologiche che vanno a costituire il sistema fluviale. Si riscontra, poi, una forte variabilità ed efficacia in determinate intensità di portate. In particolare, la portata che più incide nelle dinamiche del canale attivo, è quella che riempie da riva a riva il canale, ovvero la portata a piene rive. Le analisi svolte nel presente studio hanno l’obiettivo di definire le variazioni morfologiche che hanno interessato tre sottotratti del Fiume Piave tra il 2011 ed il 2023, nelle vicinanze della località di Nogarè (BL), in riferimento a due principali eventi caratterizzati da regimi con valori al di sopra della portata a piene rive. Il primo evento si è verificato nel novembre del 2014 ed il secondo nell’ottobre del 2018, in corrispondenza della tempesta Vaia. La prima analisi, si è svolta mediante fotointerpretazione multitemporale da ortofoto, con l’impiego del software ArcGIS Pro, con il quale è stata eseguita la digitalizzazione delle unità morfologiche considerate, ovvero: barre nude, barre vegetate, isole, canali bagnati e piane alluvionali. La digitalizzazione è stata svolta per tre diversi periodi, ovvero per il 2011, il 2015 ed il 2023; così da conoscere la configurazione morfologica di ogni sottotratto prima e dopo gli eventi del 2014 e del 2018. Grazie a questo procedimento, è stato possibile individuare quali variazioni sono state prevalenti, in base a cambiamenti della superficie occupata dalla singola unità morfologica, ed è stata fornita una visione generale delle dinamiche che si sono susseguite dopo gli eventi. La seconda tipologia di analisi, di tipo morfologico-topografica, è stata svolta con l’impiego del software GCD (Geomorphic Change Detection). Questo software, attraverso un’elaborazione di DEM (Digital Elevation Model) permette di ottenere un DoD (DEM of Difference), ovvero una differenza tra modelli digitali di periodi differenti. Sottraendo il modello più recente a quello più datato, si ottiene un terzo modello digitale nel quale vengono evidenziati i fenomeni di erosione e deposizione che si sono verificati. Per lo svolgimento di questa analisi sono stati presi in considerazione i DEM relativi al 2011 ed al 2023. Con questo metodo è possibile ottenere ed analizzare le variazioni complessive riscontrate tra i due periodi, evidenziando così i cambiamenti rispetto ad una situazione iniziale. È stato possibile poi, implementare l’analisi grazie ai differenti risultati numerici ottenuti, in particolare, sono stati analizzati i risultati volumetrici, areali e di quota all’interno dei sottotratti presi in esame. Infine, le due metodologie sono state integrate, sia per svolgere un confronto dei risultati ottenuti, che per comprendere in modo più preciso ed affidabile quanto accaduto all’interno dei sottotratti. Tali analisi permettono di meglio comprendere la dinamica dei corsi d’acqua a seguito di eventi ad elevata intensità, al fine di affrontare in maniera più adeguata eventuali criticità e favorire una gestione del corridoio fluviale più attento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/78032