La conoscenza del comportamento predatorio nel cane è un argomento che ancora presenta diversi interrogativi rimasti aperti. Avendo ben chiaro come lo studio del comportamento predatorio sia una tematica difficile da indagare data la complessità delle variabili che entrano in gioco e lo stretto legame che presenta con il contesto naturalistico in cui viene espresso, questa indagine si è posta l’obiettivo di approfondire la conoscenza di tale comportamento nella specie Canis lupus familiaris partendo dalla validazione della procedura utilizzata per poter successivamente approfondire tematiche quali il riconoscimento di una preda in video da parte dei cani e il ruolo della genetica e dell’esperienza ai fini dell’espressione del comportamento predatorio. Per questo studio sono stati reclutati 15 cani, tra cui cani di razze che hanno subito una selezione genetica per la caccia con e senza esperienza della stessa e un gruppo che invece non presenta alcuna genetica o esperienza di caccia. La procedura utilizzata prevede la somministrazione ai cani di due diverse prove, di cui una condizione di test e una di controllo. È stata valutata la comparsa o meno di alcuni comportamenti coerenti con aspetti legati al comportamento predatorio in risposta alla visione di uno stimolo visivo e olfattivo raffigurante una preda in video. La successiva codifica delle reazioni comportamentali dei cani ha permesso di validare la bontà del test utilizzato. È risultato inoltre che i cani mostrano un maggior interesse nei confronti della condizione di test rispetto al controllo, nonostante vi sia un generale calo di interesse nel ripetere la stessa tipologia di prova più volte. È emersa anche la capacità dei cani di crearsi un’aspettativa nei confronti della presentazione della seconda prova. Infine sembra corretto ipotizzare che l’esperienza della caccia incida maggiormente sull’espressione di alcuni comportamenti predatori.

Risposte comportamentali a prede in movimento in cani appartenenti a diversi gruppi di razze

GIRLANDA, GIULIA
2023/2024

Abstract

La conoscenza del comportamento predatorio nel cane è un argomento che ancora presenta diversi interrogativi rimasti aperti. Avendo ben chiaro come lo studio del comportamento predatorio sia una tematica difficile da indagare data la complessità delle variabili che entrano in gioco e lo stretto legame che presenta con il contesto naturalistico in cui viene espresso, questa indagine si è posta l’obiettivo di approfondire la conoscenza di tale comportamento nella specie Canis lupus familiaris partendo dalla validazione della procedura utilizzata per poter successivamente approfondire tematiche quali il riconoscimento di una preda in video da parte dei cani e il ruolo della genetica e dell’esperienza ai fini dell’espressione del comportamento predatorio. Per questo studio sono stati reclutati 15 cani, tra cui cani di razze che hanno subito una selezione genetica per la caccia con e senza esperienza della stessa e un gruppo che invece non presenta alcuna genetica o esperienza di caccia. La procedura utilizzata prevede la somministrazione ai cani di due diverse prove, di cui una condizione di test e una di controllo. È stata valutata la comparsa o meno di alcuni comportamenti coerenti con aspetti legati al comportamento predatorio in risposta alla visione di uno stimolo visivo e olfattivo raffigurante una preda in video. La successiva codifica delle reazioni comportamentali dei cani ha permesso di validare la bontà del test utilizzato. È risultato inoltre che i cani mostrano un maggior interesse nei confronti della condizione di test rispetto al controllo, nonostante vi sia un generale calo di interesse nel ripetere la stessa tipologia di prova più volte. È emersa anche la capacità dei cani di crearsi un’aspettativa nei confronti della presentazione della seconda prova. Infine sembra corretto ipotizzare che l’esperienza della caccia incida maggiormente sull’espressione di alcuni comportamenti predatori.
2023
Behavioral responses to moving prey in dogs belonging to different breed groups
comportamento
cani
preda
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/78239