Introduzione: L’encefalite in età pediatrica è una condizione clinica rara ma potenzialmente severa e costituisce un’entità eterogenea, caratterizzata da elementi clinici, strumentali e laboratoristici non univoci. La diagnosi di encefalite può costituire una sfida, in quanto numerose condizioni possono mimare un quadro di encefalite nel corso dell’infanzia. La diagnosi differenziale, quindi, è ampia e dovrebbe essere tempestiva: quanto più è precoce la diagnosi tanto più favorevole è la prognosi. Scopo: Lo scopo è quello di analizzare una popolazione di bambini con sospetto di encefalite e/o diagnosi di encefalite, con l’obiettivo di individuare sintomi/segni maggiormente predittivi di encefalite al momento della valutazione in urgenza. Materiali e metodi: Lo studio è di tipo osservazionale, retrospettivo, monocentrico. Sono stati inclusi nella casistica 86 pazienti, ricoverati presso l’U.O.C. di Pediatria dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso nel periodo compreso tra gennaio 2018 e settembre 2024. I bambini reclutati nello studio si presentavano all’attenzione medica con sospetto di encefalite all’esordio (per 77 pazienti) oppure con altro sospetto diagnostico ma ricevevano alla dimissione una diagnosi di encefalite (per 9 pazienti). Sono state raccolti dati anagrafici, clinici, laboratoristici e strumentali. Risultati: I bambini coinvolti nello studio sono stati suddivisi in quattro sottocategorie sulla base della diagnosi finale: 34 bambini (40,0%) hanno ricevuto diagnosi di encefalite; 5 bambini (5,9%) di screzio encefalitico; 14 bambini (16,5%) di sintomi neurologici in corso di infezione e 32 bambini (37,6%) “altra diagnosi”. L’analisi univariata ha dimostrato, nel confronto tra “encefalite” e “altra diagnosi”, un’associazione statisticamente significativa con encefalite per durata dell’alterazione dello stato di coscienza > 24 ore (OR 3.32), febbre (OR 5.5), leucocitosi nel liquor (OR 3.79) e RM patologica (OR 4.54). Inoltre, nel confronto tra “encefalite” e “sintomi neurologici in corso di infezione” sono risultati maggiormente associati alla prima la presenza di segni neurologici focali (OR 5.13), disturbi del movimento (OR 12.45), leucocitosi nel liquor (OR 17.50) e RM patologica (OR 5.24). Al contrario, la presenza di crisi e stato epilettico sembrerebbe maggiormente associata alla sottopopolazione di bambini con “sintomi neurologici in corso di infezione” rispetto ad encefalite. Conclusioni: L’encefalite presenta in età pediatrica numerose diagnosi differenziali e non sempre viene sospettata al momento della prima valutazione del bambino. I criteri diagnostici per encefalite sembrano avere buona sensibilità ma specificità non altrettanto elevata. Se i dati strumentali (esiti degli esami chimico-fisici del liquor e delle indagini neuroradiologiche) si confermano come criteri diagnostici rilevanti, il nostro studio fa emergere l’opportunità di una maggiore focalizzazione sui criteri clinici (segni neurologici focali e disturbi del movimento). È importante prestare attenzione anche al possibile esordio iperacuto di alterato stato mentale nell’encefalite. Perciò, è auspicabile la definizione di criteri diagnostici ulteriori, comprensivi di dati clinici più dettagliati, e potenzialmente applicabili ad un setting d’urgenza, per una diagnosi tempestiva di encefalite, preservando la prognosi del bambino.

"Encefalite in età pediatrica: una sfida diagnostica. Studio retrospettivo monocentrico"

MASOCCO, ENRICA
2023/2024

Abstract

Introduzione: L’encefalite in età pediatrica è una condizione clinica rara ma potenzialmente severa e costituisce un’entità eterogenea, caratterizzata da elementi clinici, strumentali e laboratoristici non univoci. La diagnosi di encefalite può costituire una sfida, in quanto numerose condizioni possono mimare un quadro di encefalite nel corso dell’infanzia. La diagnosi differenziale, quindi, è ampia e dovrebbe essere tempestiva: quanto più è precoce la diagnosi tanto più favorevole è la prognosi. Scopo: Lo scopo è quello di analizzare una popolazione di bambini con sospetto di encefalite e/o diagnosi di encefalite, con l’obiettivo di individuare sintomi/segni maggiormente predittivi di encefalite al momento della valutazione in urgenza. Materiali e metodi: Lo studio è di tipo osservazionale, retrospettivo, monocentrico. Sono stati inclusi nella casistica 86 pazienti, ricoverati presso l’U.O.C. di Pediatria dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso nel periodo compreso tra gennaio 2018 e settembre 2024. I bambini reclutati nello studio si presentavano all’attenzione medica con sospetto di encefalite all’esordio (per 77 pazienti) oppure con altro sospetto diagnostico ma ricevevano alla dimissione una diagnosi di encefalite (per 9 pazienti). Sono state raccolti dati anagrafici, clinici, laboratoristici e strumentali. Risultati: I bambini coinvolti nello studio sono stati suddivisi in quattro sottocategorie sulla base della diagnosi finale: 34 bambini (40,0%) hanno ricevuto diagnosi di encefalite; 5 bambini (5,9%) di screzio encefalitico; 14 bambini (16,5%) di sintomi neurologici in corso di infezione e 32 bambini (37,6%) “altra diagnosi”. L’analisi univariata ha dimostrato, nel confronto tra “encefalite” e “altra diagnosi”, un’associazione statisticamente significativa con encefalite per durata dell’alterazione dello stato di coscienza > 24 ore (OR 3.32), febbre (OR 5.5), leucocitosi nel liquor (OR 3.79) e RM patologica (OR 4.54). Inoltre, nel confronto tra “encefalite” e “sintomi neurologici in corso di infezione” sono risultati maggiormente associati alla prima la presenza di segni neurologici focali (OR 5.13), disturbi del movimento (OR 12.45), leucocitosi nel liquor (OR 17.50) e RM patologica (OR 5.24). Al contrario, la presenza di crisi e stato epilettico sembrerebbe maggiormente associata alla sottopopolazione di bambini con “sintomi neurologici in corso di infezione” rispetto ad encefalite. Conclusioni: L’encefalite presenta in età pediatrica numerose diagnosi differenziali e non sempre viene sospettata al momento della prima valutazione del bambino. I criteri diagnostici per encefalite sembrano avere buona sensibilità ma specificità non altrettanto elevata. Se i dati strumentali (esiti degli esami chimico-fisici del liquor e delle indagini neuroradiologiche) si confermano come criteri diagnostici rilevanti, il nostro studio fa emergere l’opportunità di una maggiore focalizzazione sui criteri clinici (segni neurologici focali e disturbi del movimento). È importante prestare attenzione anche al possibile esordio iperacuto di alterato stato mentale nell’encefalite. Perciò, è auspicabile la definizione di criteri diagnostici ulteriori, comprensivi di dati clinici più dettagliati, e potenzialmente applicabili ad un setting d’urgenza, per una diagnosi tempestiva di encefalite, preservando la prognosi del bambino.
2023
"Encephalitis in childhood: a diagnostic challenge. A single-center retrospective study"
encefalite
encefalopatia
criteri diagnostici
neuroimaging
puntura lombare
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/78611