Gli spazi nel cinema horror italiano contemporaneo

The paper aims to investigate the construction and organization of domestic space in Italian horror cinema through the analysis of six films released between 2014 and 2022. The selected works, chosen to represent a sample of the diverse ways in which domestic space—“the house,” whether a standalone dwelling or an apartment, inhabited, about to be inhabited, or abandoned—takes on a pivotal role, include Hungry Hearts (Saverio Costanzo, 2014), McBetter (Mattia de Pascali, 2018), The Nest (Roberto de Feo, 2019), Il Legame (Domenico Emanuele de Feudis, 2020), A Classic Horror Story (Roberto de Feo, Paolo Strippoli, 2021), and Pantafa (Emanuele Scaringi, 2022). What emerges is the configuration of an archetypal and polysemic space, capable of embodying profound ambivalence: from a safe refuge against external threats, it can transform into a claustrophobic and oppressive place, a labyrinth that traps the characters and takes on terrifying connotations. This duality makes it one of the most unsettling spaces, capable of destabilizing the apparent safety associated with the domestic sphere. Through visual solutions—such as endless corridors, suffocating geometries, and menacing shadows—the "house" becomes a powerful metaphor for deeply rooted fears, at times represented as a living entity, capable of observing, looming, and even threatening. The study begins with a brief overview of the origins of the horror genre, tracing its early manifestations in Gothic literature, its entry into the entertainment industry, and the distinctive features that define it narratively, stylistically, and visually. It also references the complex dynamics of hybridizations, with a nod to the most common ones. It then delves into the Italian context, with an exploration of those international cinematic landscapes deemed significant for the discussion. This includes references to films that have contributed to consolidating the house as a topos of the genre, fostering a dialogue between past and present. The final section is dedicated to the analysis of the selected films.

L’elaborato si propone di indagare la costruzione e l’organizzazione dello spazio domestico nel cinema horror italiano attraverso l’analisi di sei titoli realizzati tra il 2014 e il 2022. Le opere selezionate, scelte per rappresentare un campione delle diverse modalità in cui lo spazio domestico – “la casa”, sia essa l’abitazione indipendente o l’appartamento, abitata, in procinto di esserlo o disabitata – assume un ruolo nevralgico, includono Hungry Hearts (Saverio Costanzo, 2014), McBetter (Mattia de Pascali, 2018), The Nest (Roberto de Feo, 2019), Il Legame (Domenico Emanuele de Feudis, 2020), A Classic Horror Story (Roberto de Feo, Paolo Strippoli, 2021) e Pantafa (Emanuele Scaringi, 2022). Ciò che emerge è la configurazione di uno spazio archetipico e polisemico, capace di incarnare una profonda ambivalenza: da rifugio sicuro contro le minacce esterne, può mutarsi in un luogo claustrofobico e opprimente, un labirinto che intrappola i personaggi e si carica di valenze terrificanti. Questa duplicità ne fa uno degli spazi più inquietanti, capace di destabilizzare l’apparente sicurezza associata alla dimensione domestica. Grazie a soluzioni visive – come corridoi interminabili, geometrie soffocanti e ombre minacciose–, la “casa” si trasforma in una potente metafora delle paure più radicate, rappresentata talora come un’entità viva, capace di osservare, incombere e persino minacciare. Il percorso prende avvio da una breve panoramica sulla genesi del genere horror, ripercorrendo le sue prime manifestazioni nel gotico letterario, il suo ingresso nell'industria dell'intrattenimento, nonché i tratti distintivi che lo connotano sul piano narrativo, stilistico e visivo. Non manca un riferimento alla complessa dinamica delle ibridazioni, con un cenno alle più comuni. Si passa poi a un approfondimento sul contesto italiano con una incursione su quei panorami cinematografici internazionali sentiti come significativi per la trattazione. Sono qui inseriti riferimenti a film che hanno contribuito al consolidamento della casa come topos del genere, in un’ottica di dialogo tra passato e presente. L’ultima parte è dedicata all’analisi dei titoli selezionati.