Background of the study: Cardiac allograft vasculopathy (CAV) assessment post-heart transplantation (HT) typically relies on invasive coronary angiography (ICA). However, cardiac computed tomography angiography (CCTA) is emerging as a promising alternative due to its multiple potential benefits. Purpose: This study aims to evaluate the impact, in economic, safety and logistical terms, of a CCTA programme in CAV surveillance, in comparison to an ICA strategy. Methods: A retrospective single-center study was conducted between March 2021 and February 2023, involving adult HT patients who underwent either CCTA or ICA at the Padua University Hospital. The CCTA was performed in an outpatient setting while the ICA required hospitalization for at least one night. The impact in terms of safety was investigated by evaluating the amount of contrast medium used and the radiation exposure, calculating the effective dose according to the IRCP recommendations. The total economic burden was assessed, taking into consideration not only the specific surveillance procedure (CCTA or ICA), but also all the examinations and visits included in the follow-up programme (blood tests, chest X-ray, transthoracic echocardiography and cardiological consultation). Results: Among 260 patients undergoing CAV surveillance, 115 (44.2%) patients underwent CCTA, and 145 (55.8%) patients underwent ICA. The CCTA group showed incurred lower overall costs (€290 [€290-€295] vs. €2646 [€2642-€2646], p <0,0001) and shorter hospitalization times (9 [8-9] hours vs. 24 [11,5-30] hours, p < 0,0001) compared to the ICA group. In terms of safety, CCTA surveillance required significantly lower contrast volumes (60 [55-65] mL vs. 90 [66,2-120] mL, p < 0,0001) and lower effective doses (4,4 [3,4-6,3] mSv vs. 5,0 [3,3-7,5] mSv, p = 0,03). No complications related to the chosen follow-up strategy occurred and no statistically significant difference was found between the two groups in terms of major cardiovascular adverse events (MACE). Conclusion: CCTA emerges as a safe and cost-effective non-invasive alternative for CAV surveillance post-HT, outperforming ICA in terms of safety, logistical aspects, and economic burden.

Presupposti dello studio: La diagnostica della vasculopatia del cuore trapiantato (CAV) è basata tradizionalmente sull’angiografia coronarica (ICA). Tuttavia, la tomografia computerizzata cardiaca (CCTA) sta emergendo come un’alternativa promettente in virtù dei suoi molteplici potenziali vantaggi. Scopo: Il nostro studio mira a valutare l'impatto, in termini economici, di sicurezza e logistici, di un programma CCTA nella sorveglianza della CAV, in comparazione con una strategia ICA. Metodi: Uno studio retrospettivo monocentrico ha coinvolto pazienti adulti cardiotrapiantati sottoposti a CCTA o ICA tra marzo 2021 e febbraio 2023 presso l’Azienda Ospedaliera di Padova. La CCTA è stata eseguita in un regime di day hospital mentre l’ICA necessitava di almeno una notte di ricovero. Ne è stato indagato l’impatto in termini di sicurezza, valutando la quantità di mezzo di contrasto utilizzata e l’esposizione alle radiazioni, calcolando la dose efficace sulla base delle raccomandazioni IRCP. È stato altresì determinato l’onere economico complessivo per il SSN, considerando non solo la specifica procedura di sorveglianza (CCTA o ICA), ma anche tutti gli esami e le visite incluse nel programma di follow-up (esami del sangue, radiografia del torace, ecocardiografia transtoracica e consulto cardiologico). Risultati: Tra i 260 pazienti sorvegliati per la CAV, 115 (44,2%) sono stati sottoposti a CCTA e 145 (55,8%) ad ICA. Il gruppo valutato tramite cardio-TC ha mostrato costi sostenuti complessivi inferiori (€290 [€290-€295] vs. €2646 [€2642-€2646], p <0,0001) e tempi di ospedalizzazione più brevi (9 [8-9] ore vs. 24 [11,5-30] ore, p < 0,0001) rispetto al gruppo monitorato con l’angiografia coronarica. In termini di sicurezza, la sorveglianza mediante CCTA ha richiesto volumi di mezzo di contrasto significativamente più bassi (60 [55-65] mL vs. 90 [66,2-120] mL, p < 0,0001) e dosi efficaci di radiazioni inferiori (4,4 [3,4-6,3] mSv vs. 5,0 [3,3-7,5] mSv, p = 0,03). Non si sono verificate complicanze legate alla strategia di follow-up scelta e non è stata riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi in termini di eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE). Conclusione: Dallo studio emerge che la CCTA rappresenta un’alternativa non invasiva sicura ed economica per la sorveglianza della CAV post-trapianto cardiaco, superando l’ICA in termini di sicurezza, aspetti logistico-organizzativi e risorse economiche impiegate.

Ridefinizione delle strategie di sorveglianza della CAV: i vantaggi della cardio-TC rispetto all'angiografia coronarica

MILANI, SABRINA
2023/2024

Abstract

Background of the study: Cardiac allograft vasculopathy (CAV) assessment post-heart transplantation (HT) typically relies on invasive coronary angiography (ICA). However, cardiac computed tomography angiography (CCTA) is emerging as a promising alternative due to its multiple potential benefits. Purpose: This study aims to evaluate the impact, in economic, safety and logistical terms, of a CCTA programme in CAV surveillance, in comparison to an ICA strategy. Methods: A retrospective single-center study was conducted between March 2021 and February 2023, involving adult HT patients who underwent either CCTA or ICA at the Padua University Hospital. The CCTA was performed in an outpatient setting while the ICA required hospitalization for at least one night. The impact in terms of safety was investigated by evaluating the amount of contrast medium used and the radiation exposure, calculating the effective dose according to the IRCP recommendations. The total economic burden was assessed, taking into consideration not only the specific surveillance procedure (CCTA or ICA), but also all the examinations and visits included in the follow-up programme (blood tests, chest X-ray, transthoracic echocardiography and cardiological consultation). Results: Among 260 patients undergoing CAV surveillance, 115 (44.2%) patients underwent CCTA, and 145 (55.8%) patients underwent ICA. The CCTA group showed incurred lower overall costs (€290 [€290-€295] vs. €2646 [€2642-€2646], p <0,0001) and shorter hospitalization times (9 [8-9] hours vs. 24 [11,5-30] hours, p < 0,0001) compared to the ICA group. In terms of safety, CCTA surveillance required significantly lower contrast volumes (60 [55-65] mL vs. 90 [66,2-120] mL, p < 0,0001) and lower effective doses (4,4 [3,4-6,3] mSv vs. 5,0 [3,3-7,5] mSv, p = 0,03). No complications related to the chosen follow-up strategy occurred and no statistically significant difference was found between the two groups in terms of major cardiovascular adverse events (MACE). Conclusion: CCTA emerges as a safe and cost-effective non-invasive alternative for CAV surveillance post-HT, outperforming ICA in terms of safety, logistical aspects, and economic burden.
2023
Redefining CAV surveillance strategies: Benefits of CCTA vs. ICA
Presupposti dello studio: La diagnostica della vasculopatia del cuore trapiantato (CAV) è basata tradizionalmente sull’angiografia coronarica (ICA). Tuttavia, la tomografia computerizzata cardiaca (CCTA) sta emergendo come un’alternativa promettente in virtù dei suoi molteplici potenziali vantaggi. Scopo: Il nostro studio mira a valutare l'impatto, in termini economici, di sicurezza e logistici, di un programma CCTA nella sorveglianza della CAV, in comparazione con una strategia ICA. Metodi: Uno studio retrospettivo monocentrico ha coinvolto pazienti adulti cardiotrapiantati sottoposti a CCTA o ICA tra marzo 2021 e febbraio 2023 presso l’Azienda Ospedaliera di Padova. La CCTA è stata eseguita in un regime di day hospital mentre l’ICA necessitava di almeno una notte di ricovero. Ne è stato indagato l’impatto in termini di sicurezza, valutando la quantità di mezzo di contrasto utilizzata e l’esposizione alle radiazioni, calcolando la dose efficace sulla base delle raccomandazioni IRCP. È stato altresì determinato l’onere economico complessivo per il SSN, considerando non solo la specifica procedura di sorveglianza (CCTA o ICA), ma anche tutti gli esami e le visite incluse nel programma di follow-up (esami del sangue, radiografia del torace, ecocardiografia transtoracica e consulto cardiologico). Risultati: Tra i 260 pazienti sorvegliati per la CAV, 115 (44,2%) sono stati sottoposti a CCTA e 145 (55,8%) ad ICA. Il gruppo valutato tramite cardio-TC ha mostrato costi sostenuti complessivi inferiori (€290 [€290-€295] vs. €2646 [€2642-€2646], p <0,0001) e tempi di ospedalizzazione più brevi (9 [8-9] ore vs. 24 [11,5-30] ore, p < 0,0001) rispetto al gruppo monitorato con l’angiografia coronarica. In termini di sicurezza, la sorveglianza mediante CCTA ha richiesto volumi di mezzo di contrasto significativamente più bassi (60 [55-65] mL vs. 90 [66,2-120] mL, p < 0,0001) e dosi efficaci di radiazioni inferiori (4,4 [3,4-6,3] mSv vs. 5,0 [3,3-7,5] mSv, p = 0,03). Non si sono verificate complicanze legate alla strategia di follow-up scelta e non è stata riscontrata alcuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi in termini di eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE). Conclusione: Dallo studio emerge che la CCTA rappresenta un’alternativa non invasiva sicura ed economica per la sorveglianza della CAV post-trapianto cardiaco, superando l’ICA in termini di sicurezza, aspetti logistico-organizzativi e risorse economiche impiegate.
cardio-TC
ICA
CAV
coronarografia
CCTA
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