Cum iam recepto maenas insanit deo (Sen. Med. 383): elementi dionisiaci in Arianna e Medea nelle opere di Catullo, Ovidio e Seneca

The aim of this thesis is to grasp, analyse and understand in what forms the figure of Dionysus acts and how incisive it is in the works of Catullus, Ovid and Seneca that feature Ariadne and Medea. The first chapter sets out to examine how Ariadne is a figure in whom the influence of Dionysus is manifested in a positive and festive manner, as a symbol of joyful transformation, examining the ἔκϕρασις of Catullus's LXIV carme and the Ovidian Ariadne in epist. 10, ars 1, met. 8 and fast. 3. The second chapter investigates how Medea, although not directly linked to Dionysus, reflects in her behaviour the darker and more terrible traits of the god, in particular her connection to pain, revenge and magic, in epist . 12 and met. 7, examples of Medea outside the tragic genre, and in Seneca's tragedy Medea.

L’obiettivo di questa tesi è cogliere, analizzare e comprendere in che forme agisca e quanto sia incisiva la figura di Dioniso nelle opere di Catullo, Ovidio e Seneca che hanno come protagoniste Arianna e Medea. Il primo capitolo si propone di esaminare come Arianna sia una figura in cui l'influenza di Dioniso si manifesta in modo positivo e festoso, come un simbolo di trasformazione gioiosa, prendendo in esame l’ἔκϕρασις del carme LXIV di Catullo e le Arianne ovidiane in epist. 10, ars 1, met. 8 e fast. 3. Il secondo capitolo indaga come Medea, pur non essendo direttamente legata a Dioniso, rifletta nel suo comportamento i tratti più oscuri e terribili del dio, in particolare la sua connessione con il dolore, la vendetta e la magia, in epist. 12 e di met. 7, esempi di Medea fuori dal genere tragico, e nella tragedia Medea di Seneca.