Disorientamenti. Gianni Celati, Wim Wenders e il soggetto disambientato

The thesis analyzes the perception of reality and subjectivity in a journey between narrative and cinema. In a constantly shifting world marked by abuses, individuals must give a face to their existence, often seeking to fill an existential void. However, reconnecting with one's subjectivity can also occur through a loss of control, as demonstrated by the tragic story of the Unknown Woman of the Seine, whose plaster cast becomes an icon of inner peace despite the anonymity of her history. The characters of Gianni Celati, from Giovanni del Lunario del Paradiso to Alice in Alice Disambientata, embody existential incompatibility and a split between physical and mental perception, generating a desire to escape from the instability of the world. Similar themes are found in Wim Wenders' Trilogy of Movement (1973-1976), where protagonists face events that undermine their connection to reality, expressing disorientation and uncertainty regarding their social roles. The core of the thesis is the analysis of a lost, blurred identity with increasingly indistinct boundaries that unites human fragility with the mysterious dimension of emptiness and death.

La tesi analizza la percezione della realtà e della soggettività in un viaggio tra narrativa e cinema. In un mondo in costante movimento e segnato da soprusi, l'individuo deve dare un volto alla propria esistenza, spesso cercando di colmare un vuoto esistenziale. Tuttavia, riconnettersi alla propria soggettività può avvenire anche attraverso la perdita di controllo, come dimostra la tragica vicenda della Sconosciuta della Senna, il cui calco in gesso diventa un'icona di pace interiore nonostante l'anonimato della sua storia. I personaggi di Gianni Celati, da Giovanni del Lunario del Paradiso a Alice di Alice Disambientata, incarnano un'incompatibilità esistenziale e una scissione tra percezione fisica e mentale, generando un desiderio di fuga dall'instabilità del mondo. Simili tematiche si ritrovano nella Trilogia del movimento (1973-1976) di Wim Wenders, dove i protagonisti affrontano eventi che minano il loro legame con la realtà, esprimendo spaesamento ed incertezza riguardo il proprio ruolo sociale. Il fulcro della tesi è l'analisi di un'identità perduta, sfocata e dai confini sempre più indistinti che unisce la fragilità umana con la misteriosa dimensione del vuoto e della morte.