Dissenso e psichiatria: la narrativa di Valerij Jakovlevič Tarsis contro il regime sovietico

Valerij Jakovlevič Tarsis is a significant writer known for his position as a political dissident who stood up against the Soviet regime by publishing the novel The Bluebottle abroad. The novel addresses the conditions of the intelligentsia in the USSR. Tarsis paid for his work with his confinement in the psychiatric hospital Kaščenko in Moscow. His later novel, Ward 7, accurately depicts the living conditions of patients in these “special” hospitals and was inspired by the author’s own experiences, as well as by the use of psychiatry as a tool of social control by Soviet officials. Those who fought for their individual rights in this oppressive and liberticidal state were often incarcerated in psychiatric facilities. Furthermore, Valerij Jakovlevič mentioned the living conditions of the Soviet population under the communist regime. The first section provides an overview of the history of psychiatry and the practices and methods employed by medical personnel in these special hospitals, as well as the position of the World Psychiatric Association on the political misuse of psychiatry in the Soviet Union. In the second section of the dissertation, the themes explored in Ward 7 are examined, alongside Tarsis's biography. Finally, the last part of the dissertation focuses on a comparison between Tarsis's novel and Anton Čechov's short story Ward No. 6.

Valerij Jakovlevič Tarsis è uno scrittore noto per la sua posizione di dissidente politico, che sfidò il regime sovietico pubblicando all'estero il romanzo La mosca azzurra. Il suo obiettivo era rappresentare satiricamente le condizioni degli intellettuali nell'URSS, un gesto che gli costò otto mesi di internamento nell'ospedale psichiatrico Kaščenko di Mosca. Da questa esperienza nacque il romanzo Corsia 7, in cui Tarsis descrive dettagliatamente l'uso della psichiatria come strumento di controllo sociale da parte delle autorità sovietiche. Era comune internare chi osava difendere le proprie libertà individuali in uno stato oppressivo e liberticida. Inoltre, l'autore, nel romanzo, accenna anche alle condizioni di vita della popolazione nell’Unione Sovietica. La prima parte della dissertazione è dedicata a illustrare la storia della psichiatria, le pratiche e i metodi utilizzati dal personale medico in questi istituti durante l’epoca sovietica, oltre alla posizione dell'Associazione Mondiale degli Psichiatri riguardo all'uso politico della psichiatria da parte dell'Unione Sovietica. Nella seconda parte, vengono esplorate le tematiche dell'opera di Valerij Jakovlevič, con la presentazione della sua biografia e un'accurata analisi del romanzo Corsia 7. Infine, la terza parte della tesi si concentra sul confronto tra il romanzo di Tarsis e il racconto Corsia n.6 di Anton Čechov.