"Non est turpe cum re mutare consilium". Le vie dell'etica nel pensiero di Seneca

Il presente lavoro di tesi si propone di indagare, attraverso l’analisi dell’opera morale di Seneca, il rapporto tra due tendenze fondamentali dell’etica antica: l’ottimismo finalistico che caratterizza molte scuole filosofiche, come ad esempio lo stoicismo, e il pessimismo tragico che permea la produzione poetica e influenza anche scuole di pensiero come quella sofistica e quella scettica. Dallo studio dell’etica senecana, in particolare dal "De tranquillitate animi" e dal "De providentia", emergono tre possibili vie dell’etica: il sentiero rassicurante dello stoicismo ortodosso, la via del compromesso che viene efficacemente espressa da Seneca stesso in "De Beneficiis" 4, 38, 2: «Non est turpe cum re mutare consilium», e, infine, la spinta inquieta del sentire tragico. È però all’interno del "De tranquillate animi" che questa ricerca di un equilibrio tra la coerenza assoluta dell’ortodossia stoica e il relativismo che caratterizza invece la sofistica e lo scetticismo sembra trovare la sua principale espressione.