Risulta essere di crescente interesse nel mondo accademico delle facoltà STEM l’attenzione volta ai progressi nello sviluppo di nuove modalità didattiche che possano integrarsi alla più nota e utilizzata metodologia di didattica strettamente frontale. Sebbene possano essere coinvolte un più ampio spettro di facoltà scientifiche, ai fini di questa analisi si focalizza l'attenzione sul corso didattico di ecologia. La valutazione critica degli sforzi volti a proporre un ambiente didattico più interattivo e dinamico si inserisce nel più ampio quadro generale di analisi dell’ambiente accademico stesso e della necessità di renderlo più inclusivo e privo di barriere socio-emotive che possano marginalizzare alcuni gruppi di studenti minoritari o rendere inefficace l’azione di tutoraggio e la leadership esercitata sugli studenti durante il loro corso di studi. Vengono quindi analizzate delle linee guida generali per colmare le possibili lacune didattiche nell’ecologia e per rendere l’esperienza accademica il più positiva possibile non solo in termini di successo accademico ma anche di successo post-laurea. In questo quadro si inserisce l’analisi di più metodi didattici nuovi per l'insegnamento dell'ecologia che, sebbene con applicazioni diverse, concorrono all’obiettivo comune di rendere l’esperienza della didattica dell’ecologia il più pratica e interattiva possibile. Si focalizza l'attenzione perciò sull'importanza di aumentare le attività pratiche e inserire attivamente gli studenti nei progetti di ricerca dei loro insegnanti dimostrando che un coinvolgimento diretto influenza positivamente l'esperienza accademica degli studenti non ancora laureati. Avendo mostrato che le ricerche condotte dagli studenti non sono particolarmente più soggette ad errori sistematici di raccolta e analisi dei dati rispetto a quelle condotte da ricercatori, si propone la possibilità di integrare i corsi di ecologia con esperienze dirette sul campo prendendo come esempio il lavoro sul monitoraggio nazionale del lupo condotto da ISPRA che si è avvalso dell'aiuto di volontari che non avevano necessariamente una preparazione scientifica in ambito ecologico. Debitamente formati con dei corsi e guidati poi nella raccolta dei campioni in loco, questi volontari sono stati essenziali per il completamento del progetto.
La didattica dell'ecologia: nuove proposte metodologiche per un approccio interattivo dell'insegnamento
MANIERO, GIOVANNA
2023/2024
Abstract
Risulta essere di crescente interesse nel mondo accademico delle facoltà STEM l’attenzione volta ai progressi nello sviluppo di nuove modalità didattiche che possano integrarsi alla più nota e utilizzata metodologia di didattica strettamente frontale. Sebbene possano essere coinvolte un più ampio spettro di facoltà scientifiche, ai fini di questa analisi si focalizza l'attenzione sul corso didattico di ecologia. La valutazione critica degli sforzi volti a proporre un ambiente didattico più interattivo e dinamico si inserisce nel più ampio quadro generale di analisi dell’ambiente accademico stesso e della necessità di renderlo più inclusivo e privo di barriere socio-emotive che possano marginalizzare alcuni gruppi di studenti minoritari o rendere inefficace l’azione di tutoraggio e la leadership esercitata sugli studenti durante il loro corso di studi. Vengono quindi analizzate delle linee guida generali per colmare le possibili lacune didattiche nell’ecologia e per rendere l’esperienza accademica il più positiva possibile non solo in termini di successo accademico ma anche di successo post-laurea. In questo quadro si inserisce l’analisi di più metodi didattici nuovi per l'insegnamento dell'ecologia che, sebbene con applicazioni diverse, concorrono all’obiettivo comune di rendere l’esperienza della didattica dell’ecologia il più pratica e interattiva possibile. Si focalizza l'attenzione perciò sull'importanza di aumentare le attività pratiche e inserire attivamente gli studenti nei progetti di ricerca dei loro insegnanti dimostrando che un coinvolgimento diretto influenza positivamente l'esperienza accademica degli studenti non ancora laureati. Avendo mostrato che le ricerche condotte dagli studenti non sono particolarmente più soggette ad errori sistematici di raccolta e analisi dei dati rispetto a quelle condotte da ricercatori, si propone la possibilità di integrare i corsi di ecologia con esperienze dirette sul campo prendendo come esempio il lavoro sul monitoraggio nazionale del lupo condotto da ISPRA che si è avvalso dell'aiuto di volontari che non avevano necessariamente una preparazione scientifica in ambito ecologico. Debitamente formati con dei corsi e guidati poi nella raccolta dei campioni in loco, questi volontari sono stati essenziali per il completamento del progetto.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/79670