Una delle ragioni che mi ha portato verso lo studio delle scienze umane è un fenomeno che mi ha più volte affascinato: la “relativizzazione” dei fatti, di come avvenimenti o notizie possano cambiare completamente significato ed effetto in base a come vengono dette, da chi, o a quali persone. Ho sempre trovato di grande interesse provare a guardare le notizie dal punto di vista di tutte le parti coinvolte, per vedere cosa viene detto e come ai rispettivi target audience, e come una singola possibile verità possa veder cambiata la propria natura per far modo che si adatti a tutte le parti coinvolte, o come notizie razionalmente difficili da credere possano venir accolte senza alcun dubbio per il semplice motivo che è esattamente quello che volevamo sentirci dire. Durante il corso di sociologia della politica ho avuto occasione di leggere il testo “Bubble Democracy: la fine del pubblico e la nuova polarizzazione”, il testo si soffermava più volte su come algoritmi e notizie mirate potessero influenzare le elezioni, e, per estensione, la politica; tuttavia, essendo stato pubblicato nel 2020 non ha potuto trattare di un nuovo strumento che, per quanto esista da prima della sua pubblicazione, ha avuto una notevole impennata di utilizzo e popolarità quotidiana solo negli ultimi due anni: l’intelligenza artificiale. Ho quindi deciso di tentare io di studiare la questione e provare a fornire un’analisi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella comunicazione politica, osservandone la diffusione ed ipotizzandone i possibili futuri risultati.
Sviluppo e risultati dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella comunicazione politica
MASON, GIORGIO
2023/2024
Abstract
Una delle ragioni che mi ha portato verso lo studio delle scienze umane è un fenomeno che mi ha più volte affascinato: la “relativizzazione” dei fatti, di come avvenimenti o notizie possano cambiare completamente significato ed effetto in base a come vengono dette, da chi, o a quali persone. Ho sempre trovato di grande interesse provare a guardare le notizie dal punto di vista di tutte le parti coinvolte, per vedere cosa viene detto e come ai rispettivi target audience, e come una singola possibile verità possa veder cambiata la propria natura per far modo che si adatti a tutte le parti coinvolte, o come notizie razionalmente difficili da credere possano venir accolte senza alcun dubbio per il semplice motivo che è esattamente quello che volevamo sentirci dire. Durante il corso di sociologia della politica ho avuto occasione di leggere il testo “Bubble Democracy: la fine del pubblico e la nuova polarizzazione”, il testo si soffermava più volte su come algoritmi e notizie mirate potessero influenzare le elezioni, e, per estensione, la politica; tuttavia, essendo stato pubblicato nel 2020 non ha potuto trattare di un nuovo strumento che, per quanto esista da prima della sua pubblicazione, ha avuto una notevole impennata di utilizzo e popolarità quotidiana solo negli ultimi due anni: l’intelligenza artificiale. Ho quindi deciso di tentare io di studiare la questione e provare a fornire un’analisi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella comunicazione politica, osservandone la diffusione ed ipotizzandone i possibili futuri risultati.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/80048