In questo progetto di tesi è stato approfondito il meccanismo d’azione di quattro complessi naftalimmido-ditiocarbammici, due contenenti Au(III) e due Pt(II). Di tutti i complessi è stata confermata e ampliata l’analisi dell’attività antiproliferativa su linee cellulari tumorali umane e su cellule non tumorigeniche. In particolare, a partire dai risultati ottenuti dai saggi di citotossicità per i due complessi biologicamente più interessanti, si è indagato il meccanismo d'azione responsabile dell’attività antiproliferativa cercando di individuare i possibili bersagli intracellulari. In primo luogo, si è esaminata la capacità di indurre la formazione a breve termine di specie reattive dell'ossigeno. Parallelamente si è verificato un possibile effetto a carico dei diversi organelli citoplasmatici: nucleo, mitocondri e lisosomi. In particolare, mediante analisi citofluorimetriche si è misurato l’effetto sul ciclo cellulare, sul potenziale elettrochimico transmembrana mitocondriale e, mediante microscopia confocale, sullo stato lisosomiale. Tutti gli esperimenti sono stati condotti nelle medesime condizioni sperimentali per le quali si era verificata la citotossicità, con lo scopo di individuare un possibile evento causale. Infine, le proprietà di autofluorescenza che caratterizzano il complesso di Au(III) che ha dimostrato la maggiore attività antiproliferativa, hanno consentito di confermarne un accumulo intracellulare, tempo e concentrazione dipendente, mediante microscopia a epifluorescenza.
Studio del meccanismo d'azione di complessi naftalimmido-ditiocarbammici di Au(III) e Pt(II) ad attività antiproliferativa
SCAPIN, SARA
2023/2024
Abstract
In questo progetto di tesi è stato approfondito il meccanismo d’azione di quattro complessi naftalimmido-ditiocarbammici, due contenenti Au(III) e due Pt(II). Di tutti i complessi è stata confermata e ampliata l’analisi dell’attività antiproliferativa su linee cellulari tumorali umane e su cellule non tumorigeniche. In particolare, a partire dai risultati ottenuti dai saggi di citotossicità per i due complessi biologicamente più interessanti, si è indagato il meccanismo d'azione responsabile dell’attività antiproliferativa cercando di individuare i possibili bersagli intracellulari. In primo luogo, si è esaminata la capacità di indurre la formazione a breve termine di specie reattive dell'ossigeno. Parallelamente si è verificato un possibile effetto a carico dei diversi organelli citoplasmatici: nucleo, mitocondri e lisosomi. In particolare, mediante analisi citofluorimetriche si è misurato l’effetto sul ciclo cellulare, sul potenziale elettrochimico transmembrana mitocondriale e, mediante microscopia confocale, sullo stato lisosomiale. Tutti gli esperimenti sono stati condotti nelle medesime condizioni sperimentali per le quali si era verificata la citotossicità, con lo scopo di individuare un possibile evento causale. Infine, le proprietà di autofluorescenza che caratterizzano il complesso di Au(III) che ha dimostrato la maggiore attività antiproliferativa, hanno consentito di confermarne un accumulo intracellulare, tempo e concentrazione dipendente, mediante microscopia a epifluorescenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/80637