La steatosi epatica (Steatotic liver disease, SLD) è un ampio spettro di condizioni caratterizzate dall'accumulo di lipidi nel parenchima epatico strettamente correlate a sindrome metabolica e la loro incidenza è in rapida crescita a causa di stili di vita sempre meno salutari. La progressione della malattia può essere significativa: la steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD, metabolic dysfunction associated steatotic liver disease) può progredire verso la MASH (metabolic dysfunction-associated steatohepatitis), forma più grave di steatosi epatica. L'effetto benefico del Silybum marianum, sulle patologie epatiche è noto da tempo. I suoi frutti contengono flavonolignani dotati di un potente effetto antinfiammatorio, meccanismo essenziale per contrastare la progressione di queste malattie. Tuttavia, la maggior parte degli studi condotti finora si è basata sull'uso di estratti ottenuti mediante tecniche estrattive tradizionali che prevedono l'impiego di solventi, i quali presentano significative problematiche di smaltimento e impatto ambientale. Per questo la ricerca sta esplorando metodi alternativi che siano più sostenibili. In particolare, stanno assumendo sempre maggiore rilevanza i processi estrattivi privi di solventi, che non lasciano residui e sono a basso, se non nullo, impatto ambientale. Tra queste tecniche emergenti, l'estrazione con fluidi supercritici si sta distinguendo come una delle più promettenti. Essa utilizza l'anidride carbonica a pressioni e temperature vicine al suo punto critico e consente di ottenere proprietà fisico-chimiche ottimali per l'isolamento dei composti desiderati dalle matrici vegetali. Il risultato è un processo di estrazione efficace che riduce significativamente l'impatto ambientale della produzione degli estratti e rappresenta un importante passo avanti verso metodi di produzione più sostenibili nel campo degli estratti naturali. L'obiettivo di questo progetto di tesi è stato valutare in vitro l'effetto sulla steatosi epatica di un estratto di Cardo mariano ottenuto tramite estrazione in CO2 supercritica. Per questo, è stato allestito un modello cellulare di steatosi epatica utilizzando la linea cellulare HepG2, in cui le cellule sono state trattate per 24h con una miscela di acidi grassi (palmitico e oleico). Questo trattamento ha permesso di simulare l'up-take dei trigliceridi negli epatociti tipico della steatosi. Per valutare l'effetto antisteatotico, le cellule sono state trattate con la miscela di acidi grassi e con l'estratto di Cardo o con la silibina pura, suo principale componente bioattivo L'eccesso di lipidi è stato valutato mediante successiva marcatura con Bodipy dei lipid droplets e analisi con microscopia confocale. Al fine di scegliere le concentrazioni dei due campioni da saggiare, è stato prima fatto un saggio di vitalità cellulare. Esso ha evidenziato fino a quale concentrazione i composti non intaccavano la vitalità cellulare, e hanno evidenziato le concentrazioni che permettono un effetto positivo di riduzione dell'accumulo di lipidi intracellulari nelle cellule HepG2 steatotiche. In particolare, l'effetto risulta più marcato per l'estratto di Silybum marianum rispetto a quello osservato per la silibina pura. In conclusione, l'estratto di Cardo mariano saggiato ottenuto con estrazione in CO2 supercritica, ha mostrato effetto positivo sul modello sperimentale analizzato, superiore a quello della silibina stessa, suggerendo la presenza di altri composti attivi con proprietà antisteatotiche.
Studio dell'efficacia di un estratto di Silybum marianum (L.) Gaertn in un modello cellulare di steatosi epatica
EBRINI, FRANCESCA
2023/2024
Abstract
La steatosi epatica (Steatotic liver disease, SLD) è un ampio spettro di condizioni caratterizzate dall'accumulo di lipidi nel parenchima epatico strettamente correlate a sindrome metabolica e la loro incidenza è in rapida crescita a causa di stili di vita sempre meno salutari. La progressione della malattia può essere significativa: la steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD, metabolic dysfunction associated steatotic liver disease) può progredire verso la MASH (metabolic dysfunction-associated steatohepatitis), forma più grave di steatosi epatica. L'effetto benefico del Silybum marianum, sulle patologie epatiche è noto da tempo. I suoi frutti contengono flavonolignani dotati di un potente effetto antinfiammatorio, meccanismo essenziale per contrastare la progressione di queste malattie. Tuttavia, la maggior parte degli studi condotti finora si è basata sull'uso di estratti ottenuti mediante tecniche estrattive tradizionali che prevedono l'impiego di solventi, i quali presentano significative problematiche di smaltimento e impatto ambientale. Per questo la ricerca sta esplorando metodi alternativi che siano più sostenibili. In particolare, stanno assumendo sempre maggiore rilevanza i processi estrattivi privi di solventi, che non lasciano residui e sono a basso, se non nullo, impatto ambientale. Tra queste tecniche emergenti, l'estrazione con fluidi supercritici si sta distinguendo come una delle più promettenti. Essa utilizza l'anidride carbonica a pressioni e temperature vicine al suo punto critico e consente di ottenere proprietà fisico-chimiche ottimali per l'isolamento dei composti desiderati dalle matrici vegetali. Il risultato è un processo di estrazione efficace che riduce significativamente l'impatto ambientale della produzione degli estratti e rappresenta un importante passo avanti verso metodi di produzione più sostenibili nel campo degli estratti naturali. L'obiettivo di questo progetto di tesi è stato valutare in vitro l'effetto sulla steatosi epatica di un estratto di Cardo mariano ottenuto tramite estrazione in CO2 supercritica. Per questo, è stato allestito un modello cellulare di steatosi epatica utilizzando la linea cellulare HepG2, in cui le cellule sono state trattate per 24h con una miscela di acidi grassi (palmitico e oleico). Questo trattamento ha permesso di simulare l'up-take dei trigliceridi negli epatociti tipico della steatosi. Per valutare l'effetto antisteatotico, le cellule sono state trattate con la miscela di acidi grassi e con l'estratto di Cardo o con la silibina pura, suo principale componente bioattivo L'eccesso di lipidi è stato valutato mediante successiva marcatura con Bodipy dei lipid droplets e analisi con microscopia confocale. Al fine di scegliere le concentrazioni dei due campioni da saggiare, è stato prima fatto un saggio di vitalità cellulare. Esso ha evidenziato fino a quale concentrazione i composti non intaccavano la vitalità cellulare, e hanno evidenziato le concentrazioni che permettono un effetto positivo di riduzione dell'accumulo di lipidi intracellulari nelle cellule HepG2 steatotiche. In particolare, l'effetto risulta più marcato per l'estratto di Silybum marianum rispetto a quello osservato per la silibina pura. In conclusione, l'estratto di Cardo mariano saggiato ottenuto con estrazione in CO2 supercritica, ha mostrato effetto positivo sul modello sperimentale analizzato, superiore a quello della silibina stessa, suggerendo la presenza di altri composti attivi con proprietà antisteatotiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/80679