All’inizio del 2023, l’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) ha stimato che verranno diagnosticati in Italia circa 395.000 nuovi casi di tumore maligno, mentre i dati dell’istituto nazionale di statistica (ISTAT) indicano per il 2021 (ultimo anno disponibile) 174.511 decessi attribuibili a tumore. Questi “numeri dell’oncologia” dimostrano che nonostante i profondi cambiamenti avvenuti nell’ultimo decennio e gli straordinari successi della ricerca, i tumori sono ancora oggi la seconda causa di morte (29%) dopo le malattie cardiovascolari (37%). Oggi nel panorama delle terapie oncologiche troviamo la terapia chirurgica, la chemioterapia, la radioterapia, e altri farmaci nuovi, come gli immunoterapici. In questo contesto le piante medicinali svolgono un ruolo non di secondaria importanza: numerosi farmaci, ben studiati, efficaci ed oggi utilizzati nella terapia antitumorale, provengono proprio dal mondo vegetale. Questo elaborato si sofferma sul ruolo chiave della fitoterapia, non tanto nella cura del tumore, ma di quello che sta attorno ad esso, cioè il paziente oncologico. Spesso quest’ultimo ha subito uno o più interventi chirurgici, è in chemioterapia o sta facendo cicli di radioterapia. Avere quindi erbe medicinali in grado di risolvere o ridurre alcuni disturbi correlati ai trattamenti citotossici, chemioterapici o radianti, può essere importante, non solo per ridurre il numero di farmaci da assumere, ma soprattutto per migliorare la qualità della vita in un momento di difficoltà così importante. A tal proposito si presenta una descrizione delle principali piante medicinali usate nella gestione degli effetti collaterali e dei disturbi psicosomatici collegati alle terapie antitumorali, offrendo poi nell’ultimo capitolo importanti avvertenze circa l’uso concomitante di erbe, integratori e farmaci.
La fitoterapia nella gestione degli effetti collaterali e dei disturbi psicosomatici collegati alle terapie antitumorali
FREONI, ELISA
2023/2024
Abstract
All’inizio del 2023, l’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) ha stimato che verranno diagnosticati in Italia circa 395.000 nuovi casi di tumore maligno, mentre i dati dell’istituto nazionale di statistica (ISTAT) indicano per il 2021 (ultimo anno disponibile) 174.511 decessi attribuibili a tumore. Questi “numeri dell’oncologia” dimostrano che nonostante i profondi cambiamenti avvenuti nell’ultimo decennio e gli straordinari successi della ricerca, i tumori sono ancora oggi la seconda causa di morte (29%) dopo le malattie cardiovascolari (37%). Oggi nel panorama delle terapie oncologiche troviamo la terapia chirurgica, la chemioterapia, la radioterapia, e altri farmaci nuovi, come gli immunoterapici. In questo contesto le piante medicinali svolgono un ruolo non di secondaria importanza: numerosi farmaci, ben studiati, efficaci ed oggi utilizzati nella terapia antitumorale, provengono proprio dal mondo vegetale. Questo elaborato si sofferma sul ruolo chiave della fitoterapia, non tanto nella cura del tumore, ma di quello che sta attorno ad esso, cioè il paziente oncologico. Spesso quest’ultimo ha subito uno o più interventi chirurgici, è in chemioterapia o sta facendo cicli di radioterapia. Avere quindi erbe medicinali in grado di risolvere o ridurre alcuni disturbi correlati ai trattamenti citotossici, chemioterapici o radianti, può essere importante, non solo per ridurre il numero di farmaci da assumere, ma soprattutto per migliorare la qualità della vita in un momento di difficoltà così importante. A tal proposito si presenta una descrizione delle principali piante medicinali usate nella gestione degli effetti collaterali e dei disturbi psicosomatici collegati alle terapie antitumorali, offrendo poi nell’ultimo capitolo importanti avvertenze circa l’uso concomitante di erbe, integratori e farmaci.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/80681