Introduzione: L’ictus rappresenta la seconda causa di morte, non solo in Italia ma anche a livello mondiale, ed è uno degli eventi patologici che più comunemente porta ad una disabilità. Per questo motivo risulta fondamentale intervenire tempestivamente sul recupero funzionale, attuando più precocemente possibile un percorso mirato di riabilitazione multidisciplinare. L’ambiente arricchito, secondo diversi studi, risulta essere un intervento in grado di favorire la riabilitazione con attività fisiche, sociali e cognitive. Obiettivo: Valutare l’efficacia dei cambiamenti di carattere ambientale nel setting di reparto, con lo scopo di favorire il recupero del paziente e poterne migliorare la qualità di vita. Materiali e metodi: Studio presso il reparto di degenza della U.O.C. Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedale - Università Padova. I pazienti vengono osservati nelle loro attività e valutati tramite scala SIS.
L'AMBIENTE ARRICCHITO COME STRUMENTO INTEGRATO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DI VITA NEI PAZIENTI RICOVERATI CON ESITI DI STROKE
BALDON, MADDALENA
2023/2024
Abstract
Introduzione: L’ictus rappresenta la seconda causa di morte, non solo in Italia ma anche a livello mondiale, ed è uno degli eventi patologici che più comunemente porta ad una disabilità. Per questo motivo risulta fondamentale intervenire tempestivamente sul recupero funzionale, attuando più precocemente possibile un percorso mirato di riabilitazione multidisciplinare. L’ambiente arricchito, secondo diversi studi, risulta essere un intervento in grado di favorire la riabilitazione con attività fisiche, sociali e cognitive. Obiettivo: Valutare l’efficacia dei cambiamenti di carattere ambientale nel setting di reparto, con lo scopo di favorire il recupero del paziente e poterne migliorare la qualità di vita. Materiali e metodi: Studio presso il reparto di degenza della U.O.C. Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedale - Università Padova. I pazienti vengono osservati nelle loro attività e valutati tramite scala SIS.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/80690