Background: la sedazione palliativa viene definita dalle “linee guida sulla sedazione palliativa nell’adulto”, promosse dalla SICP (Società Italiana di Cure Palliative) e dalla SIAARTI (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva), come “una procedura terapeutica mirata alla riduzione o abolizione intenzionale della vigilanza/coscienza con mezzi farmacologici, allo scopo di ridurre o abolire, secondo la necessità, la percezione di una sofferenza intollerabile dichiarata dal malato o valutata dai curanti e provocata da uno o più sintomi refrattari in fase avanzata o terminale di malattia”. Questa procedura viene utilizzata per trattare i sintomi definiti refrattari, i più comuni dei quali sono delirium (41%-83%) dolore (25%-65%), dispnea (16%-59%) e distress psico-esistenziale (16%-59%). L’obiettivo di questa tesi è studiare il ruolo infermieristico all’interno di questa procedura, individuare gli strumenti validati utilizzati per realizzare un monitoraggio efficace ed esplorare i segni e sintomi che permettono di riconoscere se un monitoraggio di una sedazione palliativa è efficace. Materiali e metodi: è stata eseguita una revisione della letteratura interrogando le banche dati Pubmed, Google Scholar, e Cinhal, da cui sono stati selezionati 12 articoli pubblicati tra il 2014 e il 2024. Risultati: dalla ricerca è emerso che il ruolo infermieristico si articola principalmente in tre aree: partecipazione al processo decisionale, implementazione e monitoraggio della sedazione e fornire informazioni e cure compassionevoli al paziente ed ai suoi familiari. Per quanto riguarda gli strumenti validati utilizzati nel monitoraggio, quelli più utilizzati e con i maggiori dati di validazione sono la RASS-PAL e la Consciousness Scale for Palliative Care (CSPC) per la valutazione del grado di sedazione, la C-POT per la valutazione del dolore e la MDAS per il delirium. Riguardo i segni e sintomi, quelli rilevati più frequentemente sono stati i vocalizzi, le espressioni facciali, i movimenti del corpo e le reazioni a stimoli verbali o tattili. Conclusione: la percezione della professione infermieristica cambia molto tra i vari paesi, da assistente del medico nei Paesi Bassi e in Belgio a professionista sanitario autonomo in Regno Unito e Finlandia e di questo ne risente il ruolo infermieristico all’interno della sedazione palliativa. Oltre a questo, è importante notare i risultati ottenuti con le tecnologie BIS e NeuroSense, le quali potrebbero rivelarsi molto utili nei contesti dove l’infermiere non è disponibile 24 ore su 24, come quello domiciliare, in un’ottica di telemedicina.
Sedazione palliativa: ruolo infermieristico e strumenti utilizzati nel monitoraggio dell'assistito. Revisione di letteratura
D'AGOSTIN, ALEX
2023/2024
Abstract
Background: la sedazione palliativa viene definita dalle “linee guida sulla sedazione palliativa nell’adulto”, promosse dalla SICP (Società Italiana di Cure Palliative) e dalla SIAARTI (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva), come “una procedura terapeutica mirata alla riduzione o abolizione intenzionale della vigilanza/coscienza con mezzi farmacologici, allo scopo di ridurre o abolire, secondo la necessità, la percezione di una sofferenza intollerabile dichiarata dal malato o valutata dai curanti e provocata da uno o più sintomi refrattari in fase avanzata o terminale di malattia”. Questa procedura viene utilizzata per trattare i sintomi definiti refrattari, i più comuni dei quali sono delirium (41%-83%) dolore (25%-65%), dispnea (16%-59%) e distress psico-esistenziale (16%-59%). L’obiettivo di questa tesi è studiare il ruolo infermieristico all’interno di questa procedura, individuare gli strumenti validati utilizzati per realizzare un monitoraggio efficace ed esplorare i segni e sintomi che permettono di riconoscere se un monitoraggio di una sedazione palliativa è efficace. Materiali e metodi: è stata eseguita una revisione della letteratura interrogando le banche dati Pubmed, Google Scholar, e Cinhal, da cui sono stati selezionati 12 articoli pubblicati tra il 2014 e il 2024. Risultati: dalla ricerca è emerso che il ruolo infermieristico si articola principalmente in tre aree: partecipazione al processo decisionale, implementazione e monitoraggio della sedazione e fornire informazioni e cure compassionevoli al paziente ed ai suoi familiari. Per quanto riguarda gli strumenti validati utilizzati nel monitoraggio, quelli più utilizzati e con i maggiori dati di validazione sono la RASS-PAL e la Consciousness Scale for Palliative Care (CSPC) per la valutazione del grado di sedazione, la C-POT per la valutazione del dolore e la MDAS per il delirium. Riguardo i segni e sintomi, quelli rilevati più frequentemente sono stati i vocalizzi, le espressioni facciali, i movimenti del corpo e le reazioni a stimoli verbali o tattili. Conclusione: la percezione della professione infermieristica cambia molto tra i vari paesi, da assistente del medico nei Paesi Bassi e in Belgio a professionista sanitario autonomo in Regno Unito e Finlandia e di questo ne risente il ruolo infermieristico all’interno della sedazione palliativa. Oltre a questo, è importante notare i risultati ottenuti con le tecnologie BIS e NeuroSense, le quali potrebbero rivelarsi molto utili nei contesti dove l’infermiere non è disponibile 24 ore su 24, come quello domiciliare, in un’ottica di telemedicina.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/80713