BACKGROUND: Nel contesto attuale di un’aspettativa di vita in crescita, le malattie croniche, come l'insufficienza cardiaca, assumono un'importanza sempre maggiore nel sistema socio-sanitario. Questa condizione colpisce milioni di persone in tutto il mondo ed è una delle principali cause di ospedalizzazione. Tradizionalmente, la gestione dell'insufficienza cardiaca si basa su visite ambulatoriali e ricoveri, che presentano limitazioni come la difficoltà nel monitoraggio continuo e lo stress legato agli spostamenti. La telemedicina si propone come una soluzione promettente, offrendo opportunità per il monitoraggio remoto dei pazienti e consultazioni virtuali. OBIETTIVO: Lo scopo del presente elaborato è analizzare l'impatto della telemedicina sulla qualità di vita dei pazienti con insufficienza cardiaca dopo un percorso di riabilitazione, evidenziando anche le opportunità e le sfide per gli infermieri. In particolare, si intende valutare se il telemonitoraggio e le consultazioni virtuali possano contribuire a una percezione migliorata della qualità della vita, riducendo ansia e stress legati alla gestione della malattia Particolare attenzione sarà dedicata al ruolo dell’infermiere, che non si limita a monitorare i dati clinici, ma include anche l’educazione del paziente nella gestione delle preoccupazioni quotidiano e il supporto emotivo. MATERIALI E METODI: La ricerca è stata condotta attraverso una revisione della letteratura tramite la consultazione di banche dati scientifiche quali PubMed e Cochrane Library e l’analisi critica degli articoli. Gli articoli selezionati sono stati 11. RISULTATI: La telemedicina rappresenta una risposta efficace ai sintomi debilitanti dell'insufficienza cardiaca, come dispnea e fatica. Attraverso dispositivi indossabili e sensori, i pazienti possono monitorare i propri parametri vitali comodamente a casa, inviando i dati in tempo reale ai professionisti sanitari. Un elemento chiave è la formazione e l’educazione dei pazienti, che favoriscono l'autogestione dei dispositivi. Questo approccio aumenta la fiducia nella gestione della malattia e migliora l’aderenza terapeutica. In questo contesto, l'infermiere gioca un ruolo cruciale: analizza i dati raccolti e facilita la comunicazione tra le diverse figure professionali, garantendo un approccio integrato e personalizzato nella cura del paziente. Questo supporto multidisciplinare è essenziale per ottimizzare la gestione dell'insufficienza cardiaca e migliorare la qualità della vita dei pazienti. CONCLUSIONI: La telemedicina si propone come una soluzione innovativa per il monitoraggio del paziente con insufficienza cardiaca, consentendo un monitoraggio continuo e la raccolta dei dati clinici in tempo reale, il che facilita interventi tempestivi. Tra i suoi benefici figurano una maggiore soddisfazione dei pazienti e un miglioramento dell'aderenza al trattamento. Tuttavia, la sua implementazione presenta delle criticità, in particolare la necessità di fornire una formazione adeguata agli infermieri e ai professionisti sanitari, affinché possano gestire la comunicazione a distanza e interpretare i segnali non verbali KEY WORDS: Heart failure, telemedicine, remote monitoring, chronic disease management, nursing telemedicine, nursing Heart failure, patient education
Monitoraggio del paziente con insufficienza cardiaca attraverso la telemedicina
KUNNEL, AKSA SAJI
2023/2024
Abstract
BACKGROUND: Nel contesto attuale di un’aspettativa di vita in crescita, le malattie croniche, come l'insufficienza cardiaca, assumono un'importanza sempre maggiore nel sistema socio-sanitario. Questa condizione colpisce milioni di persone in tutto il mondo ed è una delle principali cause di ospedalizzazione. Tradizionalmente, la gestione dell'insufficienza cardiaca si basa su visite ambulatoriali e ricoveri, che presentano limitazioni come la difficoltà nel monitoraggio continuo e lo stress legato agli spostamenti. La telemedicina si propone come una soluzione promettente, offrendo opportunità per il monitoraggio remoto dei pazienti e consultazioni virtuali. OBIETTIVO: Lo scopo del presente elaborato è analizzare l'impatto della telemedicina sulla qualità di vita dei pazienti con insufficienza cardiaca dopo un percorso di riabilitazione, evidenziando anche le opportunità e le sfide per gli infermieri. In particolare, si intende valutare se il telemonitoraggio e le consultazioni virtuali possano contribuire a una percezione migliorata della qualità della vita, riducendo ansia e stress legati alla gestione della malattia Particolare attenzione sarà dedicata al ruolo dell’infermiere, che non si limita a monitorare i dati clinici, ma include anche l’educazione del paziente nella gestione delle preoccupazioni quotidiano e il supporto emotivo. MATERIALI E METODI: La ricerca è stata condotta attraverso una revisione della letteratura tramite la consultazione di banche dati scientifiche quali PubMed e Cochrane Library e l’analisi critica degli articoli. Gli articoli selezionati sono stati 11. RISULTATI: La telemedicina rappresenta una risposta efficace ai sintomi debilitanti dell'insufficienza cardiaca, come dispnea e fatica. Attraverso dispositivi indossabili e sensori, i pazienti possono monitorare i propri parametri vitali comodamente a casa, inviando i dati in tempo reale ai professionisti sanitari. Un elemento chiave è la formazione e l’educazione dei pazienti, che favoriscono l'autogestione dei dispositivi. Questo approccio aumenta la fiducia nella gestione della malattia e migliora l’aderenza terapeutica. In questo contesto, l'infermiere gioca un ruolo cruciale: analizza i dati raccolti e facilita la comunicazione tra le diverse figure professionali, garantendo un approccio integrato e personalizzato nella cura del paziente. Questo supporto multidisciplinare è essenziale per ottimizzare la gestione dell'insufficienza cardiaca e migliorare la qualità della vita dei pazienti. CONCLUSIONI: La telemedicina si propone come una soluzione innovativa per il monitoraggio del paziente con insufficienza cardiaca, consentendo un monitoraggio continuo e la raccolta dei dati clinici in tempo reale, il che facilita interventi tempestivi. Tra i suoi benefici figurano una maggiore soddisfazione dei pazienti e un miglioramento dell'aderenza al trattamento. Tuttavia, la sua implementazione presenta delle criticità, in particolare la necessità di fornire una formazione adeguata agli infermieri e ai professionisti sanitari, affinché possano gestire la comunicazione a distanza e interpretare i segnali non verbali KEY WORDS: Heart failure, telemedicine, remote monitoring, chronic disease management, nursing telemedicine, nursing Heart failure, patient educationFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/80745